NORMATIVA
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Regione Sicilia, approvata la legge sui centri storici
RISTRUTTURAZIONE
Regione Sicilia, approvata la legge sui centri storici
Italia Nostra: ‘un attacco speculativo senza precedenti, proprio nei giorni del 7° riconoscimento Unesco’
09/07/2015 - Con 51 voti favorevoli e nessun contrario, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato martedì scorso la legge regionale sui centri storici “Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici”.
Obiettivo della nuova legge è la valorizzazione e la rivitalizzazione economica e sociale dei centri storici della Sicilia, attraverso norme in grado di semplificare le procedure per gli interventi. Per molte tipologie di lavori, infatti, basterà una ‘comunicazione di invio attività’ accompagnata da una relazione o da un progetto.
Vengono definite le diverse tipologie edilizie presenti nei centri storici: edilizia di base non qualificata, edilizia di base parzialmente qualificata, edilizia di base qualificata, edilizia di base qualificata speciale, edilizia monumentale residenziale, edilizia residenziale moderna non qualificata, edilizia specialistica moderna non qualificata.
La legge, inoltre, definisce lo studio di dettaglio, necessario a classificare gli immobili nelle diverse tipologie edilizie. Si specificano anche i casi in cui, per gli interventi, è richiesto il parere della Sovrintendenza o del Genio Civile.
Infine sono indicate le procedure, semplificate, per i diversi tipi di intervento (manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, ristrutturazione, accorpamento, etc) in base alla tipologia edilizia: si tratta di procedure semplificate e con tempi certi, che vanno dalla comunicazione di inizio attività alla concessione edilizia.
“Le procedure per effettuare lavori di recupero, manutenzione e ristrutturazione nei centri storici saranno più chiare, certe e veloci” - afferma Anthony Barbagallo, parlamentare regionale del PD e promotore del disegno di legge. “La legge darà un impulso al recupero del nostro patrimonio edilizio e urbano, e al tempo stesso darà sostegno al settore edile, uno dei più colpiti dalla crisi. Il tutto nel pieno rispetto delle norme di tutela ambientale” - aggiunge.
“Ho lavorato a lungo a questa legge che agevolerà il recupero dei centri storici, la riqualificazione urbanistica di aree degradate, il recupero del nostro patrimonio architettonico. Tutto questo permetterà una migliore fruizione turistica e dei nostri centri urbani e dei beni culturali. Ma al tempo spesso, con procedure snelle e rapide, semplificheremo la vita ai cittadini che intendono intervenire sui loro immobili” - conclude Barbagallo.
“Un attacco speculativo senza precedenti che arriva proprio nel momento in cui la Sicilia riceve il settimo riconoscimento Unesco per il suo speciale patrimonio arabo-normanno”. Così Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia. Per l’associazione ambientalista si tratta della seconda legge che rischia di favorire nuovi abusi: “dopo la sconcertante decisione di appena un mese fa di riaprire una sanatoria edilizia, l’Assemblea Regionale sferra un altro pesante attacco al patrimonio architettonico e paesaggistico dell’Isola”.
La legge - continua Italia Nostra - è “conforme alla logica rozza e sbrigativa dello ‘Sblocca Italia’, in ossequio ai dettami contemporanei del fare, proponendosi di rilanciare l’asfittico comparto edilizio e invogliando i cittadini a effettuare interventi di ristrutturazione negli antichi fabbricati”. Ma come? Superando “le note ‘difficoltà di elaborazione e approvazione dei piani particolareggiati’ e consentendo interventi diretti e immediati sulle singole unità edilizie, bypassando dunque i tradizionali, imprescindibili strumenti urbanistici e pianificatori”.
Per raggiungere tali obiettivi, la nuova norma “si fa portatrice di una preoccupante e sconcertante serie di ‘semplificazioni’, ricorrendo a regole generiche e sommarie, uguali per tutti i comuni dell’isola - da Siracusa a Ragusa Ibla, da Catania a Palermo, da Trapani a Caltanissetta. È evidente che in tal modo si considera secondario, assolutamente marginale, l’obiettivo basilare della tutela e della conservazione del patrimonio storico e artistico, indicato chiaramente dall’art. 9 della Costituzione” - conclude Italia Nostra.
