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Scuole: 1,2 miliardi di euro per la sicurezza, firmato il decreto

Scuole: 1,2 miliardi di euro per la sicurezza, firmato il decreto

Lo Stato garantirà i mutui accesi dalle Regioni per gli interventi di ristrutturazione, adeguamento antisismico e riqualificazione energetica

Vedi Aggiornamento del 14/02/2017
Scuole: 1,2 miliardi di euro per la sicurezza, firmato il decreto
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 14/02/2017
23/01/2014 -  Passi avanti per gli interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, ha firmato il decreto attuativo che autorizza le Regioni a stipulare mutui trentennali con oneri di ammortamento a carico dello Stato.

Le Regioni potranno realizzare interventi straordinari di ristrutturazione, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico di scuole pubbliche, palestre scolastiche, residenze per studenti universitari e immobili dell'Alta formazione artistica e per costruire nuove scuole e nuove palestre.

Si tratta dei lavori previsti dalla legge “L’istruzione riparte” (Legge 128/2013) che sarà attuata grazie al decreto interministeriale, predisposto a settembre 2014 dal ministero dell’Economia e delle finanze, che stanzia, a partire dal 2015, 40 milioni di euro annui per trent’anni, per un totale di 1,2 miliardi di euro di finanziamenti.

Secondo le stime del Governo, che sta monitorando le richieste degli enti locali, nella fase iniziale saranno avviati investimenti per circa 850 milioni di euro.
 
Per la programmazione triennale 2013-2015, le Regioni possono accendere un mutuo con la Banca europea per gli investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, la Cassa Depositi e Prestiti o altri soggetti autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria.

Perché l’operazione sia possibile, le Regioni devono essere autorizzate dal Ministero dell’economia e finanze, d’intesa con il Ministero dell’istruzione e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dato che le rate di ammortamento saranno pagate agli istituti finanziatori direttamente dallo Stato.
 
I pagamenti finanziati con l’attivazione di questi mutui saranno esclusi dal patto di stabilità. In base al testo, le Regioni dovranno indicare gli interventi prioritari, tra cui saranno privilegiati i progetti cantierabili e appaltabili e quelli approvati nell’ambito del Piano Scuola ma non finanziati (né con la tranche da 150 milioni né con quella da 400 milioni).

Le risorse saranno ripartite tra le Regioni con un decreto del Miur entro il prossimo 15 febbraio 2015. A loro volta, le Regioni gireranno i fondi agli enti locali richiedenti in base a deterrminati requisiti, come l'avanzato livello di progettazione e la capacità di cofinanziamento dell'opera da parte dell'Amministrazione proponente,

Per quanto riguarda gli interventi da avviare nei prossimi anni, invece, entro il 31 marzo 2015 le Regioni dovranno inviare al Miur, al Ministero dell'Economia e a quello delle Infrastrutture i piani regionali triennali di edilizia scolastica redatti sulla base delle richieste presentate dagli enti locali.

Sulla base dei programmi presentati dalle Regioni, il Miur approverà il piano nazionale di edilizia scolastica entro il 30 aprile 2015. Potranno quindi essere stipulati i mutui e bandite le gare per la realizzazione degli interventi. In caso di mancata assegnazione provvisoria dei lavori, il 30 settembre 2015 il Miur provvederà, con un decreto, a revocare le risorse assegnate.
 

 
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