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Riforma Appalti: la Camera approva la delega

Riforma Appalti: la Camera approva la delega

Nelle intenzioni dell’Esecutivo un unico passaggio per il recepimento delle direttive europee e l’approvazione del nuovo Codice

Vedi Aggiornamento del 14/12/2015
Riforma Appalti: la Camera approva la delega
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 14/12/2015
18/11/2015 - La Camera ha approvato con 348 voti favorevoli, 78 contrari e 25 astenuti il disegno di legge delega che sta riscrivendo la disciplina dei contratti pubblici. Il testo passa ora all'esame del Senato.

Differentemente da quanto deciso in Commissione Ambiente della Camera, l'Aula ha approvato un emendamento che lascia all’Esecutivo la facoltà di scegliere se attuare la riforma con un unico testo entro il 18 aprile 2016.

Nel testo licenziato dalla Commissione, il 18 aprile 2016 veniva indicato come termine per il solo recepimento delle direttive 2014/23/Ue sui contratti di concessione, 2014/24/Ue sugli appalti pubblici (che abroga la direttiva 2004/18/CE) e 2014/25/Ue sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali (che abroga la direttiva 2004/17/CE).

Il testo posticipava poi al 31 luglio 2016 il termine entro cui approvare il Codice Appalti vero e proprio, cui devono far seguito le linee guida messe a punto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e dall'ANAC.

Adesso il Governo potrà scegliere se approvare subito il nuovo Codice Appalti o se procedere prima al recepimento delle Direttive e poi varare le norme che regoleranno i contratti pubblici. L’Esecutivo propende per la prima opzione. A margine dei lavori alla Camera, infatti, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, ha affermato “ora dobbiamo correre per l'applicazione delle norme europee” e ha indicato l’obiettivo di avere il nuovo Codice operativo entro l’estate.
 
Sono per lo più confermatiI i contenuti della delega, in primis il divieto di gold plating: nel nuovo Codice non potranno quindi essere introdotte regole più severe di quelle comunitarie.
 

Pubblicità e procedure delle gare 

Per favorire le gare telematiche e cancellare l’obbligo di pubblicità sui giornali, le Stazioni Appaltanti dovranno pubblicare i bandi di gara sul proprio sito web. I criteri di aggiudicazione, le condizioni per l’esecuzione dei contratti e la scelta delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione dovranno inoltre assicurare l’accessibilità alle persone con disabilità.
 
Non potranno essere riconosciuti incentivi alla progettazione (2%) per i dipendenti pubblici. Le risorse saranno destinate ad attività di programmazione e controllo.
 
Il ricorso all’appalto integrato dovrà essere radicalmente limitato tenendo conto in particolare del contenuto innovativo o tecnologico delle opere da appaltare in rapporto al valore complessivo dei lavori. Rispetto alla versione approvata dalla Commissione, viene meno il limite più preciso che ammetteva il ricorso agli appalti con contenuto tecnologico superiore al 70% dell'importo del contratto.
 
Come spiegato dal Ministro dei trasporti Graziano Delrio, chi si aggiudica una concessione attraverso una gara potrà affidare anche tutti i lavori alle società in house. Chi, al contrario, è titolare di una concessione di importo superiore a 150 mila euro senza aver vinto una gara, dovrà affidare l'80% dei lavori bandendo una gara e il restante 20% potrà andare alle società in house. Per l’adeguamento dall’attuale 60% ci sarà un periodo transitorio di ventiquattro mesi. Il testo approvato dalla Commissione prevedeva un limite di dodici mesi, ma per evitare difficoltà nei lavori in corso è stato concesso un margine di tempo maggiore.

Saranno ammesse deroghe alle procedure ordinarie solo in casi di emergenza e dovranno essere dettate delle linee guida per gli appalti legati ad esigenze di Protezione civile.
 

