I professionisti riuniti in reti di impresa sono esclusi dagli incentivi fiscali
30/07/2015 - I professionisti iscritti al registro delle imprese - quindi tutti quelli che hanno costituito una STP, anche come società unipersonale o come società di persone - possono partecipare alle reti di impresa, ma è necessario un intervento normativo per consentire ai professionisti riuniti in rete di impresa di accedere agli incentivi fiscali.
Così l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad un interpello sottoposto dagli architetti italiani per sapere se la normativa sulle reti di impresa sia applicabile anche ad un architetto.
Professionisti e reti di impresa
“Sulle reti d’impresa si muovano Governo e Parlamento - ha commentato quindi il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori: l’imperativo è rimuovere tutti gli ostacoli che ancora impediscono ai professionisti di accedere alle opportunità e agli incentivi volti a favorire - come sancito anche in sede comunitaria - lo sviluppo degli studi professionali che altro non sono che PMI della conoscenza e della competenza”.
“La palla passa ora a Governo e Parlamento - ha proseguito il CNAPPC - che hanno, così, l’occasione per dimostrare di voler davvero rimuovere una anacronistica discriminazione nei confronti dei professionisti italiani che ha la sua origine nel considerare le professioni intellettuali altra cosa rispetto alle forze economiche del Paese, quasi fossero estranee alle necessità di investimento per lo sviluppo”.
L’economia della conoscenza
“La nostra richiesta - ha aggiunto il CNAPPC - non è autoreferenziale, ma serve per togliere il freno alle potenzialità inespresse dell’economia italiana che ha necessità urgente di investire nell’economia della conoscenza e della competenza”.
“I liberi professionisti - ha concluso il Consiglio Nazionale - sono a tutti gli effetti attori della scena economica e, come tali, vanno sostenuti anche attraverso una ristrutturazione del settore professionale, incentivando la creazione di reti inter-professionali, agili e flessibili, capaci di agire su mercati più ampi, aumentando il quoziente di innovazione digitale e l’uso di strumenti ormai indispensabili per l’agire sul mercato globale”.