Costruzione di alloggi sociali e riqualificazione di quelli esistenti, ecco il nuovo Piano Casa
NORMATIVA
Costruzione di alloggi sociali e riqualificazione di quelli esistenti, ecco il nuovo Piano Casa
Il Dl 47/2014 stanzia 568 milioni per recuperare case pubbliche, riduce la cedolare secca al 10% e prevede detrazioni per chi affitta
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del 22/05/2015
31/03/2014 - 568 milioni di euro per il recupero e la realizzazione di alloggi sociali, cedolare secca al 10%, incentivi per chi è in affitto e per chi vuole riscattare la propria abitazione. Sono i principali contenuti del DL 47/2014 “Emergenza casa” appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Ecco nel dettaglio le misure del programma varato dal Governo Renzi.
Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del Piano Casa, il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti approverà un Piano di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi Iacp. Il piano prevede il ripristino degli alloggi di risulta e interventi di manutenzione straordinaria per l'adeguamento energetico, impiantistico statico e il miglioramento sismico degli immobili.
Il piano di recupero potrà contare su un massimo di 468 milioni di euro. Di questi, 400 permetteranno il recupero di 12 mila alloggi e gli altri 68 il ripristino di 2 mila alloggi destinati alle categorie sociali disagiate (reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27 mila euro, nucleo familiare con persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%, figli fiscalmente a carico e che risultino soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione).
Sono destinati 100 milioni di euro alle Regioni e ai Comuni intenzionati ad aumentare il numero degli alloggi sociali in locazione senza consumo di nuovo suolo, favorendo il risparmio energetico e la promozione di politiche urbane di rigenerazione attraverso lo sviluppo dell'edilizia sociale.
Per il raggiungimento di questo obiettivo il DL emergenza casa ammette interventi di:
a) ristrutturazione edilizia, restauro o risanamento conservativo, manutenzione straordinaria, rafforzamento locale, miglioramento o adeguamento sismico;
b) demolizione e ricostruzione con mutamento di sagoma o diversa localizzazione;
c) variazione della destinazione d'uso anche senza opere;
d) creazione di servizi e funzioni connesse alla residenza, come attività commerciali, con esclusione delle grandi strutture di vendita, necessarie a garantire l'integrazione sociale degli inquilini degli alloggi sociali. Questi servizi non possono essere superiori al 20% della superficie complessiva ammessa.
e) creazione di quote di alloggi da destinare alla locazione temporanea dei residenti di immobili di edilizia residenziale pubblica in corso di ristrutturazione o dei soggetti sottoposti a procedure di sfratto.
Entro il 30 giugno 2014, inoltre, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti dovrà approvare le procedure di alienazione degli immobili di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari. Le risorse derivanti dalle alienazioni devono essere destinate a un programma straordinario di realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente.
Per favorire questi obiettivi è stato istituito un Fondo destinato alla concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti per l'acquisto degli alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari. La dotazione massima del Fondo sarà di 18,9 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2020.
Al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione è stata assegnata una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. Il fondo sosterrà la creazione di agenzie e istituti per la locazione col compito di individuare i nuclei familiari che possono passare dagli alloggi sovvenzionati a quelli a canone concordato. Le agenzie dovranno inoltre agevoleranno le operazioni di reperimento degli alloggi.
La dotazione del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli è stata incrementata di 226 euro, di cui 15,73 milioni per l'anno 2014, 12,73 milioni per l'anno 2015, 59,73 milioni per l'anno 2016, 36,03 milioni per l'anno 2017, 46,1 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e 9,5 milioni per l'anno 2020.
Per favorire l’immissione sul mercato degli alloggi sfitti si riduce dal 15 al 10%, per il quadriennio 2014-2017, l’aliquota della cedolare secca di cui si potrà usufruire anche in caso di abitazioni date in locazione a cooperative o a enti senza scopo di lucro.
Chi mette in affitto alloggi sociali nuovi o ristrutturati avrà una serie di vantaggi. I redditi derivanti dalla locazione di alloggi nuovi o ristrutturati non concorreranno alla formazione del reddito d’impresa ai fini IRPEF/IRES e IRAP nella misura del 40% per un periodo non superiore a dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori.
Per gli anni 2014, 2015 e 2016 ai soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali adibiti a propria abitazione principale spetta una detrazione complessivamente pari a 900 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro e a 450 euro, se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non supera i 30.987,41 euro.
