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Consiglio Nazionale Architetti: ‘serve un Osservatorio sull’abusivismo’

Consiglio Nazionale Architetti: ‘serve un Osservatorio sull’abusivismo’

Leopoldo Freyrie: ‘abusi edilizi e dispersione urbana continuano a distruggere i nostri territori’

Vedi Aggiornamento del 29/09/2015
Consiglio Nazionale Architetti: ‘serve un Osservatorio sull’abusivismo’
Vedi Aggiornamento del 29/09/2015
22/06/2015 - “Un Osservatorio sul fenomeno dell’abusivismo che usi tecnologie avanzate in modo da monitorare il consumo di suolo. Nonostante si sappia che non ci saranno più condoni, l’abusivismo - che, è bene ricordarlo sempre, è un ecoreato - continua ad essere diffuso e a distruggere insieme alla dispersione urbana (quel fenomeno rappresentato dalla rapida e disordinata crescita delle città) i nostri territori”.
 
A presentare questa proposta, Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori nella giornata conclusiva della “Festa dell’Architetto 2015”.
 
“L’approvazione da parte del Senato del nuovo Codice degli Appalti rappresenti la svolta per inaugurare una  rivoluzione copernicana nell’edilizia: svolta che ripristini legalità e trasparenza, dando un colpo molto serio alle mafie. Solo così potremo assicurare ai cittadini città belle e sicure e territori rispettati”.
 
Sulle opere incompiute - uno dei temi al centro della Festa - per Freyrie “a meno che non siano così importanti da dover essere concluse o degli ecomostri da dover essere abbattuti, il loro destino sta nel loro riuso e nella loro trasformazione”.
 
“La strada da percorrere, grazie al nuove Codice, deve essere quella delle procedure concorsuali, le sole che possono garantire architetture di qualità; ma anche quella della condivisione dei progetti con le comunità; di una seria programmazione che metta a sistema le potenzialità economiche e le risorse disponibili. Tutto ciò potrà evitare che scelte politiche sbagliate, troppo spesso dettate dai favoritismi, provochino ritardi e contenziosi, accrescendo sprechi di risorse sul piano ambientale, economico e sociale”.
 
Fonte: Ufficio stampa CNAPPC
 


 
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