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Riforma Catasto, funzioneranno così le commissioni censuarie

Riforma Catasto, funzioneranno così le commissioni censuarie

Il decreto non convince le associazioni, non è chiaro a chi ci si deve rivolgere per il riesame della rendita

Vedi Aggiornamento del 09/10/2015
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 09/10/2015
24/06/2014 - E' partita la riforma del Catasto. ll Consiglio dei Ministri di venerdì scorso ha varato la bozza di decreto legislativo che definisce il funzionamento delle commissioni censuarie, chiamate alla revisione dei valori immobiliari e delle rendite.
 
Il sistema, previsto dalla Legge Delega Fiscale, sarà basato su una commissione censuaria centrale e su commissioni locali, con sezioni articolate nei diversi capoluoghi di regione.
 
Nelle commissioni censuarie locali, le sezioni hanno competenze in materia di catasto terreni, catasto urbano e revisione del sistema estimativo.
 
Ogni sezione è composta da sei componenti, di cui due scelti tra quelli proposti dalla sede territorialmente competente dell’Agenzia delle Entrate, uno scelto tra quelli proposti dall’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) e tre nominati dal Prefetto su indicazione degli ordini professionali e delle associazioni di categoria del settore immobiliare.
 
La Commissione censuaria centrale è invece formata da venticinque componenti e nella sezione per la riforma del sistema estimativo conta su docenti universitari nominati dal Ministero dell’Istruzione sentite le associazioni di categoria.
 
Tra i compiti della commissione centrale c’è quello di decidere, entro 90 giorni, sui ricorsi presentati dall’Agenzia delle Entrate contro le decisioni delle commissioni censuarie locali.
 
L’impostazione del decreto non convince le associazioni del settore. Secondo Confedilizia, il testo non rispetta il contenuto della delega e cerca di limitare l’intervento delle commissioni censuarie nella definizione del nuovo catasto.
 
In generale, non è chiaro a chi debba rivolgersi il cittadino che vuole far riesaminare la rendita catastale attribuitagli per la revisione del sistema che, come già spiegato, dovrebbe portare ad un allineamento con i valori di mercato senza però far aumentare il gettito, cioè le tasse a carico dei proprietari degli immobili.
 
Qualche richiesta di correzione o di chiarimento potrebbe però arrivare durante l’esame da parte delle Commissioni di Camera e Senato. Ricordiamo infatti che i testi dei decreti legislativi vengono sottoposti ad un esame delle Commissioni parlamentari competenti, che spesso suggeriscono al Governo modifiche o integrazioni.



 
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