Obbligo di POS, Confedertecnica: stato di polizia tributaria
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Obbligo di POS, Confedertecnica: stato di polizia tributaria
‘Ennesimo provvedimento-capestro che punisce i professionisti già colpiti dalla crisi’
Vedi Aggiornamento del 14/11/2017
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06/03/2015 - “L’obbligo del POS non è solo assurdo ma è la dimostrazione di come la politica sia ormai distante, quando non contrapposta, rispetto alla vita quotidiana delle Pmi, dei professionisti e delle partite Iva, che in Italia sono sottoposti a sempre maggiori obblighi a fronte di sempre minor lavoro”.
Non usa mezzi termini Calogero Lo Castro, presidente di Confedertecnica, la Confederazione Sindacale che riunisce tutti i liberi professionisti tecnici, nello stigmatizzare l’ennesimo provvedimento-capestro che minaccia e punisce severamente professionisti e partite Iva già colpite duramente dalla crisi.
Il Parlamento sta valutando in questi giorni un disegno di legge che integra gli articoli già approvati nel maggio 2014, quando l’obbligo del POS venne approvato senza però indicare la parte sanzionatoria per chi non ottempera.
In sostanza adesso, se verrà approvata la proposta depositata, chi non si adegua dovrà pagare una sanzione di 500 euro dopo di che avrà 30 giorni di tempo per mettersi in regola e 60 giorni per comunicare l'adeguamento alla Guardia di Finanza.
In difetto scatterà una sanzione di 1.000 euro con ulteriore termine di 30 giorni per conformarsi alle previsioni normative. Trascorso questo termine, la Guardia di Finanza disporrà la sospensione dell'attività professionale.
“Si sta manifestando uno stato di polizia tributaria che perseguita i professionisti in ogni momento della loro attività, mentre quando gli stessi professionisti eseguono prestazioni per la Pubblica Amministrazione si trovano ancora a fare i conti con tempi lunghi e difficili riscossioni, che a dispetto della recente legge avviene ancora molti mesi dopo la presentazione della fattura. Altro che Pos”, taglia corto Lo Castro. Che conclude: “Ci sono due pesi e due misure sempre più distanti, e la sofferenza a carico dei liberi professionisti, tecnici e non, in Italia sta superando ogni limite”.
Fonte: ufficio stampa Confedertecnica
Non usa mezzi termini Calogero Lo Castro, presidente di Confedertecnica, la Confederazione Sindacale che riunisce tutti i liberi professionisti tecnici, nello stigmatizzare l’ennesimo provvedimento-capestro che minaccia e punisce severamente professionisti e partite Iva già colpite duramente dalla crisi.
Il Parlamento sta valutando in questi giorni un disegno di legge che integra gli articoli già approvati nel maggio 2014, quando l’obbligo del POS venne approvato senza però indicare la parte sanzionatoria per chi non ottempera.
In sostanza adesso, se verrà approvata la proposta depositata, chi non si adegua dovrà pagare una sanzione di 500 euro dopo di che avrà 30 giorni di tempo per mettersi in regola e 60 giorni per comunicare l'adeguamento alla Guardia di Finanza.
In difetto scatterà una sanzione di 1.000 euro con ulteriore termine di 30 giorni per conformarsi alle previsioni normative. Trascorso questo termine, la Guardia di Finanza disporrà la sospensione dell'attività professionale.
“Si sta manifestando uno stato di polizia tributaria che perseguita i professionisti in ogni momento della loro attività, mentre quando gli stessi professionisti eseguono prestazioni per la Pubblica Amministrazione si trovano ancora a fare i conti con tempi lunghi e difficili riscossioni, che a dispetto della recente legge avviene ancora molti mesi dopo la presentazione della fattura. Altro che Pos”, taglia corto Lo Castro. Che conclude: “Ci sono due pesi e due misure sempre più distanti, e la sofferenza a carico dei liberi professionisti, tecnici e non, in Italia sta superando ogni limite”.
Fonte: ufficio stampa Confedertecnica
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