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Riparte la prossima settimana la riforma del Codice Appalti

Riparte la prossima settimana la riforma del Codice Appalti

Alla Camera l’esame del disegno di legge che si propone di valorizzare la qualità architettonica con i concorsi di progettazione

Vedi Aggiornamento del 10/11/2015
Riparte la prossima settimana la riforma del Codice Appalti
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 10/11/2015
02/09/2015 - Riprende la prossima settimana alla Camera l’esame del disegno di legge per la riforma del Codice Appalti. Il testo, lo ricordiamo, è stato approvato dal Senato prima della pausa estiva. Nel suo iter alla Camera sono già previsti quasi cinquecento emendamenti che non dovrebbero però stravolgere l’impianto della norma.
 
L’approvazione del disegno di legge delega costituisce il primo step per recepire le Direttive 2014/23/Ue sui contratti di concessione, 2014/24/Ue sugli appalti pubblici (che abroga la direttiva 2004/18/CE) e 2014/25/Ue sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali (che abroga la direttiva 2004/17/CE).
 
Nei sei mesi successivi all’approvazione il Governo dovrà varare una serie di decreti legislativi rispettando il divieto di gold plating. Nella normativa italiana non si potranno cioè introdurre livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive.
 

Riforma degli appalti di progettazione

I servizi di ingegneria e architettura e tutti i servizi di natura tecnica non potranno più essere affidati basandosi solo sul criterio del prezzo o del costo, ma su quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa per assicurare più attenzione alla qualità dei progetti. 
 
La fase progettuale e la qualità architettonica saranno valorizzate con l’introduzione dei concorsi di progettazione.
 
Gli appalti integrati saranno limitati ai casi in cui l’oggetto dell’appalto o della concessione dei lavori sia costituito per più del 70% da opere caratterizzate da un notevole contenuto innovativo o tecnologico.
 

Subappalto

In caso di inadempimento da parte dell’appaltatore, la Stazione Appaltante procederà al pagamento diretto dei subappaltatori. I concorrenti avranno l’obbligo di indicare, in sede di presentazione dell’offerta, le parti del contratto che intendono subappaltare e una terna di nominativi di subappaltatori per ogni tipologia di lavorazione. Diventerà inoltre obbligatorio dimostrare l’assenza di motivi di esclusione a carico dei subappaltatori, che in caso contrario andrebbero sostituiti.
 

Qualificazione e meritocrazia

La qualificazione delle imprese non prenderà in considerazione solo i requisiti formali, come il fatturato o il numero di addetti, ma anche la “buona condotta” tenuta negli appalti precedenti, cioè il rispetto dei tempi di consegna delle opere senza creare contenziosi con i committenti.

Sarà riconosciuto un punteggio aggiuntivo alle imprese che, in caso di aggiudicazione, si impegnano ad utilizzare anche manodopera e personale locale per l'esecuzione dell'appalto.
 

Project financing negli appalti

Per tutti i soggetti pubblici e privati, titolari di concessioni di lavori o di servizi pubblici esistenti o di nuova aggiudicazione, scatterà l’obbligo di affidare tutti i contratti di lavori, servizi e forniture mediante procedura ad evidenza pubblica, anche di tipo semplificato. Per le concessioni già esistenti ci sarà un periodo transitorio di adeguamento di dodici mesi, dopodichè scatterà il divieto di affidamento in house. Saranno esclusi da questo obbligo le concessioni di lavori affidate con la formula della finanza di progetto.
 
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