Scuole, Legambiente: il 39% ha urgente bisogno di manutenzione
LAVORI PUBBLICI
Scuole, Legambiente: il 39% ha urgente bisogno di manutenzione
Rapporto sugli edifici scolastici: il 29,3% è in aree a rischio sismico e solo l’8,7% è costruito con criteri antisismici
21/12/2015 - Il 39% degli edifici scolastici necessita di interventi di manutenzione urgente e il 29,3% è situato in aree a rischio sismico.
Questi alcuni dati messi in evidenza nel XVI Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi scolastici.
Le scuole costruite con criteri di bioedilizia sono solo lo 0,6%, mentre solo l’8,7% sono quelle edificate con criteri antisismici. Sul fronte delle pratiche sostenibili, aumentano gli edifici che usano energia rinnovabile.
Infatti l'uso delle energie rinnovabili segna una crescita, passando dal 13,6% del 2013 al 14,3% del 2014. Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, la maggior parte presenta pannelli fotovoltaici (71,1%), e impianti solari termici (23,4%). Cresce la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 44,5%.
Per Legambiente i provvedimenti presi con la “Buona Scuola”, pur avendo permesso un miglioramento della situazione in termini di manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici, non bastano in quanto permangono alcune criticità come la disparità territoriale tra Nord e Sud.
A guidare infatti la graduatoria della qualità dell’edilizia scolastica sono sempre le città del nord. Al primo posto svetta Trento, seguita da Reggio Emilia (2º) e Forlì (3º). Ci sono poi Verbania (4º), Piacenza (5º), Biella (6º), Bolzano (7º), Pordenone (8º), Brescia (9º) e Gorizia (10º). Quest’anno Roma è tra le città escluse dalla graduatoria, perché ha inviato meno del 50% dei dati richiesti.
Nel 2014 l’investimento medio per la manutenzione straordinaria ad edificio scolastico è stato di 33.987 euro contro i 17.614 euro del 2013. Nel nord la media degli investimenti per la manutenzione straordinaria è quattro volte quella del sud, nonostante vi sia una maggiore necessità di interventi nel meridione legata anche alla fragilità del territorio, al rischio idrogeologico, sismico e vulcanico.
Nella top ten dei comuni che investono per manutenzione straordinaria e ordinaria ci sono: Bolzano, Milano e Firenze sono quelle presenti in entrambi le classifiche. Chieti e Crotone sono le uniche due città in rappresentanza del sud Italia, ma solo nella graduatoria dei Comuni che investono di più in manutenzione.
Dal rapporto si evince che dal 2013 al 2014 sono aumentati, in media, gli investimenti per edificio sia nella manutenzione straordinaria (di circa 58milioni) sia in quella ordinaria (di circa 6 milioni). Ma nonostante vi sia stato un incremento notevole si è lontani dalle cifre del 2010 e 2011, quando non era ancora presente il vincolo del patto di stabilità. La differenza per la manutenzione straordinaria rispetto al 2010 è di circa 16 milioni, mentre per quella ordinaria di circa 10 milioni.
Ed ancora aumentano le scuole (35,5%) dotate del certificato prevenzione antincendi. Per quanto riguarda la verifica della vulnerabilità sismica, il 25,1% degli edifici ha eseguito tale verifica contro il 22,2% del 2013.
In lieve calo, dopo anni di trend, i dati sui requisiti in materia di accessibilità: scendono all’81,4% gli edifici che hanno i requisiti di legge contro l’84% del 2013. In calo anche le scuole dove sono stati previsti interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche: si passa dall’8,7% del 2013 al 3,8% nel 2014.
La Pallucchi ha continuato: “Ma questi interventi non bastano, c’è bisogno di una programmazione di ampio respiro che poggi su tre linee di azione: messa in sicurezza, manutenzione ordinaria e innovazione delle nostre scuole. Senza dimenticare un piano pluriennale credibile accompagnato da una efficace informazione. La buona scuola deve partire prima di tutto da qui, per questo ci auguriamo che vi sia un vero e concreto cambiamento per la scuola”.
Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia, ha dichiarato: “Pensiamo che la Buona Scuola prima di tutto debba passare attraverso la cura dei luoghi e degli spazi dell’apprendimento. Per questo auspichiamo che la Lombardia metta in campo un’attenta e lungimirante programmazione per diventare, sempre più e in tempi ragionevolmente brevi, luogo di innovazione e di buone pratiche in materia di edilizia scolastica sostenibile. Migliorare il patrimonio edilizio pubblico ed in particolare quello scolastico attraverso criteri di efficienza energetica, benessere degli spazi educativi e miglioramento dei servizi rappresenta una delle sfide della rigenerazione urbana che vogliamo per le nostre città”.
Questi alcuni dati messi in evidenza nel XVI Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi scolastici.
Edilizia scolastica: i dati dell’indagine
L'indagine, che ha riguardato le scuole di 96 capoluoghi di provincia, ha messo in luce che nella Penisola su 6.310 edifici, circa il 65% è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. Il 39% necessita di interventi di manutenzione urgente, il 29,3% si trova in aree a rischio sismico, il 10% in aree rischio idrogeologico e il 10,4% in aree a rischio vulcanico.Le scuole costruite con criteri di bioedilizia sono solo lo 0,6%, mentre solo l’8,7% sono quelle edificate con criteri antisismici. Sul fronte delle pratiche sostenibili, aumentano gli edifici che usano energia rinnovabile.
