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Mutui trentennali per ristrutturare e costruire scuole e studentati

Mutui trentennali per ristrutturare e costruire scuole e studentati

Stanziamento di 40 milioni di euro annui dal 2015 per edifici scolastici, residenze per studenti universitari e palestre nelle scuole

Vedi Aggiornamento del 14/02/2017
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 14/02/2017
29/09/2014 - È in dirittura d’arrivo il decreto attuativo che consentirà alle Regioni di stipulare mutui trentennali, con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, per realizzare interventi straordinari di ristrutturazione, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico di scuole pubbliche, palestre scolastiche e residenze per studenti universitari, e per costruire nuove scuole e nuove palestre.
 
Questo tipo di mutui è stato introdotto dal decreto “L’Istruzione riparte” (DL 104/2013 convertito nella Legge 128/2013) con uno stanziamento di 40 milioni di euro annui per la durata dell’ammortamento del mutuo, a decorrere dal 2015.
 
Per la programmazione triennale 2013-2015, le Regioni potranno accendere un mutuo con la Banca europea per gli investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, la Cassa Depositi e Prestiti o altri soggetti autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria.
 
Per farlo dovranno essere autorizzate dal Ministero dell’economia e finanze, d’intesa con il Ministero dell’istruzione (Miur) e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Una volta acceso il mutuo, le rate di ammortamento saranno pagate agli istituti finanziatori direttamente dallo Stato.
 
I pagamenti effettuati dalle Regioni, finanziati con l’attivazione di questi mutui, saranno esclusi dai limiti del Patto di stabilità interno delle Regioni per l’importo annualmente erogato dagli Istituti di credito.
 
A distanza di circa un anno dal decreto istitutivo, è stato messo a punto il decreto attuativo. Il testo prevede che le Regioni trasmettano al Miur, entro il 30 novembre 2014, i piani regionali triennali di edilizia scolastica indicando le priorità per il 2015, privilegiando i progetti cantierabili e appaltabili e quelli approvati nell’ambito del Piano Scuola ma non finanziati (né con la tranche da 150 milioni né con quella da 400 milioni).
 
Dopo il via libera del Ministero dell’Infrastrutture, il Miur dovrebbe ripartire entro il 20 gennaio 2015 le risorse tra le Regioni e autorizzarle entro il 15 febbraio 2015 a stipulare i mutui. A questo punto le Regioni dovranno avviare le procedure di gara per gli interventi; l’aggiudicazione provvisoria di lavori dovrà avvenire entro il 30 aprile 2015, pena la revoca delle agevolazioni.
 
La bozza di decreto attuativo è stato esaminato il 25 settembre scorso dalla Conferenza Unificata, che ha dato parere favorevole. O meglio, i Comuni hanno dato il via libera senza obiezioni mentre le Regioni hanno dato un parere positivo condizionato ad alcune modifiche.
 
Chiedono che la scadenza del 30 novembre 2014 per la trasmissione ai Miur dei piani triennali sia spostata al 15 dicembre 2014 e che l’accesso all’agevolazione sia esteso ai progetti già appaltati (oltre a quelli appaltabili) e a quelli per i quali sia stato concesso ai Comuni lo sblocco dal Patto di stabilità, di cui al DPCM 13 giugno 2014, anche appaltati da altri Enti.
 
Infine, le Regioni chiedono di poter individuare la Cassa Depositi e Prestiti quale interlocutore unico per l’attivazione dei mutui e di prevedere il pagamento diretto agli Enti locali, evitando il passaggio delle risorse nei bilanci regionali.

 

 
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