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Liguria, finalmente approvato il Piano Casa

Liguria, finalmente approvato il Piano Casa

Presidente Toti: ‘darà una scossa al settore dell’edilizia che sta vivendo una forte crisi’

Vedi Aggiornamento del 01/07/2016
Liguria, finalmente approvato il Piano Casa
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 01/07/2016
21/12/2015 - Dopo 14 ore di discussione in due differenti sedute, il Consiglio regionale ligure ha concluso l’iter legislativo del nuovo Piano Casa.
 
“È un bene per la Liguria - ha commentato il Presidente Giovanni Toti - sarà un bene per l’economia di questa terra, per le imprese edili che potranno lavorare e per quei 4000 disoccupati dell’edilizia presenti in questa regione che non lavorano. È una legge di cui siamo orgogliosi: darà una scossa al settore dell’edilizia che sta vivendo in Liguria una forte crisi, che regolerà il settore abitativo semplificando le norme”.
 
“Sapevamo che il Piano Casa sarebbe stato approvato. Ringrazio tutti coloro che hanno supportato questo strumento di legge” - ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica Marco Scajola. “Non vogliamo perdere più tempo, la Liguria ha già perso 10 anni, per questo siamo andati al dunque con un buon strumento di legge che non è la panacea di tutti i mali ma che darà una mano a questa regione”.
 
Soddisfatto anche il Presidente della Commissione Territorio e Ambiente, Andrea Costa: “si tratta di una buona legge che va incontro alle esigenze dei cittadini. Sarà possibile recuperare il patrimonio edilizio esistente ed anche i siti produttivi abbandonati”.
 
“Non c'è alcun rischio di cementificazione, ma al contrario, anche con questo provvedimento noi siamo impegnati a combattere il dissesto idrogeologico che purtroppo colpisce una parte considerevole del nostro territorio - ha detto Costa. Il Piano prevede premialità per chi ‘sposta’ fabbricati situati in aree a rischio, esondabili o soggette a frane, in zone più sicure”.
 

Piano Casa Liguria: i contenuti

Sarà consentito l’ampliamento degli edifici fino ad un massimo di 200 metri cubi (prima era di 170 metri cubi), sulla base delle volumetrie esistenti, non eccedenti i 1500 metri cubi (sono previste quattro differenti fasce).
 
Sono previste premialità volumetriche a fronte dell’adeguamento dell’intero edificio alla normativa antisismica e del conseguimento dei requisiti di rendimento energetico prescritti per le nuove costruzioni. Un bonus di 15 metri cubi è previsto nel caso di ampliamenti con realizzazione di servizi igienici per disabili.
 
In caso di demolizione e ricostruzione di edifici incongrui, con un volumetria massima di 2500 metri cubi per quelli ad uso residenziale e 10.000 mc per quelli a destinazione d’uso diversa, la percentuale di ampliamento del 35% prevista per i Comuni costieri viene innalzata al 40% nei Comuni montani.
 
Chi “trasferisce” un edificio esistente, sia residenziale che per altra destinazione d’uso, da una area con criticità idrauliche e geologiche (aree esondabili e frane) in un’area sicura, ha diritto ad un incremento volumetrico pari al 50% del volume geometrico esistente nei Comuni costieri, e del 60% nei Comuni montani.
 
Le pertinenze di edifici residenziali, staccate da questi e con volumetria non superiore a 200 metri cubi, possono essere ampliate restando tali oppure con mutamento d’uso nel limite di 60 metri cubi (un locale ad uso abitativo, ma non un’abitazione autonoma).
 
Gli ampliamenti si possono realizzare anche nei Parchi regionali e nel Parco nazionale delle Cinque Terre, se ammessi dalla normativa del Parco; gli interventi di ampliamento non ammissibili dalla normativa dei Parchi è rimessa alla decisione di ogni Ente Parco.
 
I Comuni hanno facoltà, nei 60 giorni successivi all’approvazione della legge, di escludere parti del proprio territorio dall’applicazione dell’articolo del Piano Casa concernente l’ampliamento degli edifici esistenti.
 
Per gli edifici rurali con destinazione non residenziale con volumetria non superiore a 200 metri cubi, è consentito il mutamento della destinazione d’uso per diventare abitazioni a condizione che non vengano demoliti.
 
In tutti i casi, gli interventi ammessi dal Piano Casa sono in deroga ai piani urbanistici comunali, ma devono essere conformi al Piano paesaggistico regionale, ai Piani di Bacino, ai Piani dei Parchi, ai vincoli di tutela ambientale e paesaggistica ed agli atti di programmazione regionale in materia di commercio.
 
L’incremento volumetrico aggiuntivo di un immobile, pari al 5%, già previsto qualora contestualmente si attui il ripristino di suolo agricolo (l’area del terreno deve essere pari almeno a dieci volte la superficie lorda dell’immobile ampliato), è consentito purchè il terreno si trovi nel medesimo Comune in cui è localizzato l’immobile (oggi la normativa limita le possibilità di recupero del suolo agricolo entro un raggio di 200 metri dell’immobile).
 
Il Piano Casa, inoltre, può essere applicato una sola volta su ogni singolo fabbricato. Si applica anche sugli edifici condonati e quindi oramai regolari a tutti gli effetti. 
 

Il rammarico del FAI, Fondo Ambiente Italiano

Il FAI prende atto dell'approvazione del Piano Casa della Liguria da parte del Consiglio Regionale, in una cornice di forte scontro tra maggioranza e opposizione che non ha purtroppo garantito il necessario dibattito democratico e ha lasciato inascoltata la voce critica di molti enti del territorio e di associazioni locali e nazionali. Così la nota del Fondo Ambiente Italiano.

Il FAI confida dunque ora nell'indispensabile intervento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, perché sia deciso e tempestivo nell'impugnare la norma in nome di evidenti caratteri di incostituzionalità, in quanto fuori dal quadro normativo nazionale in tema di edilizia, urbanistica e tutela del paesaggio. 

Il FAI manifesta, infine, un profondo rammarico per un'iniziativa politica che orienta lo sviluppo della Liguria - già pesantemente provata da un'urbanizzazione eccessiva -, facendo leva sull'incentivo all'edilizia in termini quantitativi e non qualitativi; il valore di questo territorio, infatti, risiede proprio nella qualità dei suoi paesaggi, unici e apprezzati in tutto il mondo, frutto di una tradizionale integrazione tra natura e cultura, che richiedono un sempre maggiore sforzo nella tutela e un rinnovato impegno nella valorizzazione, temi su cui il FAI sarebbe felice di poter utilmente e lealmente collaborare con la Regione Liguria - conclude il FAI.
 
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