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Professioni, Ministro della Giustizia: completeremo la riforma partendo dalle proposte dei tecnici

Professioni, Ministro della Giustizia: completeremo la riforma partendo dalle proposte dei tecnici

Le priorità indicate dalla Rete Professioni Tecniche: polizza obbligatoria, Società tra Professionisti, riorganizzazione degli Ordini

Vedi Aggiornamento del 23/12/2016
Professioni, Ministro della Giustizia: completeremo la riforma partendo dalle proposte dei tecnici
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 23/12/2016
04/05/2015 - Il governo rivedrà e completerà la riforma delle professioni partendo dalle priorità messe in evidenza dalla Rete Professioni Tecniche (RPT).
 
A dichiararlo il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando al convegno che il 28 aprile 2015 ha accolto presso il Salone della Giustizia a Roma i rappresentanti delle professioni tecniche (architetti, agronomi e forestali, chimici, geologi, geometri, ingegneri, periti agrari, periti industriali, tecnologi alimentari) per discutere sull’argomento 'professioni'.
 
I professionisti tecnici per l’occasione hanno riproposto al ministro il documento contenente otto punti fondamentali per “adeguare gli ordinamenti professionali alle esigenze di una società moderna, mantenendo inalterata la qualità delle prestazioni e la tutela della sicurezza dei cittadini”.
 
Tra le priorità su cui intervenire secondo i tecnici: assicurazioni obbligatorie, regole sui procedimenti elettorali, società tra professionisti (Stp), riorganizzazione territoriale degli ordini e testo unico degli ordinamenti professionali, con conseguente revisione della Riforma delle Professioni (DPR 137/12).
 

Polizza professionale obbligatoria

Tra gli aspetti da rivedere assume particolare rilievo la mancanza dell'obbligo a contrarre delle compagnie assicurative nei confronti dei professionisti e il riconoscimento della polizza professionale obbligatoria, valida per tutte le attività professionali, come unico adempimento a copertura delle responsabilità.  
 
Sull’argomento si è espressa la vice presidente del Consiglio Nazionale Agronomi e Forestali, (CONAF) Rosanna Zari: “Gli agronomi ad oggi hanno attivato una polizza assicurativa collettiva per la quasi totalità degli iscritti obbligati ed e' risultato un sistema che consente, a bassi costi, una copertura assicurativa con massimali adeguati alle prestazioni professionali”.
 
"Tuttavia rimangono ancora delle criticità che sono nella mancanza dell'obbligo a contrarre delle compagnie assicurative nei confronti dei professionisti analogamente a quanto avviene per il ramo Rc auto e del riconoscimento della polizza professionale obbligatoria come unico adempimento a copertura delle responsabilità: ancora oggi le PA richiede la stipula di assicurazioni complementari” ha concluso la Zari.
 

Norme sugli Ordini professionali

Nel corso del convegno ampio spazio è stato dato anche alle regole sui procedimenti elettorali, considerate obsolete, e ai regolamenti sui tirocini e sulla formazione professionale. Per i professionisti le norme non sono uniformi da una categoria all’altra e per questo vanno revisionate.
 
Si sono trattate anche le problematiche relative alla riorganizzazione territoriale degli ordini, strutturati attualmente su base provinciale, dopo il processo di abolizione delle Province e sui provvedimenti disciplinari negli Ordini.
 
Successivamente ci sono stati alcuni interventi sui compensi dei periti e dei consulenti tecnici nominati dal giudice (CTU). Infatti a differenza di quanto previsto dalla legge dal 2002 i compensi dei consulenti tecnici non sono stati aggiornati sulla base dell’aumento del costo della vita.
 
Il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, Maurizio Savoncelli, che per conto della Rete delle Professioni Tecniche ha avviato un apposito tavolo di lavoro, ha dichiarato: “Le proposte sono due, entrambe prevedono l’aggiornamento ISTAT, che risale al 2002 e l’adeguamento tabellare fermo al 1983. Sempre in entrambe le ipotesi, viene introdotto il concetto di residualità delle vacazioni, con l’obbligo di utilizzo per analogia delle tabelle. Per le ipotesi indirizzate verso l’adeguamento della tariffa, sono state avanzate anche altre richieste”.
 
Si è parlato anche di revisione dei codici deontologici e di un intervento che attribuisca ai consigli nazionali la potestà esclusiva della materia. Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche e Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha ricordato: “Gli ordini professionali hanno il compito di vigilare sulla qualità e sulla competenza del professionista, che rappresenta una sicurezza e una certezza per il cliente, per il cittadino e per il mercato. E, in tal senso, la Rete delle Professioni Tecniche ci ha offerto una grande opportunità, perché così ha maggiore ascolto la nostra voce, che come un coro si leva oggi nella direzione auspicata del completamento della riforma. Un risultato che, in un momento come questo, in cui le categorie sono messe in ginocchio dalla crisi, sarebbe doppiamente importante raggiungere”.
 
Sulle Società tra Professionisti è intervenuto il Presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, Giampiero Giovannetti, ponendo l’accento sulle criticità relative all’iscrizione all’Albo e alla fiscalità dei redditi dei singoli professionisti.
 
Inoltre Giovannetti ha dichiarato: “Abbiamo chiesto al Ministro Andrea Orlando anche l’istituzione di un nuovo tavolo di confronto perché riteniamo che siano urgenti ulteriori interventi normativi per le singole professioni. In particolare, sosteniamo l’urgenza dei cambiamenti finalizzati allo snellimento degli Ordini e delle loro procedure, al fine di essere più vicini alle esigenze degli iscritti”.

 
Riforma delle professioni: l’impegno del Ministro Orlando

Il Ministro Orlando ha appoggiato pienamente il documento della RPT, che si basa su capitoli fondamentali per la vita degli ordini professionali.
 
Orlando ha infatti dichiarato: “Il confronto con le categorie professionali non è una concessione, ma un elemento determinante per la qualità normativa”. A ciò è seguito l’impegno sottolineato più volte: “Proseguire il dialogo con i tavoli tecnici avviati, per evitare provvedimenti scritti che non tengono conto dell’impatto che possono avere su ciò che devono regolamentare”.
 
Il ministro della Giustizia ha concluso: “Il documento di proposta presentato dalla Rete delle Professioni Tecniche introduce spunti ampiamente condivisibili. Le condizioni per un approccio organico di riforma ci sono”.

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