Piani urbanistici, bonus 30% ai dipendenti PA solo per opere pubbliche
PROFESSIONE
Piani urbanistici, bonus 30% ai dipendenti PA solo per opere pubbliche
Corte dei Conti: ai dipendenti pubblici nessun incentivo per la redazione di atti di pianificazione generale
30/04/2014 - Gli atti di pianificazione per cui i dipendenti pubblici possono beneficiare dell’incentivo pari al 30% del compenso professionale sono solo quelli connessi alla realizzazione delle opere pubbliche. Lo ha chiarito la Corte dei Conti con la Delibera 7/2014.
In base al Codice Appalti, ai dipendenti pubblici che hanno redatto l’atto di pianificazione comunque denominato è riconosciuto un incentivo pari al 30% della tariffa professionale relativa alla redazione del Piano.
Il Comune di Genova ha però chiesto un chiarimento sul significato di “atto di pianificazione comunque denominato”, domandando in particolare se l’incentivo dovesse essere riconosciuto solo nel caso in cui l’atto fosse collegato direttamente ed in modo immediato alla realizzazione di un’opera pubblica o se si potessero includere anche gli atti di pianificazione generale, come i piani urbanistici generali, attuativi o le varianti.
La Corte dei Conti ha ricordato che, secondo un indirizzo giurisprudenziale consolidato, l’incentivo va riconosciuto solo se l’atto di pianificazione è direttamente collegato alla realizzazione di un’opera pubblica.
Nonostante l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (AVCP) abbia fatto rientrare tra gli atti che danno diritto all’incentivo anche quelli di pianificazione urbanistica, perché connessi alla progettazione di opere o impianti pubblici o di uso pubblico, dei quali definiscono l’ubicazione nel tessuto urbano, la Corte dei Conti ha ribadito che l’incentivo spetta solo per l’attività progettuale e tecnico amministrativa direttamente collegata alla realizzazione di opere e lavori pubblici.
La Corte dei Conti ha concluso ricordando che secondo la normativa vigente, le Amministrazioni devono servirsi del personale dipendente applicando il principio dell’onnicomprensività della retribuzione, ma che viene riconosciuto un premio per gli atti di pianificazione connessi alle opere pubbliche dal momento che la loro redazione richiede un’attività maggiore rispetto ad un mero atto di pianificazione generale.
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In base al Codice Appalti, ai dipendenti pubblici che hanno redatto l’atto di pianificazione comunque denominato è riconosciuto un incentivo pari al 30% della tariffa professionale relativa alla redazione del Piano.
Il Comune di Genova ha però chiesto un chiarimento sul significato di “atto di pianificazione comunque denominato”, domandando in particolare se l’incentivo dovesse essere riconosciuto solo nel caso in cui l’atto fosse collegato direttamente ed in modo immediato alla realizzazione di un’opera pubblica o se si potessero includere anche gli atti di pianificazione generale, come i piani urbanistici generali, attuativi o le varianti.
La Corte dei Conti ha ricordato che, secondo un indirizzo giurisprudenziale consolidato, l’incentivo va riconosciuto solo se l’atto di pianificazione è direttamente collegato alla realizzazione di un’opera pubblica.
Nonostante l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (AVCP) abbia fatto rientrare tra gli atti che danno diritto all’incentivo anche quelli di pianificazione urbanistica, perché connessi alla progettazione di opere o impianti pubblici o di uso pubblico, dei quali definiscono l’ubicazione nel tessuto urbano, la Corte dei Conti ha ribadito che l’incentivo spetta solo per l’attività progettuale e tecnico amministrativa direttamente collegata alla realizzazione di opere e lavori pubblici.
La Corte dei Conti ha concluso ricordando che secondo la normativa vigente, le Amministrazioni devono servirsi del personale dipendente applicando il principio dell’onnicomprensività della retribuzione, ma che viene riconosciuto un premio per gli atti di pianificazione connessi alle opere pubbliche dal momento che la loro redazione richiede un’attività maggiore rispetto ad un mero atto di pianificazione generale.
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