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Rischio idrogeologico, Galletti: spendere subito 1,6 miliardi di euro
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AMBIENTE
Rischio idrogeologico, Galletti: spendere subito 1,6 miliardi di euro
Min.Ambiente: accanto agli interventi urgenti previsto un piano di risanamento della durata di 10 o 15 anni
Vedi Aggiornamento del 15/10/2014
Vedi Aggiornamento del 15/10/2014
23/04/2014 - Spendere subito 1,6 miliardi, fermi nelle contabilità dei commissari, per gli interventi urgenti di risanamento idrogeologico. Il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha annunciato che è allo studio del Governo un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico che durerà 10-15 anni.
Secondo Galletti, la soluzione del problema del dissesto idrogeologico passa attraverso due variabili: l’emergenza e gli interventi di medio-lungo periodo.
Per le emergenze, ha affermato Galletti, bisogna spendere subito le risorse che ci sono, cioè 1,6 miliardi che al momento sono fermi nelle contabilità dei commissari. Per sbloccarli servirà un intervento legislativo ad hoc.
D’altra parte, va abbandonata la logica dell’emergenza per passare a quella della prevenzione, con un piano da curare nel medio e lungo periodo.
In quest’ottica, ha spiegato il Ministro, potrebbe risultare utile la riforma del Titolo V della Costituzione, che introdurrà la semplificazione del sistema dei livelli decisionali e permetterà di spendere prima e meglio le risorse disponibili.
Prosegue quindi la ricognizione dei fondi disponibili iniziata dopo l’insediamento del Governo Renzi. Ricordiamo infatti che a marzo è stato annunciato il Piano Terra Ferma, per il quale il Presidente del Consiglio ha previsto lo stanziamento di 1,5 miliardi, da utilizzare sotto il controllo di una apposita unità di missione.
Secondo Galletti, la soluzione del problema del dissesto idrogeologico passa attraverso due variabili: l’emergenza e gli interventi di medio-lungo periodo.
Per le emergenze, ha affermato Galletti, bisogna spendere subito le risorse che ci sono, cioè 1,6 miliardi che al momento sono fermi nelle contabilità dei commissari. Per sbloccarli servirà un intervento legislativo ad hoc.
D’altra parte, va abbandonata la logica dell’emergenza per passare a quella della prevenzione, con un piano da curare nel medio e lungo periodo.
In quest’ottica, ha spiegato il Ministro, potrebbe risultare utile la riforma del Titolo V della Costituzione, che introdurrà la semplificazione del sistema dei livelli decisionali e permetterà di spendere prima e meglio le risorse disponibili.
Prosegue quindi la ricognizione dei fondi disponibili iniziata dopo l’insediamento del Governo Renzi. Ricordiamo infatti che a marzo è stato annunciato il Piano Terra Ferma, per il quale il Presidente del Consiglio ha previsto lo stanziamento di 1,5 miliardi, da utilizzare sotto il controllo di una apposita unità di missione.
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