Trascorsi almeno 7 anni dalla stipula del contratto di locazione, l’inquilino ha facoltà di riscattare l’unità immobiliare (‘rent to buy’). Chi acquista ha 2 vantaggi: l’Iva dovuta dall’acquirente (che è incassata da chi vende per riversarla allo Stato) viene corrisposta solo al momento del riscatto e non all’inizio. Il reperimento del fabbisogno finanziario residuo per l’acquisto è poi rimandato al momento dell’atto di acquisto. Chi vende rimanda la tassazione IRES e IRAP sui corrispettivi delle cessioni alla data del riscatto.
Ecco nel dettaglio le misure del programma varato dal Governo Renzi.
Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del Piano Casa, il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti approverà un Piano di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi Iacp. Il piano prevede il ripristino degli alloggi di risulta e interventi di manutenzione straordinaria per l'adeguamento energetico, impiantistico statico e il miglioramento sismico degli immobili.
Il piano di recupero potrà contare su un massimo di 468 milioni di euro. Di questi, 400 permetteranno il recupero di 12 mila alloggi e gli altri 68 il ripristino di 2 mila alloggi destinati alle categorie sociali disagiate (reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27 mila euro, nucleo familiare con persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%, figli fiscalmente a carico e che risultino soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione).
Sono destinati 100 milioni di euro alle Regioni e ai Comuni intenzionati ad aumentare il numero degli alloggi sociali in locazione senza consumo di nuovo suolo, favorendo il risparmio energetico e la promozione di politiche urbane di rigenerazione attraverso lo sviluppo dell'edilizia sociale.
Per il raggiungimento di questo obiettivo il DL emergenza casa ammette interventi di:
a) ristrutturazione edilizia, restauro o risanamento conservativo, manutenzione straordinaria, rafforzamento locale, miglioramento o adeguamento sismico;
b) demolizione e ricostruzione con mutamento di sagoma o diversa localizzazione;
c) variazione della destinazione d'uso anche senza opere;
d) creazione di servizi e funzioni connesse alla residenza, come attività commerciali, con esclusione delle grandi strutture di vendita, necessarie a garantire l'integrazione sociale degli inquilini degli alloggi sociali. Questi servizi non possono essere superiori al 20% della superficie complessiva ammessa.
e) creazione di quote di alloggi da destinare alla locazione temporanea dei residenti di immobili di edilizia residenziale pubblica in corso di ristrutturazione o dei soggetti sottoposti a procedure di sfratto.
Entro il 30 giugno 2014, inoltre, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti dovrà approvare le procedure di alienazione degli immobili di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari. Le risorse derivanti dalle alienazioni devono essere destinate a un programma straordinario di realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente.
Per favorire questi obiettivi è stato istituito un Fondo destinato alla concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti per l'acquisto degli alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari. La dotazione massima del Fondo sarà di 18,9 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2020.
Al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione è stata assegnata una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. Il fondo sosterrà la creazione di agenzie e istituti per la locazione col compito di individuare i nuclei familiari che possono passare dagli alloggi sovvenzionati a quelli a canone concordato. Le agenzie dovranno inoltre agevoleranno le operazioni di reperimento degli alloggi.
La dotazione del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli è stata incrementata di 226 euro, di cui 15,73 milioni per l'anno 2014, 12,73 milioni per l'anno 2015, 59,73 milioni per l'anno 2016, 36,03 milioni per l'anno 2017, 46,1 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e 9,5 milioni per l'anno 2020.
Per favorire l’immissione sul mercato degli alloggi sfitti si riduce dal 15 al 10%, per il quadriennio 2014-2017, l’aliquota della cedolare secca di cui si potrà usufruire anche in caso di abitazioni date in locazione a cooperative o a enti senza scopo di lucro.
Chi mette in affitto alloggi sociali nuovi o ristrutturati avrà una serie di vantaggi. I redditi derivanti dalla locazione di alloggi nuovi o ristrutturati non concorreranno alla formazione del reddito d’impresa ai fini IRPEF/IRES e IRAP nella misura del 40% per un periodo non superiore a dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori.
Per gli anni 2014, 2015 e 2016 ai soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali adibiti a propria abitazione principale spetta una detrazione complessivamente pari a 900 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro e a 450 euro, se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non supera i 30.987,41 euro.
Trascorsi almeno 7 anni dalla stipula del contratto di locazione, l’inquilino ha facoltà di riscattare l’unità immobiliare (‘rent to buy’). Chi acquista ha 2 vantaggi: l’Iva dovuta dall’acquirente (che è incassata da chi vende per riversarla allo Stato) viene corrisposta solo al momento del riscatto e non all’inizio. Il reperimento del fabbisogno finanziario residuo per l’acquisto è poi rimandato al momento dell’atto di acquisto. Chi vende rimanda la tassazione IRES e IRAP sui corrispettivi delle cessioni alla data del riscatto.