NORMATIVA
Ddl rigenerazione urbana: cosa ne pensano architetti, imprese edili e Comuni
Impianti negli edifici, il settore crescerà del 5% annuo fino al 2020
MERCATI
Impianti negli edifici, il settore crescerà del 5% annuo fino al 2020
Rapporto Cresme per CNA: l’impiantistica vale un terzo dell’industria delle costruzioni
25/06/2015 - Grazie alla spinta dell’innovazione e della manutenzione, l’impiantistica crescerà ad un ritmo tra il 4 e il 5% annuo fino al 2020 e l’impiantistica innovativa registrerà addirittura un +47,7% complessivo. Per il 2015, in particolare, si stima un aumento del fatturato dell’1,6%.
I dati arrivano dal ‘1° Rapporto sul mercato dell’installazione impianti in Italia’, curato dal Cresme per la CNA, presentato nei giorni scorsi a Roma. L’analisi congiunturale, che per la prima volta tiene conto di tutta la filiera degli impianti, rivela che l’impiantistica vale un terzo del totale dell’industria delle costruzioni, con 188mila imprese, 760mila addetti e 113 miliardi di valore della produzione.
La notevole differenza tra le performance dell’impiantistica e delle costruzioni è evidenziata da tutti gli indicatori economici più importanti: fatturato, investimenti, ore lavorate, salari, costo del personale. Nel periodo 2008/2012 l’impiantistica ha visto diminuire il fatturato del 2,4%, gli investimenti del 3,7%, le ore lavorate del 4,6%, mentre crescevano salari (5,8%) e costo del personale (7,5%).
Tutti in rosso, e ben più pesantemente, viceversa, i numeri delle costruzioni. Nello stesso arco temporale 2008/2012 il fatturato segna -35%, gli investimenti -60%, le ore lavorate -31%, i salari e il costo del personale -20%.
“Per costruire il futuro - ha concluso Silvestrini - è necessario che il settore sia pronto a raccogliere le sfide più importanti dei prossimi anni: il risanamento urbano, la riqualificazione, in particolare delle periferie, il green. Interventi indispensabili perché gran parte del patrimonio edilizio italiano ha troppi anni sulle spalle e non è per nulla adeguato alle esigenze più moderne”.
I dati arrivano dal ‘1° Rapporto sul mercato dell’installazione impianti in Italia’, curato dal Cresme per la CNA, presentato nei giorni scorsi a Roma. L’analisi congiunturale, che per la prima volta tiene conto di tutta la filiera degli impianti, rivela che l’impiantistica vale un terzo del totale dell’industria delle costruzioni, con 188mila imprese, 760mila addetti e 113 miliardi di valore della produzione.
Installazione impianti: i numeri del settore
In termini di occupati, fatturato, valore della produzione e capacità di resistere alla crisi, il settore dell’installazione degli impianti ha dimostrato una tenuta media migliore dell’economia in generale. Nel comparto, infatti, tra il 2008 e il 2012 gli addetti sono diminuiti dai 556mila del 2008 ai 507mila del 2012. Circa il 9% a fronte del 28% riscontrato nelle costruzioni, dove l’occupazione è crollata da un milione e mezzo a poco più di un milione di addetti.La notevole differenza tra le performance dell’impiantistica e delle costruzioni è evidenziata da tutti gli indicatori economici più importanti: fatturato, investimenti, ore lavorate, salari, costo del personale. Nel periodo 2008/2012 l’impiantistica ha visto diminuire il fatturato del 2,4%, gli investimenti del 3,7%, le ore lavorate del 4,6%, mentre crescevano salari (5,8%) e costo del personale (7,5%).
Tutti in rosso, e ben più pesantemente, viceversa, i numeri delle costruzioni. Nello stesso arco temporale 2008/2012 il fatturato segna -35%, gli investimenti -60%, le ore lavorate -31%, i salari e il costo del personale -20%.
Il commento della CNA
“Da insieme di mattoni che conteneva impianti, l’edificio contemporaneo si è trasformato in un insieme di impianti contenuto da mattoni. È una rivoluzione culturale, oltre che economica” ha dichiarato Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA. “Questo settore, che interessa dalla geotermia alla banda larga - ha spiegato - è di grandissimo rilievo per l’economia. Ed è stato in grado di reagire alla crisi in maniera dinamica e creativa, approfittando di ogni occasione a disposizione”.“Per costruire il futuro - ha concluso Silvestrini - è necessario che il settore sia pronto a raccogliere le sfide più importanti dei prossimi anni: il risanamento urbano, la riqualificazione, in particolare delle periferie, il green. Interventi indispensabili perché gran parte del patrimonio edilizio italiano ha troppi anni sulle spalle e non è per nulla adeguato alle esigenze più moderne”.