Anche negli appalti pubblici 15 giorni per regolarizzare il Durc
LAVORI PUBBLICI
Anche negli appalti pubblici 15 giorni per regolarizzare il Durc
CdS: l’impresa non può essere esclusa se non è stata prima invitata a sanare la sua posizione
17/03/2015 - La possibilità regolarizzare il DURC vale anche negli appalti pubblici. Di conseguenza, non si può essere esclusi da una gara senza aver avuto 15 giorni di tempo per sanare la propria posizione. È arrivato a questa conclusione il Consiglio di Stato con la sentenza 781/2015.
I giudici hanno ricordato che, in base al Decreto del Fare (DL69/2013, convertito nella Legge 98/2013), prima dell’emissione del Documento unico di regolarità contributiva (DURC), in caso di irregolarità gli enti preposti devono dare agli interessati 15 giorni di tempo per la regolarizzazione.
A detta del CdS, quindi, il requisito della regolarità deve sussistere non al momento della presentazione dell’offerta, ma in quello in cui scadono i 15 giorni utili per la regolarizzazione. Se non si rispetta questo termine, il rilascio di un DURC negativo è viziato e l’impresa non può essere esclusa dalla gara.
Nel caso esaminato dai giudici, un Comune aveva affidato i lavori per il restauro e la riqualificazione di un immobile ad un’impresa che era poi risultata non in regola con il pagamento dei contributi previdenziali relativi ad un mese. Dopo questi accertamenti, il Comune aveva revocato l’affidamento. Sia il Tar che il Consiglio di Stato hanno però annullato il provvedimento del Comune, riaffidando i lavori all’impresa che nel frattempo aveva regolarizzato la propria posizione nei 15 giorni concessi dalla legge.
La sentenza del Consiglio di Stato si pone in controtendenza rispetto ad alcune pronunce precedenti. L’anno scorso, ad esempio, il Tar Campania ha affermato che la regolarità deve sussistere fin dalla presentazione della domanda di partecipazione e che la possibilità di sanatoria entro 15 giorni vale solo per la richiesta degli sgravi fiscali.
Ulteriori dubbi in passato sono sorti a causa di interpretazioni divergenti date dal Tar Veneto e dal Ministero del Lavoro nel caso in cui il Durc sia rilasciato a fronte di un’autodichiarazione resa dall’interessato. Il Tar, dopo aver inizialmente affermato che l’impresa deve risultare regolare dal momento della presentazione della domanda, ha concluso che si ha comunque diritto ai 15 giorni per la regolarizzazione. Sull’argomento è intervenuto anche il Ministero del Lavoro, secondo il quale gli istituti possono continuare a operare come di consueto, cioè effettuando la verifica di regolarità al momento della presentazione della dichiarazione, senza concedere i 15 giorni per regolarizzare la propria posizione.
I giudici hanno ricordato che, in base al Decreto del Fare (DL69/2013, convertito nella Legge 98/2013), prima dell’emissione del Documento unico di regolarità contributiva (DURC), in caso di irregolarità gli enti preposti devono dare agli interessati 15 giorni di tempo per la regolarizzazione.
A detta del CdS, quindi, il requisito della regolarità deve sussistere non al momento della presentazione dell’offerta, ma in quello in cui scadono i 15 giorni utili per la regolarizzazione. Se non si rispetta questo termine, il rilascio di un DURC negativo è viziato e l’impresa non può essere esclusa dalla gara.
Nel caso esaminato dai giudici, un Comune aveva affidato i lavori per il restauro e la riqualificazione di un immobile ad un’impresa che era poi risultata non in regola con il pagamento dei contributi previdenziali relativi ad un mese. Dopo questi accertamenti, il Comune aveva revocato l’affidamento. Sia il Tar che il Consiglio di Stato hanno però annullato il provvedimento del Comune, riaffidando i lavori all’impresa che nel frattempo aveva regolarizzato la propria posizione nei 15 giorni concessi dalla legge.
La sentenza del Consiglio di Stato si pone in controtendenza rispetto ad alcune pronunce precedenti. L’anno scorso, ad esempio, il Tar Campania ha affermato che la regolarità deve sussistere fin dalla presentazione della domanda di partecipazione e che la possibilità di sanatoria entro 15 giorni vale solo per la richiesta degli sgravi fiscali.
Ulteriori dubbi in passato sono sorti a causa di interpretazioni divergenti date dal Tar Veneto e dal Ministero del Lavoro nel caso in cui il Durc sia rilasciato a fronte di un’autodichiarazione resa dall’interessato. Il Tar, dopo aver inizialmente affermato che l’impresa deve risultare regolare dal momento della presentazione della domanda, ha concluso che si ha comunque diritto ai 15 giorni per la regolarizzazione. Sull’argomento è intervenuto anche il Ministero del Lavoro, secondo il quale gli istituti possono continuare a operare come di consueto, cioè effettuando la verifica di regolarità al momento della presentazione della dichiarazione, senza concedere i 15 giorni per regolarizzare la propria posizione.