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Friuli VG, contributi ai professionisti per l’avvio dell'attività

Friuli VG, contributi ai professionisti per l’avvio dell'attività

Tra le spese ammissibili: la ristrutturazione dello studio, l’acquisto di software e i costi per l’aggiornamento professionale

Vedi Aggiornamento del 25/11/2015
Friuli VG, contributi ai professionisti per l’avvio dell
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 25/11/2015
16/11/2015 - Il Friuli Venezia Giulia mette a disposizione contributi a fondo perduto per le spese sostenute dai professionisti per l'avvio e il funzionamento della propria attività professionale in forma individuale.
 

Contributi ai professionisti: i requisiti

I contributi regionali sono rivolti a tutti i professionisti, sia quelli ordinistici, regolarmente iscritti a ordini o collegi professionali, sia a quelli non ordinistici, aderenti ad associazioni inserite nell'apposito registro regionale o nell’elenco delle associazioni professionali che rilasciano l’attestato di qualità dei servizi, pubblicato dal Ministero dello sviluppo economico.
 
Inoltre per accedere al contributo è necessario aver iniziato l’attività professionale da non più di tre anni, decorrenti dalla data di apertura di partita IVA in forma individuale.
 
Tra gli altri requisiti: avere la residenza e la sede legale, o operativa, in Friuli Venezia Giulia e svolgere esclusivamente un’attività libera e professionale.
 
Gli interessati infatti non devono far parte di studi associati o di società di professionisti e non devono essere: lavoratori dipendenti (neanche a tempo determinato o part-time), titolari di pensione di vecchiaia o di anzianità, collaboratori di impresa familiare, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, titolari di impresa individuale o amministratori di società di persone o di capitali.
 
Chi ha aperto la partita IVA da più di tre anni, può beneficiare dei contributi se ha esercitato un’attività professionale presso altri studi e il suo volume d’affari risulti essere inferiore a 20 mila euro oppure se ha variato presso la competente Agenzia delle Entrate il codice attività (ATECO) per l’esercizio dell’attività professionale per la quale viene chiesto il contributo.
 
L’ammontare del contributo è pari al 50% delle spese ammesse. Il contributo minimo è pari a 1.500 euro e contributo massimo è pari a 20.000 euro.
 
L’importo del contributo complessivamente concesso al medesimo beneficiario nell’arco del triennio non può superare il limite massimo di euro 20 mila euro.
 

Contributi per l’avvio di attività professionali: le spese ammissibili

Possono usufruire del contributo esclusivamente le domande che prevedono un piano di spesa ammissibile non inferiore a 3 mila euro.
 
Sono ammesse a contributo le spese strettamente connesse all’avvio e al funzionamento dei primi tre anni di attività professionale, sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda ed entro la scadenza del triennio.
 
Tra le spese ammissibili vi sono:
- le attrezzature tecnologiche finalizzate all’impianto e allo svolgimento dell’attività, comprese le relative spese per l’installazione;
- arredi;
- beni strumentali, macchine d’ufficio, attrezzature, anche informatiche;
- software;
- realizzazione o revisione di un sito internet;
- spese per l’attivazione di un indirizzo di posta elettronica certificata e suo mantenimento;
- sistemi di sicurezza per contrastare atti criminosi (impianti di allarme, blindature, porte e  rafforzamento serrature, telecamere antirapina e sistemi antifurto, casseforti);
- costi di iscrizione per partecipazione a fiere, manifestazioni, eventi e congressi in ambito;
 - abbonamenti a pubblicazioni specializzate e a banche dati;
- adeguamento o ristrutturazione dei locali adibiti o da adibire all’esercizio dell’attività professionale, se diversi dall’abitazione principale.
 
 Sono ammissibili le spese al lordo dell’IVA, qualora l’imposta sia indetraibile e rappresenti un costo riconoscibile.
 
Il beneficiario, ottenuto il contributo, è tenuto a mantenere, nei tre anni successivi alla data di conclusione dell’iniziativa: la partita IVA dichiarata per l’ottenimento del contributo; la sede legale o operativa nel territorio regionale e la destinazione dei beni mobili per la durata di tre anni dalla data di conclusione dell’iniziativa.
 
In caso di contributi ottenuti per le spese di ristrutturazione o adeguamento dei locali adibiti all’esercizio dell’attività professionale il vincolo di destinazione deve essere osservato per i locali indicati nella domanda, oggetto di adeguamento o ristrutturazione
 
La domanda di contributo deve essere presentata prima dell’avvio del piano di spesa, secondo le modalità e la modulistica presente sul sito della Regione.
 
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