
Fascicolo di fabbricato, impugnata la norma della Puglia
NORMATIVA
Fascicolo di fabbricato, impugnata la norma della Puglia
Il Governo chiede l’intervento della Consulta: invasione delle competenze e troppi oneri per i privati
Vedi Aggiornamento
del 26/01/2015
16/07/2014 - Il Governo impugna davanti alla Corte Costituzionale la LR 27/2014 con cui la Puglia ha reso obbligatorio il fascicolo di fabbricato.
Tra i motivi che hanno spinto l’Esecutivo a chiedere la dichiarazione di illegittimità della norma c’è l’invasione delle competenze legislative in materia di governo del territorio, riservate allo Stato, e l’introduzione di una serie di obblighi irragionevoli a carico dei privati.
Come sottolineato dal Governo nell’impugnativa, la legge regionale mira a conoscere lo stato conservativo degli immobili per una politica di prevenzione e protezione dai rischi di eventi calamitosi. Un obiettivo di competenza statale, per cui le regioni devono rispettare le linee guida definite a livello centrale.
L’Esecutivo ha ricordato che le procedure tecniche da applicare agli accertamenti al fine di attestare l'idoneità statica devono essere definite a livello centrale perché esigono una determinazione uniforme e valida per tutte le zone sismiche presenti nel territorio nazionale.
Allo stesso tempo, l’impugnativa mette in evidenza che la definizione fabbricato data dalla legge regionale contrasta con quella di costruzione della normativa statale.
Secondo il Governo, inoltre, la norma regionale impone ai proprietari obblighi ulteriori rispetto a quelli posti dal Testo unico dell’edilizia per il rilascio e il mantenimento del certificato di agibilità. Il rilascio del certificato di agibilità è disciplinato infatti dall'art. 25 del DPR 380/2001, che indica in maniera tassativa i documenti che devono essere allegati alla domanda (richiesta di accatastamento dell'edificio, dichiarazione di conformità dell'opera al progetto approvato, di prosciugatura dei muri e di salubrità degli ambienti, attestazione di conformità alle norme sulla sicurezza degli impianti e all'isolamento termico o certificato di collaudo degli stessi).
A detta dell’Esecutivo le norme regionali che impongono la presentazione di altri documenti non solo aggravano i procedimenti amministrativi, ma limitano il diritto di proprietà non rispettando il principio di ragionevolezza e proporzionalità.
Per conoscere le sorti del fascicolo di fabbricato bisognerà ora attendere la pronuncia della Corte Costituzionale.
Tra i motivi che hanno spinto l’Esecutivo a chiedere la dichiarazione di illegittimità della norma c’è l’invasione delle competenze legislative in materia di governo del territorio, riservate allo Stato, e l’introduzione di una serie di obblighi irragionevoli a carico dei privati.
Come sottolineato dal Governo nell’impugnativa, la legge regionale mira a conoscere lo stato conservativo degli immobili per una politica di prevenzione e protezione dai rischi di eventi calamitosi. Un obiettivo di competenza statale, per cui le regioni devono rispettare le linee guida definite a livello centrale.
L’Esecutivo ha ricordato che le procedure tecniche da applicare agli accertamenti al fine di attestare l'idoneità statica devono essere definite a livello centrale perché esigono una determinazione uniforme e valida per tutte le zone sismiche presenti nel territorio nazionale.
Allo stesso tempo, l’impugnativa mette in evidenza che la definizione fabbricato data dalla legge regionale contrasta con quella di costruzione della normativa statale.
Secondo il Governo, inoltre, la norma regionale impone ai proprietari obblighi ulteriori rispetto a quelli posti dal Testo unico dell’edilizia per il rilascio e il mantenimento del certificato di agibilità. Il rilascio del certificato di agibilità è disciplinato infatti dall'art. 25 del DPR 380/2001, che indica in maniera tassativa i documenti che devono essere allegati alla domanda (richiesta di accatastamento dell'edificio, dichiarazione di conformità dell'opera al progetto approvato, di prosciugatura dei muri e di salubrità degli ambienti, attestazione di conformità alle norme sulla sicurezza degli impianti e all'isolamento termico o certificato di collaudo degli stessi).
A detta dell’Esecutivo le norme regionali che impongono la presentazione di altri documenti non solo aggravano i procedimenti amministrativi, ma limitano il diritto di proprietà non rispettando il principio di ragionevolezza e proporzionalità.
Per conoscere le sorti del fascicolo di fabbricato bisognerà ora attendere la pronuncia della Corte Costituzionale.