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Costruzioni motore della crescita, dall’Ance un manifesto per i candidati alle europee

Costruzioni motore della crescita, dall’Ance un manifesto per i candidati alle europee

Dieci proposte per sfruttare le potenzialità economiche e sociali degli investimenti in opere pubbliche e edilizia abitativa

Vedi Aggiornamento del 10/07/2014
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 10/07/2014
14/05/2014 - Per la crescita è necessario puntare sulle costruzioni, senza sottovalutare le potenzialità economiche e sociali degli investimenti in opere pubbliche e edilizia abitativa. Lo ha affermato il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, all’incontro “Costruzioni motore d’Europa”, durante il quale ha sottoposto un manifesto in 10 puntiai candidati dei principali schieramenti politici alle elezioni europee.
 
Questi i punti di confronto sottoposti ai candidati.
 
Governance economica
Secondo l’Ance, l’Europa si deve dotare di adeguati strumenti per promuovere gli investimenti per la crescita, ed invertire la tendenza registrata con l’applicazione delle misure di “austerity”. Al momento, sottolinea l’associazione degli edili, è possibile escludere dai parametri europei solo una parte esigua di investimenti, mentre sarebbe necessario attuare una golden rule per gli investimenti, come ad esempio quelli per la messa in sicurezza del territorio, che dovrebbero essere esclusi dal calcolo del deficit, o un “Contratto per la crescita” che preveda la concessione di flessibilità per gli investimenti in cambio di riforme.
 
Infrastrutture per la qualità della vita
Per costruire un’Europa moderna, l’Ance ritiene indispensabile il rilancio della politica infrastrutturale basata su una serie di linee direttrici: mobilità sostenibile, sicurezza del territorio, miglioramento della sicurezza e della fruibilità degli edifici scolastici, creazione di infrastrutture socioeducative, sociosanitarie e sanitarie e abitazioni per le famiglie in condizioni di disagio sociale, implementazione della banda larga ed ultra larga.
 
A detta degli edili sono inoltre necessari interventi di raccordo nelle normative per evitare di prevedere imponenti finanziamenti per lo sviluppo e la coesione quando le regole finanziarie vigenti impediscono, di fatto, un pieno utilizzo di quei finanziamenti.
 
Credito per famiglie e imprese
Nel periodo 2007-2012, i finanziamenti per gli investimenti nel comparto abitativo si sono dimezzati mentre quelli nell’edilizia non residenziale hanno subito una riduzione del 66%. Alle imprese sono venuti a mancare oltre 80 miliardi di euro, mentre per l’acquisto di abitazioni le famiglie hanno assistito ad un crollo del 60% nelle erogazioni di mutui, per un totale di oltre 76 miliardi di euro.
 
Per risolvere la situazione, la Banca Centrale Europea dovrebbe garantire una politica monetaria che renda effettivamente disponibile alle imprese la liquidità immessa sul mercato.
 
Pagamenti alle imprese
Secondo l’Ance, la Pubblica Amministrazione deve ancora 11 miliardi di euro alle imprese di costruzione. Per evitare ulteriori difficoltà alle imprese, oltre a riservare una particolare attenzione alle prassi gravemente inique adottate dalle Pubbliche Amministrazioni, è necessario garantire la piena applicazione della direttiva europea sui ritardi di pagamento, riformare il patto di stabilità interno e modificare regole di contabilizzazione della spesa pubblica.
 
Fisco per famiglie e imprese
L’Ance denuncia come le politiche fiscali portate avanti dal Governo italiano nel settore immobiliare hanno provocato un incremento rilevante della tassazione, che si affianca ad un livello di pressione fiscale generale già elevato, a fronte dei quali è invece evidente la scarsità di servizi resi alla collettività.
 
Per correggere questa sperequazione e garantire il diritto all’abitare, l’Unione Europea dovrebbe incentivare gli investimenti dei privati nella realizzazione di immobili da destinare alla locazione.
 
Lavoro
L’associazione degli edili lamenta inoltre che nel settore costruzioni esiste una forbice tra quanto percepito dal lavoratore e il costo complessivo per l'impresa. Per evitare di danneggiare le imprese strutturali e regolari, sarebbe quindi necessario un riallineamento delle aliquote contributive tra settori industriali e tra lavoro subordinato e lavoro autonomo.
 
Semplificazione, riduzione della burocrazia ed efficienza dell’Amministrazione
Dato che “la burocrazia è una delle tasse occulte più alte pagate dalle imprese” e che una delle prime cause dello svantaggio competitivo è la difficoltà di operare in un contesto non semplice, in cui l’incertezza delle regole allunga i tempi o addirittura blocca i lavori, l’Ance chiede di avviare un processo di modernizzazione e semplificazione delle procedure amministrative.
 
L’azione di semplificazione, precisa l’Ance, eviterebbe interpretazioni delle norme discordanti a livello locale, senza prescindere dalla tutela della sicurezza e dell’ambiente.
 
Mercato interno, concorrenza e opere pubbliche
A parere dell’Ance, le istituzioni europee dovrebbero contrastare tutte le alterazioni della concorrenza. In Italia, sottolineano gli edili, si può citare il caso dei concessionari autostradali, che, pur avendo acquisito la concessione senza gara, e, dunque, in violazione di quanto stabilito dal legislatore comunitario, non recuperano “a valle” tale deficit di concorrenza, continuando ad affidare i lavori di loro competenza anche “in house” .
 
Per garantire la sopravvivenza delle imprese efficienti, l’associazione degli edili ritiene indispensabile la modifica del patto di stabilità. Allo stato attuale, infatti, si rischia che le imprese capaci di eseguire con perizia i lavori aggiudicati siano impossibilitate ad affrontare successivi investimenti o far fronte agli impegni presi a causa del blocco dei pagamenti.
 
Città
I costruttori italiani ritengono fondamentale l’introduzione di meccanismi fiscali in grado di incentivare la riqualificazione del tessuto urbano ed il raggiungimento di determinati obiettivi di risparmio energetico e di sicurezza del patrimonio immobiliare esistente.
 
Per raggiungere questi obiettivi, la conservazione del patrimonio esistente dovrebbe essere coniugata con le trasformazioni pensate per rispondere ai cambiamenti nelle esigenze della comunità.
 
Sfide ambientali, efficienza energetica ed innovazione
L’Ance ribadisce che bisogna promuovere un’edilizia sempre più sostenibile e puntare sulla riqualificazione degli immobili esistenti. Nel concetto di sostenibilità, continuano gli edili, deve essere incluso anche il recupero dei materiali a fine vita, cioè il loro smaltimento quando si avrà l’esigenza di ristrutturare o demolire gli edifici realizzati. Al momento, conclude l’Ance,  si può già contare su tecnologie e materiali innovativi, mentre è necessario facilitare gli interventi con adeguati e stabili incentivi economici e fiscali, finalizzando l’uso dei fondi strutturali europei per la riqualificazione degli edifici esistenti. 



 
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