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Il programma 6000 Campanili potrebbe diventare strutturale

Il programma 6000 Campanili potrebbe diventare strutturale

Nel ddl per il sostegno ai piccoli comuni fondi fino al 2020 e 100 milioni per il recupero dei centri storici

Vedi Aggiornamento del 06/06/2016
Il programma 6000 Campanili potrebbe diventare strutturale
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 06/06/2016
03/07/2015 - Potrebbe diventare strutturale, fino al 2020, il programma 6000 Campanili. La proposta è stata avanzata durante l’esame alla Camera del disegno di legge per il sostegno dei piccoli comuni, dei territori montani e per la riqualificazione dei centri storici.
 
La proposta di legge prevede misure per i comuni con popolazione pari o inferiore a 5 mila abitanti e dei territori montani e rurali, che sono circa 5.700, e ridisegna il sistema di governo di tali aree, introducendo sistemi di remunerazione dei servizi ambientali.
 
Nei giorni scorsi in Commissione Ambiente e Bilancio è stato presentato un nuovo testo che, oltre al programma 6000 Campanili, prevede la riqualificazione dei centri storici.
 

Programma 6000 Campanili

Il nuovo testo prevede di attingere dai fondi per il programma di coesione 2014-2020 per rendere strutturale, fino al 2020, il programma 6000 Campanili. Nell’accesso ai finanziamenti sarà data priorità agli interventi di qualificazione e manutenzione del territorio, mediante recupero e riqualificazione di volumetrie esistenti e di aree dismesse, nonché riduzione del rischio idrogeologico, messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici, riqualificazione ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico.
 
Appositi decreti ministeriali, da varare entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge, definiranno la materia e in particolare le modalità per una equilibrata e proporzionale ripartizione regionale degli interventi.
 
Ricordiamo che il Piano 6000 Campanili è partito con il Decreto del Fare che ha destinato 100 milioni di euro ai Comuni sotto i 5.000 abitanti per costruire infrastrutture, ristrutturare edifici pubblici e costruirne di nuovi, realizzare reti telematiche, mettere in sicurezza il territorio.
 
Le risorse sono state assegnate a 115 progetti attraverso un click day avvenuto il 24 ottobre 2013, dopo il quale è stata redatta una graduatoria.
 
Dato l’alto numero di domande presentate, la Legge di Stabilità per il 2014 ha messo a disposizione altri 50 milioni di euro, che hanno reso possibile lo scorrimento della graduatoria e il finanziamento di altri 59 progetti.

Un altro decreto del ministero delle Infrastrutture ha approvato la ripartizione dei 500 milioni previsti dallo Sblocca Italia, destinando altri 200 milioni al Piano 6000 Campanili. Di questi, 100 milioni sono stati assegnati all’inizio di febbraio e convogliati su 119 opere. Gli altri 100 milioni sono stati ripartiti tra le Regioni con il DM 88/2015 per la realizzazione da 250 a 1000 interventi.
 

100 milioni per riqualificare i centri storici

I comuni con popolazione fino a 5 mila abitanti e le unioni di comuni costituite prevalentemente da comuni con popolazione pari o inferiore a 5 mila abitanti potranno individuare, all'interno del perimetro dei centri storici, zone di particolare pregio, dal punto di vista della tutela dei beni architettonici e culturali, nelle quali realizzare interventi integrati pubblici e privati di riqualificazione urbana.

Gli interventi dovranno prevedere il risanamento, la conservazione e il recupero del patrimonio edilizio, la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico, la manutenzione straordinaria dei beni pubblici, il miglioramento e l'adeguamento degli arredi e dei servizi urbani, il consolidamento statico e antisismico degli edifici storici, il miglioramento dei servizi urbani quali l'illuminazione, la pulizia delle strade, i parcheggi, l'apertura e la gestione di siti di rilevanza storica, artistica e culturale.

Questi interventi potranno contare su uno stanziamento pari a 50 milioni di euro sia per il 2016 sia per il 2017.
 
Nei borghi antichi o nei centri storici abbandonati o parzialmente spopolati, i Comuni potranno inoltre promuovere la realizzazione di alberghi diffusi ricavati dal recupero e dal restauro conservativo di immobili in disuso.


 
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