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Rischio idrogeologico: ‘il Governo Renzi acceleri sulla prevenzione’
AMBIENTE
Rischio idrogeologico: ‘il Governo Renzi acceleri sulla prevenzione’
Ance, Architetti, Geologi e Legambiente lanciano una petizione online sul sito DissestoItalia
20/06/2014 - Sarà online dal 25 giugno sul sito www.dissestoitalia.it la petizione pubblica con la quale Ance, Architetti, Geologi e Legambiente chiedono al Governo Renzi di sbloccare le risorse disponibili per la manutenzione del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico.
“L’Italia è di nuovo in ginocchio per il maltempo - dicono i promotori -: Roma, la Sardegna e tutte le regioni del Sud sono per l’ennesima volta in stato di allerta. Non aspettiamo l’autunno per correre ai ripari. Partiamo subito, sbloccando le risorse disponibili per gli interventi di manutenzione e prevenzione del rischio”.
“Non è più accettabile - prosegue la nota - che ogni anno si spenda circa 1 miliardo di euro per riparare i danni provocati da frane, alluvioni e allagamenti e poco più di 100 milioni per prevenirli. Danni che negli ultimi 12 anni sono costati la vita a 300 persone, solo l’anno scorso a 24”.
Per questo la rete di imprenditori, professionisti e ambientalisti, che a febbraio scorso è stata promotrice di #DissestoItalia, l’inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico realizzata dai giornalisti indipendenti di Next New Media, chiama all’appello il Governo e l’attenzione dell’opinione pubblica con tre richieste forti per uscire dall’emergenza:
1) far partire entro l’estate un Piano unico nazionale di manutenzione e prevenzione;
2) liberare tutte le risorse già stanziate che Stato e enti locali non sono riusciti a spendere a causa dei vincoli del Patto di stabilità e reperirne di nuove attraverso i Fondi strutturali;
3) garantire a livello nazionale un controllo sulla qualità dei progetti e degli interventi ispirati a un modello di sostenibilità ambientale ed economica, efficacia, trasparenza delle regole e delle procedure.
“Tempi brevi, risorse adeguate e regole trasparenti: solo così potremo ridare tranquillità ai cittadini ed evitare la tragica conta di danni e vittime che da anni siamo costretti a fare” - concludono Ance, Architetti, Geologi e Legambiente.
Foto tratta da: http://www.dissestoitalia.it
“L’Italia è di nuovo in ginocchio per il maltempo - dicono i promotori -: Roma, la Sardegna e tutte le regioni del Sud sono per l’ennesima volta in stato di allerta. Non aspettiamo l’autunno per correre ai ripari. Partiamo subito, sbloccando le risorse disponibili per gli interventi di manutenzione e prevenzione del rischio”.
“Non è più accettabile - prosegue la nota - che ogni anno si spenda circa 1 miliardo di euro per riparare i danni provocati da frane, alluvioni e allagamenti e poco più di 100 milioni per prevenirli. Danni che negli ultimi 12 anni sono costati la vita a 300 persone, solo l’anno scorso a 24”.
Per questo la rete di imprenditori, professionisti e ambientalisti, che a febbraio scorso è stata promotrice di #DissestoItalia, l’inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico realizzata dai giornalisti indipendenti di Next New Media, chiama all’appello il Governo e l’attenzione dell’opinione pubblica con tre richieste forti per uscire dall’emergenza:
1) far partire entro l’estate un Piano unico nazionale di manutenzione e prevenzione;
2) liberare tutte le risorse già stanziate che Stato e enti locali non sono riusciti a spendere a causa dei vincoli del Patto di stabilità e reperirne di nuove attraverso i Fondi strutturali;
3) garantire a livello nazionale un controllo sulla qualità dei progetti e degli interventi ispirati a un modello di sostenibilità ambientale ed economica, efficacia, trasparenza delle regole e delle procedure.
“Tempi brevi, risorse adeguate e regole trasparenti: solo così potremo ridare tranquillità ai cittadini ed evitare la tragica conta di danni e vittime che da anni siamo costretti a fare” - concludono Ance, Architetti, Geologi e Legambiente.
Foto tratta da: http://www.dissestoitalia.it