Consumo di suolo, Cnr: urgente una legge per tutelarlo
AMBIENTE
Consumo di suolo, Cnr: urgente una legge per tutelarlo
Il documento Ibimet – Cnr sottolinea l’importanza di adottare modelli di sviluppo economico che considerino i costi ambientali delle trasformazioni urbane
17/11/2015 - Il suolo è una risorsa non rinnovabile che deve essere tutelata con provvedimenti urgenti ed efficaci, come il disegno di legge sul consumo di suolo in discussione in Parlamento.
Questo il messaggio che emerge dall’e-book ‘Il consumo di suolo: strumenti per un dialogo’, pubblicato dall’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibimet-Cnr) e che raccoglie i contributi degli esperti intervenuti all’omonimo convegno organizzato dal Cnr all’Expo di Milano per discutere le criticità del nostro territorio e formulare proposte condivise rivolte ai decisori politici.
L’ultimo rapporto Ispra ha infatti evidenziato che la cementificazione non ha risparmiato neanche i 34.000 ettari di aree protette e zone a rischio idrogeologico, con conseguente aumento del rischio di alluvioni.
Sempre il rapporto 2015 specificava che la percentuale di suolo coperta da edifici, capannoni, strade e servizi, ovvero impermeabilizzata, rispetto al totale della superficie nazionale è passata dal 2,7 % degli anni Cinquanta al 7 % del 2014. Inoltre il 9% del suolo in aree a pericolosità idraulica risulta consumato a scala nazionale, mentre diversi comuni superano il 50% di territorio consumato.
Partendo da questi dati l’e-book di Ibimet-Cnr dipinge una nuova visione del suolo, non più come superficie edificabile o merce, ma come entità deperibile da preservare tramite azioni comuni per tutte le regioni e una progettazione sostenibile che tuteli il territorio.
La curatrice del volume, l’architetto Letizia Cremonini, ha infatti chiarito: “In un modello di sviluppo sostenibile la valutazione economica di ogni ciclo produttivo non riguarda solo i costi in termini di bilancio fra perdite e guadagni, ma anche i costi ambientali, sociali e umani di ogni sistema”.
La Cremonini ha continuato: “La conservazione delle risorse naturali è un prerequisito per lo sviluppo economico: questa è la strategia di pensiero e politica promossa dall’Unione Europea per risolvere le problematiche delle città europee e perseguire una migliore qualità di vita”.
L’e-book parla anche degli strumenti attualmente disponibili per monitorare e valutare il consumo di suolo, come Soil Sealing Geospatial Cyber Infrastructure (SS-GCI) il portale (ancora in forma sperimentale ) per la valutazione e la contabilità del consumo di suolo a scala nazionale. L’applicazione geo-spaziale via web è infatti pensata come strumento di supporto alle decisioni in quanto per qualsiasi area del paese fornisce risposte in tempo reale sulla valutazione del cambio di uso del suolo tra anni diversi, sulla dinamica del consumo di suolo ed i relativi indici di frammentazione del territorio rurale insieme ad una quantificazione di alcune funzioni ambientali che vanno irrimediabilmente perse.
Il documento infine sintetizza le proposte dell’onorevole Samuele Segoni al disegno di legge sul consumo di suolo come l’obiettivo di raggiungere il ‘consumo del suolo zero’ per il 2020, introdurre limiti di suolo anche per le opere strategiche e incentivare l’impiego agricolo del territorio.
Questo il messaggio che emerge dall’e-book ‘Il consumo di suolo: strumenti per un dialogo’, pubblicato dall’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibimet-Cnr) e che raccoglie i contributi degli esperti intervenuti all’omonimo convegno organizzato dal Cnr all’Expo di Milano per discutere le criticità del nostro territorio e formulare proposte condivise rivolte ai decisori politici.
Consumo di suolo: i dati registrati in Italia
Il documento riprende i dati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) secondo cui in Italia si perde suolo al ritmo di 7 mq al secondo e il 20% della fascia costiera italiana è ormai perso definitivamente.L’ultimo rapporto Ispra ha infatti evidenziato che la cementificazione non ha risparmiato neanche i 34.000 ettari di aree protette e zone a rischio idrogeologico, con conseguente aumento del rischio di alluvioni.
Sempre il rapporto 2015 specificava che la percentuale di suolo coperta da edifici, capannoni, strade e servizi, ovvero impermeabilizzata, rispetto al totale della superficie nazionale è passata dal 2,7 % degli anni Cinquanta al 7 % del 2014. Inoltre il 9% del suolo in aree a pericolosità idraulica risulta consumato a scala nazionale, mentre diversi comuni superano il 50% di territorio consumato.
Partendo da questi dati l’e-book di Ibimet-Cnr dipinge una nuova visione del suolo, non più come superficie edificabile o merce, ma come entità deperibile da preservare tramite azioni comuni per tutte le regioni e una progettazione sostenibile che tuteli il territorio.
Consumo di suolo: la conservazione delle risorse naturali
Alla luce dei dati raccolti sul consumo di suolo il documento sottolinea l’importanza di adottare nuovi modelli di sviluppo economico che considerino i costi ambientali delle trasformazioni urbane.La curatrice del volume, l’architetto Letizia Cremonini, ha infatti chiarito: “In un modello di sviluppo sostenibile la valutazione economica di ogni ciclo produttivo non riguarda solo i costi in termini di bilancio fra perdite e guadagni, ma anche i costi ambientali, sociali e umani di ogni sistema”.
La Cremonini ha continuato: “La conservazione delle risorse naturali è un prerequisito per lo sviluppo economico: questa è la strategia di pensiero e politica promossa dall’Unione Europea per risolvere le problematiche delle città europee e perseguire una migliore qualità di vita”.
L’e-book parla anche degli strumenti attualmente disponibili per monitorare e valutare il consumo di suolo, come Soil Sealing Geospatial Cyber Infrastructure (SS-GCI) il portale (ancora in forma sperimentale ) per la valutazione e la contabilità del consumo di suolo a scala nazionale. L’applicazione geo-spaziale via web è infatti pensata come strumento di supporto alle decisioni in quanto per qualsiasi area del paese fornisce risposte in tempo reale sulla valutazione del cambio di uso del suolo tra anni diversi, sulla dinamica del consumo di suolo ed i relativi indici di frammentazione del territorio rurale insieme ad una quantificazione di alcune funzioni ambientali che vanno irrimediabilmente perse.
Consumo di suolo: una legge per la tutela
L’obiettivo del documento è contribuire a migliorare la proposta di legge all’esame del Parlamento; Teodoro Georgiadis, ricercatore dell’Ibimet-Cnr e coordinatore dell’evento ha infatti specificato: “Il nostro obiettivo era far valutare il testo a esperti dei molteplici settori che insistono sulla tematica dell’uso del suolo. La speranza è che i contenuti così raccolti possano contribuire a migliorare una legge dello Stato che ancora non raggiunge una sintesi compiuta per risolvere le preoccupazioni della società civile, sebbene esprima la volontà di salvaguardia del territorio. L’uscita di questo volume avviene in un momento cruciale dell’iter legislativo del ddl, approvato il 28 ottobre dalle Commissioni Ambiente e Agricoltura e tuttora in fase di esame alla Camera”.Il documento infine sintetizza le proposte dell’onorevole Samuele Segoni al disegno di legge sul consumo di suolo come l’obiettivo di raggiungere il ‘consumo del suolo zero’ per il 2020, introdurre limiti di suolo anche per le opere strategiche e incentivare l’impiego agricolo del territorio.