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Fari, valorizzazione green al 100% e a km 0

Fari, valorizzazione green al 100% e a km 0

Conclusa la consultazione pubblica: gli italiani vorrebbero trasformarli in strutture turistiche, alberghi e ristoranti

Vedi Aggiornamento del 27/06/2016
Fari, valorizzazione green al 100% e a km 0
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 27/06/2016
04/09/2015 - La valorizzazione e il restauro dei fari dello Stato dovrà essere ecosostenibile e le strutture dovranno essere utilizzate per accogliere i turisti.
 
Sono questi i risultati della consultazioni pubblica on line promossa dall'Agenzia del Demanio per raccogliere proposte e suggerimenti riguardanti gli scenari di valorizzazione futura di 11 fari di proprietà dello Stato, di cui 4 proposti dal Ministero della Difesa.
 

Valorizzazione fari: i risultati della consultazione

Su 1.140 email raccolte la quasi totalità dei partecipanti si è espressa a favore di una valorizzazione dei fari secondo un modello di lighthouse accomodation ed una valorizzazione delle strutture esistenti grazie ad un restauro conservativo ed eco-sostenibile.
 
Inoltre l’87% dei partecipanti suggerisce l’accoglienza turistica, ricettiva, ristorativa o promozionale, come la formula migliore per consentire il recupero ed il mantenimento del faro e la salvaguardia e lo sviluppo del contesto ambientale in cui è inserito.
 
Si è infatti evidenziata la necessità che l’attività sviluppata all’interno del faro possa essere occasione di lancio anche di un’impresa sociale, altamente innovativa e sostenibile a livello economico, culturale e ambientale, green al 100%, ad impatto e km 0.
 
La bellezza dei luoghi in cui i fari sono inseriti appare oggi poco fruibile al pubblico e un loro recupero consentirebbe di scoprire, vivere e animare questi siti. Si ribadisce, però, che una soluzione di accoglienza turistica debba essere complementare ad altre attività e servizi di tipo ricreativo, sociale, culturale, per lo sport, per la promozione dei prodotti tipici e la scoperta del territorio, da definire e declinare in funzione del contesto sociale.
 
Il recupero ed il riuso del faro deve per questo essere fortemente innestato su un progetto di valorizzazione culturale, sociale e ambientale, rendendo il faro un luogo da vivere a 360 gradi, garantendo una connessione costante tra struttura e contesto.
 
Per questo nel corso di tutto il mese di settembre l’Agenzia del Demanio ha organizzato le #OpenLighthouseDays con la collaborazione del WWF e del Touring Club Italiano: a partire dal 7 settembre saranno aperti alle visite 7 degli 11 fari inseriti nel progetto, in Sicilia, Campania e Puglia. Tutti coloro che vogliono visitare i fari possono pre-accreditarsi sul sito dell’Agenzia.
 
L’agenzia ha anche reso noti i fari più amati e tra i primi quelli dell’Isola del Giglio, Faro di Capel Rosso (in foto) e Faro di Punta del Fenaio.
 

Progetto fari: l’iniziativa

Ricordiamo che il progetto Valore Paese-FARI è un’iniziativa che permetterà di sottrarre 11 fari italiani al degrado in cui versano ed avviarli a rigenerazione, contribuendo ad attivare le economie locali ovvero partendo da un’idea imprenditoriale innovativa e sostenibile, che sappia conciliare le esigenze di recupero del patrimonio, tutela ambientale e sviluppo economico.

Lo strumento sarà la concessione (affitto) fino a 50 anni degli immobili a operatori che possano sviluppare un progetto turistico dall’elevato potenziale per i territori, in una logica di partenariato pubblico-privato, a beneficio di tutta la collettività.

Conclusa la fase di consultazione (durata 2 mesi), che aveva l’obiettivo di raccogliere idee, verificare l’interesse da parte del territorio e del mercato rispetto agli immobili individuati e definire il miglior percorso di valorizzazione l’Agenzia nelle prossime settimane procederà a redigere i bandi di gara in base alle indicazioni emerse in merito alle procedure di concessione dei fari, ai costi di recupero e gli investimenti attesi, la durata e il canone annuo della concessione.

 
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