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Partite Iva con redditi bassi, i nuovi minimi funzioneranno così

Partite Iva con redditi bassi, i nuovi minimi funzioneranno così

Tassazione al 15% per redditi fino a 15 mila euro senza limiti di tempo, escluso chi guadagna più di 20 mila euro con un lavoro dipendente

Vedi Aggiornamento del 11/01/2023
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 11/01/2023
23/12/2014 - Imposta sostitutiva al 15% per redditi fino a 15 mila euro. Sono i nuovi minimi con cui i professionisti che vogliono iscriversi al regime fiscale agevolato dovranno fare i conti a partire dal 1° gennaio 2015.

Un sistema che sta già suscitando preoccupazione tra gli addetti ai lavori, che temono un aumento delle tasse da pagare. Tanto che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha rassicurato i professionisti che non hanno tratto nessun beneficio dalla Legge di Stabilità.

"Per le giovani partite Iva - ha dichiarato il premier ai microfoni di Rtl 102.5 - è sacrosanto un intervento correttivo e mi assumo la responsabilità di fare un provvedimento ad hoc nei prossimi mesi" .
 
Al nuovo sistema, introdotto con la Legge di Stabilità per il 2015, possono accedere i professionisti con Partita Iva che nell’anno precedente hanno sostenuto spese fino a 5 mila euro lordi per lavoro accessorio e lavoratori assunti anche a progetto e che, al momento della chiusura dell’esercizio finanziario, hanno registrato un costo dei beni strumentali (tra cui non rientrano gli immobili usati per l’esercizio della professione) fino a 20 mila euro.
 
Chi entra nel regime forfetario è escluso dagli studi di settore e può destinare fino al 49% del proprio reddito per eventuali collaboratori.
 
Il nuovo sistema agevolato è invece precluso ai professionisti che durante l'anno, oltre ad esercitare la libera professione, percepiscono anche un reddito da lavoro dipendente superiore a 20 mila euro.

Il nuovo regime implica un aumento della tassazione rispetto al vecchio sistema, che fino ad ora ha previsto una tassazione del 5% per i redditi fino a 30 mila euro. In compenso, però, non ci saranno più limiti né di età né temporali. Col sistema che a fine anno sarà accantonato, invece, si poteva usufruire della minore tassazione per cinque anni, o comunque fino al compimento del trentacinquesimo anno di età.
 
I vecchi minimi, cioè quelli con ricavi fino a 30 mila euro, che pagano l'imposta al 5%, non passeranno automaticamente al nuovo sistema, ma resteranno nel vecchio regime fino al compimento del trentacinquesimo anno di età o allo scadere del quinquennio agevolato. Le nuove regole opereranno infatti solo per chi intende usufruire della tassazione agevolata dal primo gennaio 2015.

L'aumento della tassazione forfetaria avrà un impatto significativo sui redditi dei professionisti, che tra il 2005 e il 2013 sono diminuiti in media del 39,2%. Un’indagine del Consiglio nazionale degli architetti e del Cresme ha infatti rivelato che nel 2012 gli studi di architettura e ingegneria hanno fatturato in media rispettivamente 38 mila e 55 mila euro.

Un architetto italiano guadagna in media 17 mila euro all’anno, che, al netto di tasse e previdenza, vale la metà. La cifra scende a 11 mila euro al Sud e per i trentenni non raggiunge i 500 euro reali al mese.

Prima dell’approvazione definitiva, i professionisti avevano già espresso preoccupazioni e perplessità sul nuovo sistema, che a loro avviso potrebbe danneggiarli.
 
Secondo la Rete delle Professioni Tecniche, abbassando la soglia di reddito da 30 mila a 15 mila euro, ai professionisti potrebbe convenire optare per il regime ordinario. Al di sotto dei 30 mila euro, infatti, la non deducibilità delle spese prevista dal regime forfetario, sostituita dall’applicazione di un coefficiente per il calcolo dell’imponibile, può generare un livello di tassazione maggiore rispetto a quello ordinario.
 
Perplessità sull’effettiva portata della misura sono state espresse anche dal Servizio Bilancio del Senato, che non ha trovato riscontri né sul numero di contribuenti potenzialmente interessati, né su quello attuale di soggetti che hanno optato per i vigenti regimi agevolati né sul confronto tra aliquote Irpef pagate dai potenziali beneficiari e effetti dell’imposta sostitutiva al 15%.

La Legge di Stabilità 2015 è stata approvata definitivamente dalla Camera e sta per essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale.


 
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