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Certezza dei pagamenti, la proposta di legge dei tecnici
PROFESSIONE
Certezza dei pagamenti, la proposta di legge dei tecnici
Il Comitato Professioni Tecniche propone di istituire un registro dei contratti di prestazione professionale
11/06/2015 - Dopo un processo di consultazioni on-line durato oltre un anno, il Comitato Professioni Tecniche ha messo a punto una proposta di legge per la certezza dei pagamenti, un documento unico e condiviso che mette insieme idee e proposte di centinaia di professionisti.
Il documento, intitolato “Istituzione di un registro dei contratti di prestazione professionale”, rappresenta - secondo i promotori - un esperimento ben riuscito di ‘progettazione partecipata’.
“La genesi che ci ha visti impegnati e uniti nella stesura della proposta - spiega la nota -, è stata la presenza accertata di un diffuso disagio che aleggia fra i professionisti. La consapevolezza della difficile situazione si è palesata nel corso dei lunghi dibattiti avuti con gli oltre 4.000 contatti presenti sui social network ed agli oltre 300 iscritti certificati all’associazione ‘Comitato Professioni Tecniche’”.
“Questo stato di cose - proseguono i promotori dell’iniziativa - ci ha indotti a formulare una petizione raccogliendo oltre 1000 firme con cui i professionisti hanno mostrato la loro piena adesione all’idea di redigere un documento che proponesse norme per la certezza dei pagamenti”.
“Una serie di concause (tra le quali la modifica della funzione originaria degli Ordini Professionali, l’abolizione dei minimi tariffari, la mancanza di controllo sulle competenze tra figure tecniche diplomate e laureate, la mancanza di controllo e sanzioni per la concorrenza sleale) - prosegue il testo - ha fatto sì che la classe dei liberi professionisti tecnici, abbia risentito oltremodo della crisi, stretta nella morsa di una pressione fiscale sproporzionata e della difficoltà ad essere pagati a fronte del lavoro svolto”.
Il documento verrà illustrato in Parlamento fra un paio di settimane. Il testo - spiega il Comitato - “è una specie di canovaccio necessariamente da approfondire, un motivo per aggregare ulteriormente altre intelligenze, questa volta intercettate ad un piano diverso: quello della politica e delle istituzioni”.
Il documento, intitolato “Istituzione di un registro dei contratti di prestazione professionale”, rappresenta - secondo i promotori - un esperimento ben riuscito di ‘progettazione partecipata’.
“La genesi che ci ha visti impegnati e uniti nella stesura della proposta - spiega la nota -, è stata la presenza accertata di un diffuso disagio che aleggia fra i professionisti. La consapevolezza della difficile situazione si è palesata nel corso dei lunghi dibattiti avuti con gli oltre 4.000 contatti presenti sui social network ed agli oltre 300 iscritti certificati all’associazione ‘Comitato Professioni Tecniche’”.
“Questo stato di cose - proseguono i promotori dell’iniziativa - ci ha indotti a formulare una petizione raccogliendo oltre 1000 firme con cui i professionisti hanno mostrato la loro piena adesione all’idea di redigere un documento che proponesse norme per la certezza dei pagamenti”.
Ritardo nei pagamenti per ingegneri e architetti
Il Comitato è partito dalla constatazione che “l’esercizio delle professioni tecniche come quelle di ingegneri ed architetti viene oggi svolto in una condizione di pericolosa deregolamentazione di fatto, nonostante il proliferare di leggi, gli organismi di controllo necessitano di strumenti più veloci ed efficaci”.“Una serie di concause (tra le quali la modifica della funzione originaria degli Ordini Professionali, l’abolizione dei minimi tariffari, la mancanza di controllo sulle competenze tra figure tecniche diplomate e laureate, la mancanza di controllo e sanzioni per la concorrenza sleale) - prosegue il testo - ha fatto sì che la classe dei liberi professionisti tecnici, abbia risentito oltremodo della crisi, stretta nella morsa di una pressione fiscale sproporzionata e della difficoltà ad essere pagati a fronte del lavoro svolto”.
Certezza dei pagamenti: la proposta
La proposta, che il Comitato Professioni Tecniche vuole portare all’attenzione degli organi politici e decisionali, mira a raggiungere una maggiore trasparenza nei rapporti tra il Professionista, la Committenza e lo Stato, e tende ad innescare un circolo virtuoso con effetti benefici in termini economici e qualitativi.Il documento verrà illustrato in Parlamento fra un paio di settimane. Il testo - spiega il Comitato - “è una specie di canovaccio necessariamente da approfondire, un motivo per aggregare ulteriormente altre intelligenze, questa volta intercettate ad un piano diverso: quello della politica e delle istituzioni”.