28/01/2015 - La Regione Sardegna
non intende rinunciare all’apporto dei progettisti esterni per i lavori pubblici; queste le precisazioni dell’Assessore Paolo Maninchedda in risposta alle proteste degli ingegneri.
La scorsa settimana infatti il Consiglio Nazionale Ingegneri
aveva avanzato dure critiche sul disegno di legge di bilancio regionale che prevedeva “l’eliminazione dei progettisti esterni” nella realizzazione delle opere pubbliche. Così Maninchedda, in una lettera indirizzata al CNI, ha corretto il tiro e ha ammesso la
formulazione “infelice” di alcune espressioni.
Maninchedda ha precisato nella missiva che “non vi è alcuna intenzione da parte dell’esecutivo regionale, nel potenziare il ruolo dell’azienda regionale AREA, di rinunciare all’apporto di categorie professionali, tra cui quelle degli ingegneri, ma viceversa di
razionalizzare l’intervento regionale centralizzando le attività di committenza di progettazione e controllo”
Le intenzioni regionali sono quelle di
concentrare nella società AREA tutti quei compiti che, in collaborazione con gli ordini e le categorie professionali, sono svolti da diversi rami dell’Amministrazione, in un’ottica di semplificazione.
Inoltre la Regione, in seguito alle sollecitazioni dell’Ordine, ha fatto sapere che
sta provvedendo alla modifica del disegno di legge di bilancio che prevedeva per la progettazione delle opere pubbliche l’utilizzo di professionalità interne a discapito di quelle esterne alla PA.
Le precisazioni fatte dalla Sardegna sono state accolte con favore dagli ingegneri e il presidente del CNI,
Antonio Zambrano ha commentato: “Siamo soddisfatti per le correzioni che la Regione Sardegna ha deciso di apportare. Da tempo, come CNI e come Rete delle Professioni Tecniche, ci battiamo perché al progetto venga riconosciuta la giusta importanza”.
“Ormai da tempo, come CNI e come Rete delle Professioni tecniche, ci battiamo perché al progetto venga restituita l’importanza e la centralità che merita. Per questo esprimiamo grande soddisfazione per il fatto che la Regione Sardegna abbia voluto correggere la formulazione del disegno di legge di bilancio, relativamente al passaggio dedicato ai progettisti esterni. Non solo perché il trasferimento all’interno della PA dell’attività di progettazione penalizza i liberi professionisti. Ma soprattutto perché siamo convinti che non sempre gli uffici tecnici interni hanno competenze, organizzazione e disponibilità di tempo e risorse per dedicarsi alla
progettazione, assicurandone costantemente la qualità. Senza contare che i progettisti esterni rappresentano una garanzia di terzietà rispetto alla PA e alle imprese che realizzano le opere”, ha concluso Zambrano.
Anche
Gianni Massa, Vice Presidente del CNI, ha espresso soddisfazione per la decisione presa: “Ringraziamo l’Assessore Maninchedda e il Presidente Pigliaru per l’immediata attenzione rivolta alla categoria degli ingegneri e dei progettisti in genere. La speranza è che la Sardegna, e più in generale tutta la Pubblica Amministrazione, metta il progetto e le attività ad esso collegato
al centro della programmazione e della realizzazione delle opere pubbliche” ha concluso Massa.
Accolta con favore la precisazione della Sardegna anche dall’Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica (
Oice). Il Vice Presidente
Maurizio Boi ha dichiarato: "Non possiamo che apprezzare il chiarimento fornito dalla Regione che ha parlato di una pura e semplice razionalizzazione di funzioni. Vigileremo senz'altro sul percorso di questo processo organizzativo nell'auspicio che alle parole seguano i fatti così come sono stati rappresentati”.
“La cosa fondamentale è che l'Amministrazione abbia chiaro che la centralità del progetto che OICE sostiene da venti anni come perno per il
rilancio della qualità dell’opera passa innanzitutto da una accurata programmazione degli interventi e da studi di fattibilità seri e dettagliati. La progettazione interna può essere di qualità se le risorse professionali sono adeguate e hanno tempo disponibile per progettare secondo gli standards qualitativi richiesti dalla normativa; diversamente il ricorso al mercato è l'unica strada che garantisce qualità e tempi certi".
Per Oice il
ruolo della Pubblica Amministrazione dovrà essere trattato nella riforma del Codice dei contratti pubblici: "Ogni altra impostazione sul ruolo dei tecnici delle Amministrazioni dovrà essere affrontata nel ddl 1678 che detta le regole per il recepimento delle direttive europee e nei relativi decreti delegati, nel rispetto dei principi di concorrenza, non discriminazione ed efficienza, garantendo sempre la qualità e l'accesso al mercato dei progettisti esterni".