Le distanze minime tra pareti finestrate non valgono per i lucernari
Condividi
NORMATIVA
Le distanze minime tra pareti finestrate non valgono per i lucernari
CdS: le finestre tipo ‘velux’ non consentono di affacciarsi sul fondo vicino né di guardare di fronte
Vedi Aggiornamento del 03/09/2019
Vedi Aggiornamento del 03/09/2019
26/10/2015 - I lucernari non devono rispettare le regole sulle distanze minime che normalmente si applicano alle pareti finestrate.
La spiegazione sulle differenze è stata data dal Consiglio di Stato con la sentenza 4628/2015.
Nel caso preso in esame, i proprietari di due porzioni abitative, ricavate dalla ristrutturazione di un rustico in aderenza ad un altro edificio, avevano impugnato il permesso di costruire con cui era stata autorizzata la sopraelevazione dell’immobile confinante. A loro avviso, il nuovo tetto, su cui erano stati realizzati dei lucernari, toglieva aria e luce e violava le norme sulle distanze tra pareti finestrate.
Il Tar in prima battuta e il Consiglio di Stato in seguito hanno affermato che il DM 1444/1968, che regola le distanze minime, può essere applicato solo alle pareti finestrate.
Per pareti finestrate, hanno sottolineato i giudici, si intendono quelle munite di finestre qualificabili come vedute, ma non quelle su cui si aprono semplici luci.
Come si legge nel testo della sentenza, i lucernari di tipo “velux” non possono essere considerati vedute. In base all’articolo 900 del Codice Civile, non consentono di affacciarsi sul fondo vicino né di guardare di fronte, ma permettono solo il passaggio di luce e aria.
Per questi motivi è stata confermata la validità dell’intervento di sopraelevazione e il ricorso dei confinanti è stato respinto.
La spiegazione sulle differenze è stata data dal Consiglio di Stato con la sentenza 4628/2015.
Nel caso preso in esame, i proprietari di due porzioni abitative, ricavate dalla ristrutturazione di un rustico in aderenza ad un altro edificio, avevano impugnato il permesso di costruire con cui era stata autorizzata la sopraelevazione dell’immobile confinante. A loro avviso, il nuovo tetto, su cui erano stati realizzati dei lucernari, toglieva aria e luce e violava le norme sulle distanze tra pareti finestrate.
Il Tar in prima battuta e il Consiglio di Stato in seguito hanno affermato che il DM 1444/1968, che regola le distanze minime, può essere applicato solo alle pareti finestrate.
Per pareti finestrate, hanno sottolineato i giudici, si intendono quelle munite di finestre qualificabili come vedute, ma non quelle su cui si aprono semplici luci.
Come si legge nel testo della sentenza, i lucernari di tipo “velux” non possono essere considerati vedute. In base all’articolo 900 del Codice Civile, non consentono di affacciarsi sul fondo vicino né di guardare di fronte, ma permettono solo il passaggio di luce e aria.
Per questi motivi è stata confermata la validità dell’intervento di sopraelevazione e il ricorso dei confinanti è stato respinto.
Norme correlate
Sentenza 05/10/2015 n.4628
Consiglio di Stato - Le distanze minime tra pareti finestrate non valgono per i lucernari
Decreto Ministeriale 02/04/1968 n.1444
Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi, da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765.
Notizie correlate
NORMATIVA Sopraelevazioni, quali sono i limiti?
NORMATIVA Distanze minime, valgono solo per le nuove costruzioni
NORMATIVA Distanze minime, no agli accordi tra privati per aggirarle
NORMATIVA Distanze tra edifici, anche i parcheggi sotterranei devono rispettarle
NORMATIVA Permesso di costruire, chi lo può impugnare?
NORMATIVA Permesso di costruire, la decadenza deve essere comunicata con un atto del Comune
NORMATIVA Distanze tra edifici, gli elementi abusivi non devono essere conteggiati
NORMATIVA Piscine e locali interrati possono non rispettare le distanze
NORMATIVA Distanze legali tra edifici, quando si devono rispettare?
NORMATIVA Distanze tra edifici: non sempre il risparmio energetico giustifica le deroghe
NORMATIVA Distanze tra edifici, le norme locali non possono derogare a quelle nazionali
NORMATIVA Sottotetti, se usati come depositi vanno conteggiati nel volume
NORMATIVA Ok al risarcimento se una costruzione ostruisce il panorama
NORMATIVA Per le barriere architettoniche si può derogare sulle distanze
Altre Notizie