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Partite Iva, i ‘nuovi minimi’ tassati al 15%

Partite Iva, i ‘nuovi minimi’ tassati al 15%

Stabilità 2015: in arrivo tasse più elevate su pensioni integrative e rendimenti finanziari delle Casse di previdenza

Vedi Aggiornamento del 06/12/2018
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 06/12/2018
23/10/2014 - bsp;- Dopo la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato, sta per approdare in Parlamento il disegno di legge di Stabilità per il 2015. Tassazione a forfait per le Partite Iva con redditi bassi e nuovo sistema di tassazione sui fondi pensione sono alcuni degli argomenti che saranno a breve esaminati.
 
Partite Iva
I professionisti con ricavi da 15 mila a 40 mila euro saranno tassati con un’imposta sostitutiva al 15%. Si tratta di un aumento rispetto all’attuale regime dei minimi, che prevede una tassazione dei ricavi del 5%, ma non ci saranno più limiti né di età né temporali (al momento si può usufruire della minore tassazione per cinque anni, o comunque fino al compimento del trentacinquesimo anno di età).
 
Oltre alle condizioni sui ricavi, possono accedere al sistema della tassazione forfetaria i professionisti che nell’anno precedente hanno sostenuto spese fino a 5 mila euro lordi per lavoro accessorio e lavoratori assunti anche a progetto e che, al momento della chiusura dell’esercizio finanziario, hanno registrato un costo dei beni strumentali (tra cui non rientrano gli immobili usati per l’esercizio della professione) fino a 20 mila euro. Chi entra nel regime forfetario è escluso dagli studi di settore e può destinare fino al 49% del proprio reddito per eventuali collaboratori.

I vecchi minimi, cioè quelli con ricavi fino a 30 mila euro, che pagano l'imposta al 5%, non passeranno automaticamente al nuovo sistema, ma resteranno nel vecchio regime fino al compimento del trentacinquesimo anno di età o allo scadere del quinquennio agevolato.

Negativo il commento del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (CNAPPC): “il Governo spara sulla Croce Rossa, penalizzando la nostra categoria professionale già alle soglie dell’incapienza - ha affermato in una nota. Nel testo è stata infatti triplicata, passando dal 5 al 15%, l’imposta forfettizzata che sostituisce Irpef, Irap e altre tasse e finora riservata a coloro che si trovavano nel cosiddetto regime dei minimi".

“Come se non bastasse - continua il Cnappc - è stata anche differenziata, a seconda dei diversi settori professionali, la soglia di accesso al regime forfetizzato che per gli architetti viene dimezzata dagli attuali 30 mila a 15 mila euro annui, riducendo fortemente la platea di possibili beneficiari".

“Ed ancora, secondo il Cnappc, mentre l’attuale sistema prevedeva una detrazione delle spese in maniera analitica, la previsione legislativa fissa in maniera forfettaria le detrazioni che non possono superare la soglia del 22%. È sempre più forte il dubbio, che però ormai si sta tramutando in certezza, che il nostro non sia davvero più un Paese per architetti, e anzi che esso sia volutamente portato - da una classe politica miope e inetta - a fare a meno della nostra professionalità proprio quando le nostre città hanno bisogno di essere “rigenerate” e “messe in sicurezza”, così come i nostri territori, e i nostri monumenti salvaguardati”.

Tassazione sulle pensioni
La legge innalza dall'11,5% al 20% la tassazione sui Fondi pensione per allinearla ai valori medi europei. L’aumento della tassazione riguarderà le pensioni integrative articolate in fondi pensione istituiti da banche, assicurazioni, Sgr e Sim. È inoltre previsto l’aumento dal 20% al 26% il prelievo fiscale sui rendimenti finanziari delle Casse di previdenza. Le misure potrebbero comportare una riduzione delle pensioni future, suscitando lo scontento delle associazioni di categoria.

 

 
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