
Professionisti iscritti a Inarcassa, ‘le Amministrazioni non chiedano il Durc’
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Professionisti iscritti a Inarcassa, ‘le Amministrazioni non chiedano il Durc’
Ordine degli Architetti di Catanzaro: pretesa ingiusta e non prevista dalla normativa vigente

31/03/2015 - Il Durc non sia obbligatorio per i progettisti senza dipendenti iscritti ad Inarcassa. È la richiesta del Consiglio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Catanzaro.
L’appello contro una “pretesa” considerata ingiusta si basa sull’analisi delle norme in vigore, come il Regolamento attuativo del Codice Appalti e una determina Anac del 2011.
Secondo il Consiglio dell’Ordine, la richiesta del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) da parte della Pubblica Amministrazione crea difficoltà a molti architetti per il pagamento dei corrispettivi maturati in seguito alle prestazioni professionali effettuate. Situazione che provoca problemi di sostenibilità economica agli studi professionali.
A detta degli Architetti di Catanzaro, per la richiesta del Durc ai professionisti non esiste una giustificazione giuridica. Nel Regolamento attuativo del Codice Appalti, sottolineano, si parla di adempimenti Inps, Inail e della Cassa Edile, mentre non sono incluse le Casse di previdenza private dei liberi professionisti.
Allo stesso tempo, fa notare il Consiglio dell’Ordine, il controllo della regolarità contributiva serve a tutelare i lavoratori, non i liberi professionisti senza dipendenti.
Dal momento che, concludono gli architetti, la normativa esclude una analogia tra liberi professionisti e lavoratori dipendenti, non si può chiedere il Durc ai professionisti senza dipendenti.
L’appello contro una “pretesa” considerata ingiusta si basa sull’analisi delle norme in vigore, come il Regolamento attuativo del Codice Appalti e una determina Anac del 2011.
Secondo il Consiglio dell’Ordine, la richiesta del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) da parte della Pubblica Amministrazione crea difficoltà a molti architetti per il pagamento dei corrispettivi maturati in seguito alle prestazioni professionali effettuate. Situazione che provoca problemi di sostenibilità economica agli studi professionali.
A detta degli Architetti di Catanzaro, per la richiesta del Durc ai professionisti non esiste una giustificazione giuridica. Nel Regolamento attuativo del Codice Appalti, sottolineano, si parla di adempimenti Inps, Inail e della Cassa Edile, mentre non sono incluse le Casse di previdenza private dei liberi professionisti.
Allo stesso tempo, fa notare il Consiglio dell’Ordine, il controllo della regolarità contributiva serve a tutelare i lavoratori, non i liberi professionisti senza dipendenti.
Dal momento che, concludono gli architetti, la normativa esclude una analogia tra liberi professionisti e lavoratori dipendenti, non si può chiedere il Durc ai professionisti senza dipendenti.