Qualità della progettazione

I servizi di ingegneria e architettura e tutti i servizi di natura tecnica non potranno più essere affidati basandosi solo sul criterio del prezzo o del costo, ma su quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La fase progettuale e la qualità architettonica saranno valorizzate con l’introduzione dei concorsi di progettazione. Le gare non potranno essere bandite solo sulla base del progetto preliminare. I progetti dovranno essere pubblicati online per garantire la ponderazione delle offerte. Sarà incoraggiato inoltre l'uso del BIM (Building Information Modeling) per la simulazione elettronica delle informazioni edilizie.
 
La qualificazione delle imprese non prenderà in considerazione solo i requisiti formali, come il fatturato o il numero di addetti, ma anche la “buona condotta” tenuta negli appalti precedenti.

Negli appalti dovrà essere garantita la sostenibilità energetica e ambientale legando il criterio di aggiudicazione ai costi del ciclo di vita dei prodotti e prevedendo un punteggio maggiore per i lavori, i beni e i servizi con un minore impatto sulla salute e sull’ambiente.
 

Subappalto

In caso di inadempimento da parte dell’appaltatore, la Stazione Appaltante procederà al pagamento diretto dei subappaltatori. In alcuni casi da definire, sarà obbligatorio indicare tre subappaltatori per ogni categoria di lavori da subappaltare in modo da garantire la continuità dei cantieri. L'idoneità delle imprese dovrà essere garantita dal titolare del contratto d'appalto.
 

I commenti del Governo, dei professionisti e delle imprese

"Siamo arrivati alla fine. E' una buonissima notizia per il sistema dei lavori pubblici italiani", ha detto il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio, a margine dei lavori alla Camera per l'approvazione della riforma sul codice degli appalti. "Ora la riforma credo andrà rapidamente all'approvazione - ha aggiunto Delrio - poi dobbiamo correre per l'applicazione delle norme europee e, entro aprile, sarà realizzato il recepimento delle norme comunitarie e così diventerà operativo entro l'estate". Il nuovo testo, ha spiegato il Ministro "vuol dire trasparenza, efficacia delle opere e buon utilizzo dei soldi pubblici. Abbandonando il massimo ribasso e le zone opache abbiamo introdotto un grande elemento di lotta alla corruzione. Con la riforma viene realizzata inoltre un'opera di semplificazione importantissima. Nella semplicità c'è la ricetta giusta per fare le opere bene e presto e più efficaci. Fino ad ora ci voleva troppo tempo per realizzare le opere perché non c'erano i progetti. Ora i progetti tornano centrali e ciò vuol dire certezza dei costi e dei tempi". 

Positivo il commento dell’Oice, l'Associazione di categoria, aderente a Confindustria, che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica. Dopo l’approvazione, il presidente Patrizia Lotti si è detta particolarmente soddisfatta per l’attenzione alla centralità del progetto, l’eliminazione dell’incentivo del 2% per la progettazione pubblica, la limitazione dell’appalto integrato, l’introduzione di modelli innovativi, l’uso del BIM, il divieto di ricorso al prezzo più basso nelle gare di progettazione, l’introduzione presso l'ANAC dell'albo dei commissari di gara per la moralizzazione del settore.

Soddisfatto per il “ruolo centrale dato al progetto pubblico, considerato negli ultimi venti anni solo un inutile orpello, ed il ricorso ai concorsi a garanzia della  qualità progettuale” anche Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC). “Tra gli innumerevoli aspetti positivi - indicati da Freyrie - la cancellazione del massimo ribasso, l’abolizione del regolamento di attuazione, l’abolizione dell’incentivo del 2%, fino ad ora una vera e propria alterazione del mercato” . L’approvazione della delega secondo il presidente del CNAPPC costituisce “un segnale fortissimo per il nostro Paese per riaffermare la qualità dell’architettura, che rappresenta l’unica arma contro la cattiva sorte delle opere pubbliche e il malaffare”.
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