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Ingegneri: reintrodurre i compensi minimi per garantire la qualità della progettazione

Ingegneri: reintrodurre i compensi minimi per garantire la qualità della progettazione

La proposta al 59esimo congresso nazionale degli ingegneri, chiesto al Governo di passare dagli annunci alle opere

Vedi Aggiornamento del 03/03/2016
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 03/03/2016
12/09/2014 - Cambiamenti normativi rapidi e determinazione di compensi professionali minimi in grado di garantire la concorrenza, ma allo stesso tempo di tutelare il cliente assicurando la qualità dei servizi. Sono le richieste avanzate da Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri (CNI), durante il cinquantanovesimo congresso di categoria che si conclude oggi a Caserta.
 
Compensi professionali minimi
Secondo Zambrano, l’abrogazione delle tariffe, adottata prima con l'abolizione dei minimi tariffari e poi con la riforma delle professioni per la tutela della concorrenza, ha finito per distorcere il mercato professionale, con prestazioni fornite con compensi bassissimi e conseguente scarsa qualità dei servizi offerti.
 
Per ovviare a questa difficoltà, Zambrano propone di individuare standard professionali minimi per i vari servizi di progettazione, collegati a compensi minimi da quantificare basandosi sui tempi necessari per svolgere la prestazione.
 
In questo modo, ha sottolineato Zambrano, non si vuole tornare alle tariffe, ma si garantirebbe un accettabile livello di qualità delle prestazioni, evitando quanto finora accaduto con Amministrazioni che hanno proposto di pagare un euro per la progettazione di opere pubbliche, certificazione energetiche pubblicizzate a 30 euro e ribassi di progettazione fino all’80%.

Ricordiamo che le tariffe professionali sono state abrogate dal decreto Bersani (DL 1/2012 convertito nella Legge 27/2012). Dopo una lunga attesa, il DM 143/2014 ha introdotto i criteri per la quantificazione dei compensi da porre a base di gara.
 
Non essendoci però più un riferimento minimo, molti professionisti, spinti dalla concorrenza, hanno iniziato a farsi pubblicità proponendo prestazioni a prezzi irrisori su siti web che raccolgono offerte a basso costo.
 
Ma non solo, perché la mancanza di lavoro ha spinto anche alcune Pubbliche Amministrazioni a giocare al ribasso. È il caso del Comune di Bagheria, che ha quantificato in “1 euro” il compenso per ingegneri e architetti chiamati a redigere progetti per la riqualificazione degli edifici scolastici.

O il caso di Brolo (Me), che per la redazione dello studio geologico relativo al piano particolareggiato di recupero del centro storico offriva un ‘rimborso forfettario’ per le sole spese di stampa delle copie. O, ancora, il caso di Pomezia, che chiedeva collaboratori gratis per la pianificazione del territorio, la progettazione urbana, l’efficientamento dell’organizzazione del Comune e dei servizi locali, la consulenza tecnica e legale.
 
Semplificazioni normative
Nel suo discorso il presidente Zambrano ha esortato il Governo a passare dalla politica degli annunci a quella delle opere.
 
Al centro della critica sollevata dal presidente del CNI compaiono alcune norme che dovevano essere contenute nel decreto Sblocca Italia, ma che sono poi state stralciate. Si tratta del regolamento edilizio unico, che avrebbe consentito ai progettisti di operare con regole chiare su tutto il territorio nazionale, senza dover affrontare situazioni discordanti da Comune a Comune.

Il regolamento edilizio unico doveva far seguito all’adozione dei modelli standard per la presentazione della Scia e la richiesta del permesso di costruire. Al momento, però, i tempi annunciati dal Governo sembrano slittati e il Ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha assicurato che si tornerà sull’argomento con un altro provvedimento.
 
Zambrano ha posto l’attenzione anche sulla task force per la sicurezza degli edifici scolastici e il dissesto idrogeologico, su cui erano state avanzate proposte di collaborazione. Il sistema prevedeva un’attiva partecipazione dei professionisti nella progettazione delle opere pubbliche, ma al momento, ha sottolineato il presidente del CNI, è stata scelta un'altra strada basata sull'affidamento della progettazione alla pubblica amministrazione.

Foto: @PatriziaGuerra1




 
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