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300 milioni per innovazione e sostenibilità nelle PMI del Sud

300 milioni per innovazione e sostenibilità nelle PMI del Sud

Definiti i criteri di valutazione dei progetti che potranno essere presentati dalle imprese di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia

Vedi Aggiornamento del 28/02/2017
300 milioni per innovazione e sostenibilità nelle PMI del Sud
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 28/02/2017
02/03/2016 - Il Ministero dello Sviluppo Economico definisce i criteri per l’assegnazione alle imprese dei 300 milioni di euro stanziati per investimenti in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
 
È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la circolare 14722/2015 che spiega come selezionare i programmi di sviluppo finanziabili con le risorse del Programma operativo nazionale (PON) Imprese e Competitività 2014-2020 FESR.
 

Come funzionano i finanziamenti

Come strumento attuativo del programma sono stati individuati i contratti di sviluppo, introdotti dal DM 9 dicembre 2014 per favorire la realizzazione di investimenti nelle aree svantaggiate e nel Mezzogiorno.
 
Successivamente, il DM 29 luglio 2015 ha assegnato 300 milioni di euro a questo strumento agevolativo, da ripartire secondo tre assi di intervento: innovazione, competitività delle PMI ed efficienza energetica.
 

I requisiti per accedere ai finanziamenti

Nella valutazione delle domande saranno valutate positivamente le soluzioni innovative, ma anche la capacità di industrializzare i risultati di precedenti ricerche, in grado ad esempio di mettere sul mercato materiali innovativi ed eco-compatibili o nuove tecnologie per la bonifica dei siti contaminati.
 
Grande attenzione sarà riservata ai progetti nel settore dell’efficienza energetica, del turismo e nella valorizzazione del patrimonio culturale. In questo ambito saranno presi in considerazione i nuovi sistemi per la fruizione della cultura e le tecnologie per la gestione e conservazione dei beni culturali, ma anche i sistemi di mobilità intelligente, quelli per garantire la sicurezza dell’ambiente urbano e la prevenzione degli eventi critici.
 
Per quanto riguarda la competitività delle piccole e medie imprese (PMI) saranno favoriti i progetti di riposizionamento e capacità di adattamento al mercato. I progetti dovranno inoltre inserirsi in una filiera sovraregionale. Ciò significa che, a prescindere dalla regione in cui saranno attivati, ci dovranno essere ricadute anche all’esterno. Allo stesso tempo, le PMI dovranno migliorare la sostenibilità ambientale dei loro processi produttivi.

Per la valutazione dei programmi di sviluppo si valuteranno inoltre l’affidabilità tecnica ed economica della proposta progettuale, la coerenza industriale e la cantierabilità delle opere. In generale, laa previsione di recupero o riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate saranno criteri premianti per il punteggio da assegnare ai progetti.

 
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