Istat: dopo 4 anni risalgono i prezzi delle case
11/01/2015 - L'indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) torna a crescere dopo 4 anni; nel terzo trimestre 2015 infatti l’IPAB sulle case acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, aumenta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.
A indicarlo le stime preliminari dell’Istituto di statistica nazionale (ISTAT) sui prezzi delle abitazioni.
Prezzi delle abitazioni: primi segnali di ripresa
L’incremento dei prezzi delle abitazioni aumenta rispetto allo scorso trimestre ma diminuisce del 2,3% nei confronti dello stesso periodo del 2014.
L'aumento è trainato dal rialzo dei prezzi delle abitazioni nuove (+1,4%); per le abitazioni esistenti si registra invece un lievissimo calo (-0,1%).
La diminuzione su base annua dell'indice generale dei prezzi delle abitazioni, pur confermandosi, continua a ridimensionarsi (-2,3% dal -2,9% del secondo trimestre) grazie al contributo dei prezzi sia delle abitazioni nuove (-0,5% dal -1,6% del secondo trimestre) sia di quelle esistenti (-2,9% da -3,3% del trimestre precedente).
L'aumento congiunturale e la conferma del progressivo ridimensionamento delle flessioni tendenziali dei prezzi delle abitazioni si manifestano in un quadro di ripresa del mercato immobiliare residenziale in termini di numero di compravendite (+10,8% su base annua nel terzo trimestre 2015 secondo i dati diffusi dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate).
Prezzo delle case: differenze tra costruzioni nuove ed esistenti
L’Istat specifica che “il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove risulta pari a 2,4 punti percentuali, tornando ad ampliarsi dopo il minimo raggiunto nel secondo trimestre quando fu pari a 1,7”.
“In media, nei primi tre trimestri del 2015, i prezzi delle abitazioni diminuiscono del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, sintesi di un calo dei prezzi dell'1,4% per le abitazioni nuove e del 3,5% per quelle esistenti”.