Obiettivo della nuova legge è la valorizzazione e la rivitalizzazione economica e sociale dei centri storici della Sicilia, attraverso norme in grado di semplificare le procedure per gli interventi. Per molte tipologie di lavori, infatti, basterà una ‘comunicazione di invio attività’ accompagnata da una relazione o da un progetto.
Vengono definite le diverse tipologie edilizie presenti nei centri storici: edilizia di base non qualificata, edilizia di base parzialmente qualificata, edilizia di base qualificata, edilizia di base qualificata speciale, edilizia monumentale residenziale, edilizia residenziale moderna non qualificata, edilizia specialistica moderna non qualificata.
La legge, inoltre, definisce lo studio di dettaglio, necessario a classificare gli immobili nelle diverse tipologie edilizie. Si specificano anche i casi in cui, per gli interventi, è richiesto il parere della Sovrintendenza o del Genio Civile.
Infine sono indicate le procedure, semplificate, per i diversi tipi di intervento (manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, ristrutturazione, accorpamento, etc) in base alla tipologia edilizia: si tratta di procedure semplificate e con tempi certi, che vanno dalla comunicazione di inizio attività alla concessione edilizia.
“Le procedure per effettuare lavori di recupero, manutenzione e ristrutturazione nei centri storici saranno più chiare, certe e veloci” - afferma Anthony Barbagallo, parlamentare regionale del PD e promotore del disegno di legge. “La legge darà un impulso al recupero del nostro patrimonio edilizio e urbano, e al tempo stesso darà sostegno al settore edile, uno dei più colpiti dalla crisi. Il tutto nel pieno rispetto delle norme di tutela ambientale” - aggiunge.
“Ho lavorato a lungo a questa legge che agevolerà il recupero dei centri storici, la riqualificazione urbanistica di aree degradate, il recupero del nostro patrimonio architettonico. Tutto questo permetterà una migliore fruizione turistica e dei nostri centri urbani e dei beni culturali. Ma al tempo spesso, con procedure snelle e rapide, semplificheremo la vita ai cittadini che intendono intervenire sui loro immobili” - conclude Barbagallo.
“Un attacco speculativo senza precedenti che arriva proprio nel momento in cui la Sicilia riceve il settimo riconoscimento Unesco per il suo speciale patrimonio arabo-normanno”. Così Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia. Per l’associazione ambientalista si tratta della seconda legge che rischia di favorire nuovi abusi: “dopo la sconcertante decisione di appena un mese fa di riaprire una sanatoria edilizia, l’Assemblea Regionale sferra un altro pesante attacco al patrimonio architettonico e paesaggistico dell’Isola”.
La legge - continua Italia Nostra - è “conforme alla logica rozza e sbrigativa dello ‘Sblocca Italia’, in ossequio ai dettami contemporanei del fare, proponendosi di rilanciare l’asfittico comparto edilizio e invogliando i cittadini a effettuare interventi di ristrutturazione negli antichi fabbricati”. Ma come? Superando “le note ‘difficoltà di elaborazione e approvazione dei piani particolareggiati’ e consentendo interventi diretti e immediati sulle singole unità edilizie, bypassando dunque i tradizionali, imprescindibili strumenti urbanistici e pianificatori”.
Per raggiungere tali obiettivi, la nuova norma “si fa portatrice di una preoccupante e sconcertante serie di ‘semplificazioni’, ricorrendo a regole generiche e sommarie, uguali per tutti i comuni dell’isola - da Siracusa a Ragusa Ibla, da Catania a Palermo, da Trapani a Caltanissetta. È evidente che in tal modo si considera secondario, assolutamente marginale, l’obiettivo basilare della tutela e della conservazione del patrimonio storico e artistico, indicato chiaramente dall’art. 9 della Costituzione” - conclude Italia Nostra.