Infatti l'uso delle energie rinnovabili segna una crescita, passando dal 13,6% del 2013 al 14,3% del 2014. Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, la maggior parte presenta pannelli fotovoltaici (71,1%), e impianti solari termici (23,4%). Cresce la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 44,5%.
Per Legambiente i provvedimenti presi con la “Buona Scuola”, pur avendo permesso un miglioramento della situazione in termini di manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici, non bastano in quanto permangono alcune criticità come la disparità territoriale tra Nord e Sud.
A guidare infatti la graduatoria della qualità dell’edilizia scolastica sono sempre le città del nord. Al primo posto svetta Trento, seguita da Reggio Emilia (2º) e Forlì (3º). Ci sono poi Verbania (4º), Piacenza (5º), Biella (6º), Bolzano (7º), Pordenone (8º), Brescia (9º) e Gorizia (10º). Quest’anno Roma è tra le città escluse dalla graduatoria, perché ha inviato meno del 50% dei dati richiesti.
Manutenzione delle scuole
Anche sul piano della manutenzione il rapporto registra una disparità tra Nord e Sud: i capoluoghi del meridione e delle isole dichiarano di avere necessità di interventi di manutenzione urgente in media in 1 scuola su 2, contro una media di 1 scuola su 3 del nord e del centro.Nel 2014 l’investimento medio per la manutenzione straordinaria ad edificio scolastico è stato di 33.987 euro contro i 17.614 euro del 2013. Nel nord la media degli investimenti per la manutenzione straordinaria è quattro volte quella del sud, nonostante vi sia una maggiore necessità di interventi nel meridione legata anche alla fragilità del territorio, al rischio idrogeologico, sismico e vulcanico.
Nella top ten dei comuni che investono per manutenzione straordinaria e ordinaria ci sono: Bolzano, Milano e Firenze sono quelle presenti in entrambi le classifiche. Chieti e Crotone sono le uniche due città in rappresentanza del sud Italia, ma solo nella graduatoria dei Comuni che investono di più in manutenzione.
Dal rapporto si evince che dal 2013 al 2014 sono aumentati, in media, gli investimenti per edificio sia nella manutenzione straordinaria (di circa 58milioni) sia in quella ordinaria (di circa 6 milioni). Ma nonostante vi sia stato un incremento notevole si è lontani dalle cifre del 2010 e 2011, quando non era ancora presente il vincolo del patto di stabilità. La differenza per la manutenzione straordinaria rispetto al 2010 è di circa 16 milioni, mentre per quella ordinaria di circa 10 milioni.
Interventi nelle scuole: i dati delle certificazioni
Nel 2014 sul fronte delle certificazioni si registrano piccoli passi avanti: salgono al 59,7% (con 2 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente) le scuole dotate di certificati di agibilità, mentre sono il 72,7% quelle dotate del certificato igienico-sanitario contro il 58,1% del 2013.Ed ancora aumentano le scuole (35,5%) dotate del certificato prevenzione antincendi. Per quanto riguarda la verifica della vulnerabilità sismica, il 25,1% degli edifici ha eseguito tale verifica contro il 22,2% del 2013.
In lieve calo, dopo anni di trend, i dati sui requisiti in materia di accessibilità: scendono all’81,4% gli edifici che hanno i requisiti di legge contro l’84% del 2013. In calo anche le scuole dove sono stati previsti interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche: si passa dall’8,7% del 2013 al 3,8% nel 2014.
Edilizia scolastica: i commenti
Nel giorno della presentazione dei dati dell’indagine la responsabile Scuola e Formazione di Legambiente, Vanessa Pallucchi, ha dichiarato: “La presentazione di questa XVI edizione di Ecosistema Scuola avviene in un contesto in evoluzione segnato da una maggiore attenzione e sensibilità al tema dell’edilizia scolastica, dalla pubblicazione, seppur parziale, dei dati dell’anagrafe scolastica e dai finanziamenti per la manutenzione straordinaria e ordinaria”.La Pallucchi ha continuato: “Ma questi interventi non bastano, c’è bisogno di una programmazione di ampio respiro che poggi su tre linee di azione: messa in sicurezza, manutenzione ordinaria e innovazione delle nostre scuole. Senza dimenticare un piano pluriennale credibile accompagnato da una efficace informazione. La buona scuola deve partire prima di tutto da qui, per questo ci auguriamo che vi sia un vero e concreto cambiamento per la scuola”.
Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia, ha dichiarato: “Pensiamo che la Buona Scuola prima di tutto debba passare attraverso la cura dei luoghi e degli spazi dell’apprendimento. Per questo auspichiamo che la Lombardia metta in campo un’attenta e lungimirante programmazione per diventare, sempre più e in tempi ragionevolmente brevi, luogo di innovazione e di buone pratiche in materia di edilizia scolastica sostenibile. Migliorare il patrimonio edilizio pubblico ed in particolare quello scolastico attraverso criteri di efficienza energetica, benessere degli spazi educativi e miglioramento dei servizi rappresenta una delle sfide della rigenerazione urbana che vogliamo per le nostre città”.