
Piano Casa Marche, in arrivo la proroga fino al 31 dicembre 2016
NORMATIVA
Piano Casa Marche, in arrivo la proroga fino al 31 dicembre 2016
Nel 2012 quasi la metà dei permessi di costruire rilasciati erano riconducibili al Piano Casa
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del 23/12/2014
19/11/2014 - La Regione Marche potrebbe prorogare fino al 31 dicembre 2016 il Piano Casa (in scadenza a fine 2014), per rilanciare il settore edilizio e offrire certezze ai cittadini. Lo ha anticipato il vicepresidente e assessore all’urbanistica, Antonio Canzian. La proposta è contenuta nella legge di assestamento del bilancio 2014, inviata lunedì dalla Giunta regionale delle Marche all’Assemblea legislativa per l’approvazione.
La normativa nazionale - si legge in una nota - è stata recepita dalla Regione Marche, tra le prime in Italia, appena sei mesi dopo l’intesa con lo Stato, attraverso un provvedimento sintetizzato dallo slogan “Costruire sul costruito” che ha introdotto numerose innovazioni e deroghe alle disposizioni regionale e comunali.
“Questi primi cinque anni di attuazione del cosiddetto Piano Casa regionale hanno dato una prova tangibile della rispondenza della legge alle esigenze dei cittadini e delle imprese artigiane, dimostrando appieno la propria utilità per il rilancio dell’edilizia, nonché come contributo al superamento della grave crisi economica ancora in atto”, evidenzia Canzian.
I dati - prosegue il comunicato - lo dimostrano chiaramente: secondo un’analisi condotta dall’Associazione nazionale dei Comuni delle Marche (Anci), che ha interessato un campione significativo di comuni marchigiani (145, per una popolazione di oltre 1 milione e 100 mila abitanti), nel quadriennio che va dall’approvazione della legge al 2012, l’impatto del Piano Casa è cresciuto progressivamente, fino a interessare, nel 2012, quasi la metà dei permessi a costruire rilasciati.
Nel 2009 (89 comuni rilevati), su un totale di 5.412 permessi, 881 (16%) erano riconducibili al Piano Casa. Nel 2012 la percentuale nei 145 comuni è salita al 48% (5.882 permessi, di cui 2.794 per il Piano Casa).
Un successo che, secondo Canzian, ha consentito di raggiungere quattro obiettivi: “Rilanciare l’attività edilizia e sostenere un settore produttivo fortemente toccato dalla crisi economica di questi anni; recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio esistente, introducendo premialità volumetriche legate al miglioramento energetico, strutturale e architettonico degli edifici; contenere il consumo di nuovo suolo; adeguare le case esistenti alle esigenze delle famiglie, contrastando l’abusivismo”.
Il vicepresidente ha sottolineato proprio questo aspetto: “Nelle Marche, come in Italia, la gran parte degli alloggi appartiene alle famiglie che li abitano. La rigidità delle norme ha sempre reso difficoltosa la trasformazione edilizia alle mutate esigenze familiari, ampliando il ricorso ai condoni per sanare difformità che invece, oggi, trovano piena rispondenza con le opportunità offerte dal Piano Casa”.
La normativa nazionale - si legge in una nota - è stata recepita dalla Regione Marche, tra le prime in Italia, appena sei mesi dopo l’intesa con lo Stato, attraverso un provvedimento sintetizzato dallo slogan “Costruire sul costruito” che ha introdotto numerose innovazioni e deroghe alle disposizioni regionale e comunali.
“Questi primi cinque anni di attuazione del cosiddetto Piano Casa regionale hanno dato una prova tangibile della rispondenza della legge alle esigenze dei cittadini e delle imprese artigiane, dimostrando appieno la propria utilità per il rilancio dell’edilizia, nonché come contributo al superamento della grave crisi economica ancora in atto”, evidenzia Canzian.
I dati - prosegue il comunicato - lo dimostrano chiaramente: secondo un’analisi condotta dall’Associazione nazionale dei Comuni delle Marche (Anci), che ha interessato un campione significativo di comuni marchigiani (145, per una popolazione di oltre 1 milione e 100 mila abitanti), nel quadriennio che va dall’approvazione della legge al 2012, l’impatto del Piano Casa è cresciuto progressivamente, fino a interessare, nel 2012, quasi la metà dei permessi a costruire rilasciati.
Nel 2009 (89 comuni rilevati), su un totale di 5.412 permessi, 881 (16%) erano riconducibili al Piano Casa. Nel 2012 la percentuale nei 145 comuni è salita al 48% (5.882 permessi, di cui 2.794 per il Piano Casa).
Un successo che, secondo Canzian, ha consentito di raggiungere quattro obiettivi: “Rilanciare l’attività edilizia e sostenere un settore produttivo fortemente toccato dalla crisi economica di questi anni; recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio esistente, introducendo premialità volumetriche legate al miglioramento energetico, strutturale e architettonico degli edifici; contenere il consumo di nuovo suolo; adeguare le case esistenti alle esigenze delle famiglie, contrastando l’abusivismo”.
Il vicepresidente ha sottolineato proprio questo aspetto: “Nelle Marche, come in Italia, la gran parte degli alloggi appartiene alle famiglie che li abitano. La rigidità delle norme ha sempre reso difficoltosa la trasformazione edilizia alle mutate esigenze familiari, ampliando il ricorso ai condoni per sanare difformità che invece, oggi, trovano piena rispondenza con le opportunità offerte dal Piano Casa”.