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Piano Casa, ecco il decreto-legge del premier Matteo Renzi

Piano Casa, ecco il decreto-legge del premier Matteo Renzi

Nella bozza del provvedimento 1,6 miliardi di euro per il recupero degli alloggi sociali e gli aiuti all’affitto. Risolto il pasticcio del Bonus Mobili

Vedi Aggiornamento del 27/02/2015
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 27/02/2015
11/03/2014 - Arriverà domani sul tavolo del Consiglio dei Ministri il DL Piano Casa del Governo Renzi. Si tratta del programma da 1,6 miliardi per il recupero degli alloggi sociali e gli incentivi all’affitto.
 
Secondo il decreto legge (Scarica la bozza) che verrà esaminato domani, i proprietari di immobili di edilizia sociale e gli inquilini interessati alla ristrutturazione dei loro immobili potranno beneficiare di una serie di incentivi. Entro sei mesi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti definirà un piano di recupero e razionalizzazione degli immobili di edilizia popolare da 500 milioni, che consentirà non solo il ripristino degli alloggi di risulta, oggi inutilizzabili, ma anche il loro adeguamento energetico, impiantistico e statico.
 
Per incentivare l’immissione sul mercato a canone concordato degli immobili sfitti, la cedolare secca, cioè l’imposta sui contratti di affitto che sostituisce l’Irpef e le addizionali derivanti dal reddito relativo all’immobile affittato, scenderà dal 15% al 10%. Con questa misura per i proprietari potrebbe essere più conveniente affittare gli immobili.
 
200 milioni di euro, 100 per il 2014 e altri 100 per il 2015 dovrebbero rifinanziare il Fondo Affitti, a disposizione dei Comuni per aiutare chi è in difficoltà a pagare l’affitto. Al Fondo per la morosità incolpevole, che agevola chi ha sempre pagato l’affitto ma oggi è in difficoltà perché ha perso il lavoro, saranno destinati 19,6 milioni per il 2014, 16,6 milioni per il 2015, 63,6 per il 2016, 39,9 per il 2017, 46,1 per il 2018, 46,1 per il 2019 e 9,5 per il 2020.
 
Gli inquilini potranno diventare proprietari del proprio alloggio con la formula “Rent to buy”. In altre parole, dopo un periodo minimo di sette anni dalla sipula del contratto di locazione, il conduttore dell'alloggio sociale potrà riscattarlo utilizzando i canoni d'affitto come rate per l'acquisto dell'immobile. I proventi verranno destinati alla realizzazione di appartamenti sociali o alla ristrutturazione di quelli esistenti. 
 
Per il triennio 2014-2016, gli inquilini con un reddito complessivo fino a 15.493,71 euro potranno infine detrarre dal reddito 900 euro l'anno per l'affitto pagato in regime di edilizia sociale. Se il reddito complessivo è compreso tra 15.493,71 e 30.978,41 euro, si avrà diritto ad una detrazione Irpef pari a 450 euro.

Sarà risolto domani, all'interno delle misure sulla casa, il pasticcio normativo che ha coinvolto il Bonus Mobili. Ricordiamo che il sistema che incentiva l'acquisto di arredi ed elettrodomestici efficienti, abbinato agli interventi di ristrutturazione, al momento contiene un vincolo: il prezzo degli arredi non può superare quello sostenuto per la ristrutturazione. Una limitazione che era stata rimossa dal DL Salva Roma, ma che poi è stata automaticamente ripristinata dato che il decreto non è stato convertito in legge. Allo stesso tempo, il DL Salva Roma ter non ha sanato la questione, che verrà quindi risolta dal Governo domani.


Plafond Casa
Ricordiamo che, per quanto riguarda gli incentivi all'acquisto della prima casa e alla ristrutturazione degli immobili, è attivo il Plafond Casa, uno strumento grazie al quale gli istituti bancari aderenti erogheranno mutui agevolati, garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, per un totale di 2 miliardi di euro. Nella scelta dei soggetti da finanziare la priorità sarà data all'acquisto della prima casa, preferibilmente appartenente ad una delle classi energetiche A, B, o C, e alla realizzazione di interventi di ristrutturazione con miglioramento dell'efficienza energetica dell'immobile. L'accesso ai mutui è aperto a tutti, ma nella valutazione delle domande la priorità sarà data a giovani coppie, famiglie numerose e nuclei familiari di cui fa parte almeno un soggetto disabile.
 
Edilizia scolastica
Domani il Consiglio dei Ministri si occuperà anche della riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole, destinando a questi interventi più di 2 miliardi di euro. Risorse che, come annunciato nei giorni scorsi dal Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, sarebbero escluse dal patto di stabilità interno e verrebbero gestite da una task force tra i Ministeri delle Infrastrutture e dell’Istruzione. Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha poi posto l’attenzione sulle procedure semplificate che potrebbero essere utilizzate per velocizzare la realizzazione degli interventi. Si tratta di una serie di deroghe alle norme sul permesso di costruire e al Codice Appalti, contenute in un decreto attuativo della Legge del Fare
 
Pagamento dei debiti della PA alle imprese
Sul tavolo del CdM ci sarà anche la questione dei ritardi nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni. Come annunciato durante il suo discorso di insediamento, l’intenzione di Renzi è quella di sbloccare totalmente il pagamento dei debiti delle PA utilizzando come garanzia la Cassa Depositi e Prestiti. Secondo le ipotesi avanzate, le banche pagherebbero le aziende dietro una garanzia della Cassa Depositi e Prestiti e previa certificazione del credito. Le Amministrazioni diventerebbero quindi debitrici non più verso le imprese, ma nei confronti delle banche, con le quali dovrebbero concordare un piano di rientro.
 
A detta di Franco Bassanini, presidente CdP, la misura non metterebbe a rischio i conti pubblici. Di parere opposto l’agenzia internazionale di rating Fitch, secondo la quale un’emissione, ad esempio, di 50 miliardi, aumenterebbe l’indebitamento della CdP, facendo salire la quota di passività dal 19% del 2012 al 30%. Una posizione cui la CdP ha replicato affermando che i timori di Fitch si basano su informazioni sommarie ed imprecise.



 
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