Gli immobili dello Stato sotto la lente della spending review
RISPARMIO ENERGETICO
Gli immobili dello Stato sotto la lente della spending review
L’Agenzia del Demanio avvia la raccolta dei dati sulle spese per elettricità, riscaldamento e gestione
25/11/2014 - Quanto costa l’uso degli edifici della Pubblica Amministrazione? Quanto spendono lo Stato e gli Enti locali per elettricità, riscaldamento e gestione?
A queste domande risponderà l’Agenzia del Demanio, che ha avviato ieri la raccolta delle informazioni relative ai costi per l’uso degli edifici di proprietà dello Stato e di terzi utilizzati dalle PA.
I dati saranno raccolti attraverso il PORTALE PA dell’Agenzia del Demanio, grazie alla nuova versione dell’applicativo informatico IPer (indici di performance), già utilizzato dalle Amministrazioni, e i risultati saranno pronti entro giugno 2015.
L’iniziativa attua l’art. 1 comma 387 della Legge di Stabilità 2014 che impone alle Amministrazioni dello Stato di comunicare all’Agenzia del Demanio i costi gestionali degli immobili utilizzati, al fine di controllarli e ridurli, nell’ottica della spending review. Le PA inadempienti rischiano la segnalazione alla Corte dei Conti.
I dati raccolti costituiranno una banca dati che consentirà allo Stato di superare l’attuale carenza conoscitiva su volumi ed andamenti dei costi energetici e gestionali sostenuti dai propri Uffici.
Su questi dati l’Agenzia del Demanio elaborerà, per ciascuna Amministrazione, i livelli di prestazione degli immobili, espressi in termini di costi d’uso per addetto. Questi indici di performance saranno così confrontabili con quelli di altre Amministrazioni dello Stato con analoghi parametri di occupazione sotto il profilo tecnico-amministrativo (macrotipologia, zona climatica, superfici, tipologia impianti, ecc).
Attraverso i valori indicati dalle Amministrazioni più performanti, verranno individuati gli standard di riferimento a cui tutte le Pubbliche Amministrazioni dovranno adeguarsi, tagliando i costi eccessivi ed eliminando gli sprechi. Gli indici ottimali di consumo saranno ufficializzati su www.agenziademanio.it e dovranno essere applicati entro due anni dalla pubblicazione.
Una ricerca del Cresme di qualche mese fa ha calcolato che l’Italia spende ogni anno per i consumi termici ed elettrici 1,3 miliardi di euro nelle 52mila scuole, 644 milioni nei 13,7mila edifici pubblici e 45,2 miliardi negli 11,8 milioni di edifici residenziali (pubblici e privati).
Quanto agli edifici scolastici - che costano 1,3 miliardi di euro - il Cresme ha evidenziato che il 63% delle 52mila scuole italiane, per un totale di 73 milioni di mq di superficie, è stato costruito più di 40 anni fa. Il 97% è riscaldato a gas o gasolio, il 78% non ha un impianto di condizionamento.
Ricordiamo che il Dlgs 102/2014 di recepimento della Direttiva 2012/27/UE per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica impone agli Stati membri dell’Unione Europea di procedere alla riqualificazione energetica di almeno il 3% della superficie coperta utile climatizzata degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione centrale.
Fino all’8 luglio 2015 l’obbligo si applica agli edifici superiori a 500 mq, dal 9 luglio 2015 tale soglia scenderà a 250 mq (leggi tutto).
A queste domande risponderà l’Agenzia del Demanio, che ha avviato ieri la raccolta delle informazioni relative ai costi per l’uso degli edifici di proprietà dello Stato e di terzi utilizzati dalle PA.
I dati saranno raccolti attraverso il PORTALE PA dell’Agenzia del Demanio, grazie alla nuova versione dell’applicativo informatico IPer (indici di performance), già utilizzato dalle Amministrazioni, e i risultati saranno pronti entro giugno 2015.
L’iniziativa attua l’art. 1 comma 387 della Legge di Stabilità 2014 che impone alle Amministrazioni dello Stato di comunicare all’Agenzia del Demanio i costi gestionali degli immobili utilizzati, al fine di controllarli e ridurli, nell’ottica della spending review. Le PA inadempienti rischiano la segnalazione alla Corte dei Conti.
I dati raccolti costituiranno una banca dati che consentirà allo Stato di superare l’attuale carenza conoscitiva su volumi ed andamenti dei costi energetici e gestionali sostenuti dai propri Uffici.
Su questi dati l’Agenzia del Demanio elaborerà, per ciascuna Amministrazione, i livelli di prestazione degli immobili, espressi in termini di costi d’uso per addetto. Questi indici di performance saranno così confrontabili con quelli di altre Amministrazioni dello Stato con analoghi parametri di occupazione sotto il profilo tecnico-amministrativo (macrotipologia, zona climatica, superfici, tipologia impianti, ecc).
Attraverso i valori indicati dalle Amministrazioni più performanti, verranno individuati gli standard di riferimento a cui tutte le Pubbliche Amministrazioni dovranno adeguarsi, tagliando i costi eccessivi ed eliminando gli sprechi. Gli indici ottimali di consumo saranno ufficializzati su www.agenziademanio.it e dovranno essere applicati entro due anni dalla pubblicazione.
Una ricerca del Cresme di qualche mese fa ha calcolato che l’Italia spende ogni anno per i consumi termici ed elettrici 1,3 miliardi di euro nelle 52mila scuole, 644 milioni nei 13,7mila edifici pubblici e 45,2 miliardi negli 11,8 milioni di edifici residenziali (pubblici e privati).
Quanto agli edifici scolastici - che costano 1,3 miliardi di euro - il Cresme ha evidenziato che il 63% delle 52mila scuole italiane, per un totale di 73 milioni di mq di superficie, è stato costruito più di 40 anni fa. Il 97% è riscaldato a gas o gasolio, il 78% non ha un impianto di condizionamento.
Ricordiamo che il Dlgs 102/2014 di recepimento della Direttiva 2012/27/UE per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica impone agli Stati membri dell’Unione Europea di procedere alla riqualificazione energetica di almeno il 3% della superficie coperta utile climatizzata degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione centrale.
Fino all’8 luglio 2015 l’obbligo si applica agli edifici superiori a 500 mq, dal 9 luglio 2015 tale soglia scenderà a 250 mq (leggi tutto).