
Lavori contro il rischio idrogeologico affidati a enti privati e pubblici
NORMATIVA
Lavori contro il rischio idrogeologico affidati a enti privati e pubblici
Nel testo finale dello Sblocca Italia cancellata l’esclusiva in favore delle società in house
Vedi Aggiornamento
del 25/11/2014
30/10/2014 - Per la progettazione e l’esecuzione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico previsti dagli accordi di programma stipulati con le Regioni, i Presidenti delle Regioni possono avvalersi non solo di società in house, ma di tutti i soggetti pubblici e privati.
È una delle ultime modifiche apportate alla legge di conversione del DL Sblocca Italia, approvata oggi dalla Camera con 278 voti favorevoli, 161 contrari e 7 astensioni.
Nel testo del decreto-legge, tali attività potevano essere affidate dai Presidenti delle Regioni (subentrati ai Commissari straordinari) soltanto alle società in house; la Commissione Ambiente della Camera ha esteso la norma a tutti i soggetti pubblici e privati, purché nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica previste dal Codice degli Appalti (Dlgs 163/2006).
110 milioni di euro vengono assegnati alle aree metropolitane interessate da fenomeni di esondazione e alluvione. Le risorse vanno alle Regioni, previa istruttoria del Ministero dell’Ambiente di concerto con ItaliaSicura, la task force del Governo contro il dissesto idrogeologico. Il finanziamento dovrà essere utilizzato per interventi di sistemazione idraulica dei corsi d’acqua.
Resta confermato che, a partire dalla programmazione 2015, le risorse destinate agli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico saranno utilizzate tramite accordo di programma sottoscritto dalla Regione interessata e dal Ministero dell’Ambiente.
Gli interventi verranno invece individuati con DPCM su proposta del Ministero dell’Ambiente, e attuati dal Presidente della Regione in qualità di Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico.
I finanziamenti assegnati in passato alle Regioni e ad altri enti, per la realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, sono revocati se al 30 settembre 2014 non è stato pubblicato il bando di gara o non sono stati affidati i lavori; in arrivo la revoca anche per gli interventi difformi dai progetti che avevano ottenuto i finanziamenti.
I controlli e i sopralluoghi per scovare le opere mai partite saranno effettuati dall’Ispra entro il 30 novembre 2014. Le risorse così revocate confluiranno in un apposito Fondo istituito presso il Ministero dell’Ambiente.
Le ‘Autorità d’ambito’, responsabili della gestione degli ambiti territoriali ottimali (ATO), diventano ‘Enti di governo dell’ambito’ e ad essi partecipano obbligatoriamente gli enti locali. I nuovi ‘Enti di governo dell’ambito’ assumono le competenze, che erano degli enti locali, in materia di gestione delle risorse idriche e di programmazione delle infrastrutture idriche.
Leggi le altre novità dello Sblocca Italia per il DISSESTO IDROGEOLOGICO, la RIQUALIFICAZIONE URBANA e i LAVORI PRIVATI.
È una delle ultime modifiche apportate alla legge di conversione del DL Sblocca Italia, approvata oggi dalla Camera con 278 voti favorevoli, 161 contrari e 7 astensioni.
Nel testo del decreto-legge, tali attività potevano essere affidate dai Presidenti delle Regioni (subentrati ai Commissari straordinari) soltanto alle società in house; la Commissione Ambiente della Camera ha esteso la norma a tutti i soggetti pubblici e privati, purché nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica previste dal Codice degli Appalti (Dlgs 163/2006).
110 milioni di euro vengono assegnati alle aree metropolitane interessate da fenomeni di esondazione e alluvione. Le risorse vanno alle Regioni, previa istruttoria del Ministero dell’Ambiente di concerto con ItaliaSicura, la task force del Governo contro il dissesto idrogeologico. Il finanziamento dovrà essere utilizzato per interventi di sistemazione idraulica dei corsi d’acqua.
Resta confermato che, a partire dalla programmazione 2015, le risorse destinate agli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico saranno utilizzate tramite accordo di programma sottoscritto dalla Regione interessata e dal Ministero dell’Ambiente.
Gli interventi verranno invece individuati con DPCM su proposta del Ministero dell’Ambiente, e attuati dal Presidente della Regione in qualità di Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico.
I finanziamenti assegnati in passato alle Regioni e ad altri enti, per la realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, sono revocati se al 30 settembre 2014 non è stato pubblicato il bando di gara o non sono stati affidati i lavori; in arrivo la revoca anche per gli interventi difformi dai progetti che avevano ottenuto i finanziamenti.
I controlli e i sopralluoghi per scovare le opere mai partite saranno effettuati dall’Ispra entro il 30 novembre 2014. Le risorse così revocate confluiranno in un apposito Fondo istituito presso il Ministero dell’Ambiente.
Le ‘Autorità d’ambito’, responsabili della gestione degli ambiti territoriali ottimali (ATO), diventano ‘Enti di governo dell’ambito’ e ad essi partecipano obbligatoriamente gli enti locali. I nuovi ‘Enti di governo dell’ambito’ assumono le competenze, che erano degli enti locali, in materia di gestione delle risorse idriche e di programmazione delle infrastrutture idriche.
Leggi le altre novità dello Sblocca Italia per il DISSESTO IDROGEOLOGICO, la RIQUALIFICAZIONE URBANA e i LAVORI PRIVATI.