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Evasione fiscale in edilizia, i bonus 65% e 50% non la fermano

Evasione fiscale in edilizia, i bonus 65% e 50% non la fermano

Primo rapporto Mef: emersione possibile solo se la detrazione compensa il vantaggio a non dichiarare

Vedi Aggiornamento del 28/04/2015
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 28/04/2015
08/10/2014 - L’edilizia si colloca al secondo posto per evasione fiscale nonostante i bonus fiscali sulle ristrutturazioni e le riqualificazioni energetiche incoraggino la dichiarazione delle spese sostenute. Il dato emerge dal primo rapporto sull’evasione fiscale, presentato dal Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, durante l’ultimo Consiglio dei Ministri.
 
Il rapporto, previsto dal Decreto Irpef-Spending Review (DL 66/2014), mostra l’efficacia degli strumenti adottati per il monitoraggio e il contrasto all’evasione. Si tratta dell’interconnessione tra banche dati, della tracciabilità dei pagamenti e del “contrasto di interessi”, che dovrebbe contrapporre l’interesse dell’acquirente a scaricare fiscalmente le spese sostenute, all’interesse dell’impresa a non dichiarare i guadagni percepiti.
 
Nonostante ciò, è stato rilevato che il meccanismo garantisce l’emersione del sommerso solo se la detrazione concessa assorbe interamente il vantaggio collegato all’evasione. In caso contrario, acquirente e venditore possono concordare sconti tali da non rendere conveniente la dichiarazione delle spese e degli incassi.
 
Negli ultimi anni, ad esempio, la Guardia di Finanza ha effettuato accertamenti su lavori di ristrutturazione e interventi di risparmio energetico per cui i proprietari degli appartamenti hanno regolarmente pagato i corrispettivi con bonifici e usufruito delle detrazioni fiscali del 50% (ex 36%) e del 65% (ex 55%).
 
A fronte di questa situazione, il monitoraggio ha mostrato che alcune imprese edili, sebbene pagate con bonifico, non hanno dichiarato gli importi incassati per un totale di 3,7 miliardi di euro. Le irregolarità hanno riguardato 8 mila imprese, che hanno impiegato 13 mila lavoratori irregolari.
 
Dal trend dei ricavi emerge inoltre che, subito dopo l’introduzione dei bonus fiscali, c’è stato un aumento dei guadagni dichiarati, che è andato via via decrescendo col tempo. I dati, in generale, riflettono anche la particolare congiuntura economica, che in molti casi ha fatto calare gli investimenti.

 

 
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