ANAC: anche le gare di progettazione sopra i 100 mila euro saranno centralizzate
LAVORI PUBBLICI
ANAC: anche le gare di progettazione sopra i 100 mila euro saranno centralizzate
In consultazione fino al 29 maggio le istruzioni in vista dell’obbligo di centrali di committenza per tutti i comuni
05/05/2015 - Le regole sugli appalti centralizzati si applicano anche all’affidamento dei servizi di progettazione sopra i 100 mila euro. Il chiarimento è arrivato dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) con una bozza di determinazione posta in consultazione fino al 29 maggio.
Prima di iniziare la sua panoramica, l’Anac precisa che la riconducibilità dell’acquisto alla nozione di appalto pubblico subirà diverse modifiche per effetto del recepimento della nuova direttiva 2014/24/UE.
Appalti Centralizzati
Il documento, che diventerà operativo dopo i contributi e i suggerimenti degli addetti ai lavori, cerca di risolvere alcuni dubbi interpretativi con cui gli operatori si stanno confrontando in vista del nuovo obbligo che scatterà dal primo settembre 2015. Ricordiamo infatti che in base alla Spending Review (Legge 89/2014 che ha convertito il DL 66/2014) i Comuni non capoluogo procedono all’acquisizione di lavori, beni e servizi nell’ambito di unioni di comuni o costituendo un accordo consortile avvalendosi delle Province o di altri soggetti aggregatori. In alternativa, i comuni possono utilizzare gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da Consip SpA o da un altro soggetto aggregatore. Il mancato rispetto di queste regole rende impossibile il rilascio del Codice Identificativo di Gara (CIG). Come stabilito dal Milleproroghe, l’obbligo scatterà dal primo settembre 2015.
I chiarimenti Anac sugli appalti centralizzati
Secondo l’Anac, I Comuni non capoluogo devono aggregarsi per affidare servizi di ingegneria e architettura di importo pari o superiore a 100 mila euro.
Nei lavori in economia l’obbligo di aggregazione vale per i Comuni sotto i 10mila abitanti. Sono però previste deroghe a favore degli enti pubblici impegnati nella ricostruzione delle località colpite da eventi sismici, o in base all'importo e all'oggetto dell'appalto, che possono rendere possibile l’adozione di procedure semplificate da parte della centrale di committenza.
Per quanto riguarda le concessioni di lavori, l’Anac riconosce che alcune difficoltà applicative derivano dalla necessità di un raccordo molto stretto che la gestione di un rapporto concessorio impone all’eventuale pluralità di enti concedenti. Per fare degli esempi, il documento cita le eventuali richieste di modifica del progetto preliminare, la determinazione del prezzo a base di gara e la gestione del piano economico finanziario dove le Amministrazioni devono raggiungere una piena concordanza di azioni.
Nonostante ciò, l’Anac sostiene che , occorre effettuare un bilanciamento con i vantaggi che possono derivare dalla centralizzazione in termini di programmazione, progettazione, mancata duplicazione degli interventi e quindi riduzione dei costi.
Prima di iniziare la sua panoramica, l’Anac precisa che la riconducibilità dell’acquisto alla nozione di appalto pubblico subirà diverse modifiche per effetto del recepimento della nuova direttiva 2014/24/UE.
Appalti Centralizzati
Il documento, che diventerà operativo dopo i contributi e i suggerimenti degli addetti ai lavori, cerca di risolvere alcuni dubbi interpretativi con cui gli operatori si stanno confrontando in vista del nuovo obbligo che scatterà dal primo settembre 2015. Ricordiamo infatti che in base alla Spending Review (Legge 89/2014 che ha convertito il DL 66/2014) i Comuni non capoluogo procedono all’acquisizione di lavori, beni e servizi nell’ambito di unioni di comuni o costituendo un accordo consortile avvalendosi delle Province o di altri soggetti aggregatori. In alternativa, i comuni possono utilizzare gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da Consip SpA o da un altro soggetto aggregatore. Il mancato rispetto di queste regole rende impossibile il rilascio del Codice Identificativo di Gara (CIG). Come stabilito dal Milleproroghe, l’obbligo scatterà dal primo settembre 2015.
I chiarimenti Anac sugli appalti centralizzati
Secondo l’Anac, I Comuni non capoluogo devono aggregarsi per affidare servizi di ingegneria e architettura di importo pari o superiore a 100 mila euro.
Nei lavori in economia l’obbligo di aggregazione vale per i Comuni sotto i 10mila abitanti. Sono però previste deroghe a favore degli enti pubblici impegnati nella ricostruzione delle località colpite da eventi sismici, o in base all'importo e all'oggetto dell'appalto, che possono rendere possibile l’adozione di procedure semplificate da parte della centrale di committenza.
Per quanto riguarda le concessioni di lavori, l’Anac riconosce che alcune difficoltà applicative derivano dalla necessità di un raccordo molto stretto che la gestione di un rapporto concessorio impone all’eventuale pluralità di enti concedenti. Per fare degli esempi, il documento cita le eventuali richieste di modifica del progetto preliminare, la determinazione del prezzo a base di gara e la gestione del piano economico finanziario dove le Amministrazioni devono raggiungere una piena concordanza di azioni.
Nonostante ciò, l’Anac sostiene che , occorre effettuare un bilanciamento con i vantaggi che possono derivare dalla centralizzazione in termini di programmazione, progettazione, mancata duplicazione degli interventi e quindi riduzione dei costi.