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Scuole, Cittadinanzattiva: manutenzione carente, scarsa sicurezza e Anagrafe incompleta

Scuole, Cittadinanzattiva: manutenzione carente, scarsa sicurezza e Anagrafe incompleta

È il quadro generale che emerge dal XIII Rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità che ha analizzato 180 edifici

Vedi Aggiornamento del 01/07/2016
Scuole, Cittadinanzattiva: manutenzione carente, scarsa sicurezza e Anagrafe incompleta
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 01/07/2016
21/09/2015 - Manutenzione carente e un livello di sicurezza che lascia ancora a desiderare. È la fotografia degli edifici scolastici italiani, scattata dal XIII Rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola, presentato venerdì scorso alla Camera.
 
Il rapporto ha monitorato 101 edifici in tredici regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto. Sono state inoltre condotte indagini su 80 scuole destinatarie dei finanziamenti del programma #scuolebelle e sull’effettivo aggiornamento dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica varata a fine agosto.
 

Condizioni generali delle scuole

Dal rapporto emerge che quattro edifici su dieci hanno una manutenzione carente, oltre uno su cinque presenta lesioni strutturali, in quasi la metà dei casi gli interventi strutturali non sono stati effettuati. Più della metà delle scuole si trova in zona a rischio sismico e più di una su dieci a rischio idrogeologico.
 
Secondo il rapporto, poi, l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, presentata ad agosto, non è ancora aggiornata e non può costituire la base di partenza per una programmazione efficiente degli interventi di messa in sicurezza. Ad esempio in alcuni edifici, indicati come punto di ritrovo in caso di calamità naturali, si sono recentemente verificati dei crolli, ma a detta dell’anagrafe continuano ad essere etichettati come sicuri.
 
I dirigenti degli istituti che hanno usufruito dei finanziamenti del programma #scuolebelle, che prevede lavori di tinteggiatura, piccole riparazioni idrauliche e degli arredi e opere nei giardini, hanno lamentato che la propria scuola aveva bisogno di interventi ben più urgenti.
 
Per questi motivi Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva, ha chiesto al Governo di aggiustare il tiro sulle iniziative che non si stanno dimostrando efficaci.
 

Sicurezza e condizioni ambientali degli edifici scolastici

Il rapporto mostra che il 3% delle scuole monitorate è situato in zona a rischio sismico, il 14% in zona a rischio idrogeologico, il 4% in zona a rischio industriale, il 5% a rischio vulcanico, il 5% in zona a elevato inquinamento acustico.
 
Il 39% delle scuole ha uno stato di manutenzione mediocre o pessimo, una su cinque (21%) presenta lesioni strutturali per lo più sulla facciata esterna (41%), sui corridoi (38%), nelle palestre (27%). Il 15% delle aule presenta distacchi di intonaco o segni di fatiscenza. Di fronte alla richiesta di piccoli lavori di manutenzione, nel 12% dei casi l’ente proprietario non è mai intervenuto e nel 21% lo ha fatto con molto ritardo. Nel caso di richiesta di lavori di manutenzione strutturale, ben più lunghi e onerosi, nel 45% delle situazioni l’ente non è intervenuto.  
 
Per quanto riguarda la sicurezza interna, è stato rilevato che mancano scale di sicurezza nel 26% delle scuole monitorate, solo il 34% presenta vetrate a norma, le porte con apertura antipanico sono assenti nel 74% delle aule, nell’89% dei bagni, nel 65% delle aule computer, nel 54% dei laboratori, nel 47% delle mense e nel 37% delle palestre e anche nel 15% dei cortili dove sarebbero obbligatorie per legge. In più di una scuola su quattro, l’impianto elettrico è completamente o parzialmente inadeguato. Quasi una scuola su tre ha un impianto anti-incendio in stato arretrato.  
 
Nell’ultimo anno si sono verificati 340 incidenti a studenti e personale delle scuole monitorate: in 45 casi è stato chiesto l’intervento del 118, in 40 è stato disposto il trasferimento in ospedale.
 
Il 74% delle scuole ha un sistema di vigilanza all’ingresso dell’edificio ma solo l’11% è dotato di telecamera. Nel 44% dei casi c’è inoltre  l’abitudine di lasciare i cancelli aperti durante le ore di lezione.
 
Cresce negli anni il numero di scuole green che utilizza fonti di illuminazione a basso consumo (32%), o pannelli solari e altre fonti rinnovabili (21%). Il 78% fa la raccolta differenziata, ma solo il 12% mette a disposizione di tutti contenitori specifici. Notevoli però le differenze territoriali per il risparmio energetico. Ai primi posti ci sono Veneto e Valle d’Aosta con il 79% delle scuole che lo attuano, in coda la Calabria con il 6%. Solo il 7% degli istituti scolastici dispone di piste ciclabili in prossimità dell’edificio e l’8% è dotato di sistemi di isolamento acustico e termico.
 

Governo e edilizia scolastica

Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione di Palazzo Chigi per l'edilizia scolastica, ha reso noto che in estate sono stati avviati 1643 gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici.
 
La coordinatrice ha ricordato che per ’attuazione del programma di edilizia scolastica sono al momento aperti quattro canali di finanziamenti, cui si aggiungono le misure varate con la riforma della scuola.
 
Nel programma #scuolesicure, che prevede la riqualificazione e la messa in sicurezza degli edifici, 150 milioni di euro sono stati impiegati per la realizzazione di seicento interventi già conclusi, mentre con altri 400 milioni ne sono stati avviati altri 1636 che si concluderanno entro il 31 dicembre 2015.
 
Con l’iniziativa #scuolenuove, che comprende la realizzazione di nuovi edifici e di manutenzioni importanti, è stato allentato il patto di stabilità interno degli enti locali. Sono stati sbloccati 244 milioni di euro per i Comuni e 100 milioni per Province e Città metropolitane. Le risorse serviranno a coprire rispettivamente 454 e 472 interventi.
 
Nel programma #scuolebelle sono infine compresi lavori di tinteggiatura, piccole riparazioni idrauliche e degli arredi e opere nei giardini. Tra luglio 2014 e gennaio 2015 150 milioni di euro hanno finanziato 7235 interventi. Tra febbraio 2015 e agosto 2015 sono stati realizzati 5290 lavori grazie a 130 milioni di euro. Tra settembre 2015 e marzo 2016 è infine prevista una spesa pari a 170 milioni di euro.
 
A queste tre linee si aggiunge il Decreto Mutui, in base al quale si possono stipulare mutui agevolati con la Banca europea degli investimenti (Bei) con oneri di ammortamento a carico dello Stato. In questo ambito sono disponibili 905 milioni di euro, da ripartire su 1215 interventi che devono essere appaltabili entro il 31 ottobre 2015.
 
Una spinta ulteriore è arrivata con la Riforma della scuola (Legge 107/2015), che ha stanziato 300 milioni di euro per la realizzazione di scuole altamente innovative, ha incrementato le risorse del Decreto mutui e ha introdotto lo School Bonus, cioè un’agevolazione fiscale per chi effettua donazioni alle scuole.
 
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