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Nuovo Codice Appalti, ecco come cambiano le regole per i progettisti

Nuovo Codice Appalti, ecco come cambiano le regole per i progettisti

Largo uso dei concorsi di progettazione, promozione del BIM e requisiti tecnici e di fatturato meno severi

Vedi Aggiornamento del 22/06/2016
di Paola Mammarella
07/03/2016 - Qualità della progettazione come antidoto contro le incompiute, i ritardi e l’aumento dei costi. Lo prevede il nuovo Codice Appalti (Scarica la BOZZA) approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, che ora dovrà incassare i pareri di Consiglio di Stato, Regioni e competenti Commissioni parlamentari.
 
Per rispondere alle esigenze di qualità e velocità nella realizzazione delle opere, non potranno essere messi in gara progetti preliminari, redatti ad esempio senza le dovute indagini geologiche preliminari. Le procedure saranno per lo più standardizzate e questo dovrebbe ridurre l’insorgere di contenziosi. Le liti che si verificheranno saranno comunque ridotte attraverso la promozione degli arbitrati e dell’accordo bonario.
 

Progettazione e qualità delle opere pubbliche

Il concorso di progettazione o di idee sarà sempre utilizzato nel caso in cui le opere abbiano una particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale, storico-artistico, conservativo e tecnologico.
 
Il responsabile unico del procedimento (RUP) dovrà essere un dipendente di ruolo dell’amministrazione appaltante, con una laurea idonea al compito per il quale è nominato. Per i lavori e i servizi attinenti all’ingegneria e all’architettura dovrà essere un tecnico.
 
Dovrà essere garantita la sostenibilità energetica e ambientale delle soluzioni progettuali individuate legando il criterio di aggiudicazione ai costi del ciclo di vita dei prodotti e prevedendo un punteggio maggiore per i lavori, i beni e i servizi con un minore impatto sulla salute e sull’ambiente.
 

BIM

Si inserisce tra gli obiettivi tesi al miglioramento della qualità la promozione del Building information modeling (BIM). In un primo momento l’adozione sarà facoltativa e non obbligatoria.

Entro sei mesi dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti, le Stazioni Appaltanti potranno chiedere l’uso del BIM per le nuove opere e i servizi di progettazione di importo superiore alle soglie comunitarie (5.225.000 euro per i lavori, 135.000 euro per i servizi e i concorsi di progettazione aggiudicati dalle amministrazioni governative, 209.000 euro per i servizi e i concorsi di progettazione aggiudicati dalle altre amministrazioni).

Successivamente, si valuterà una tempistica graduale per l’uso obbligatorio del BIM in base alla tipologia delle opere e dei servizi da affidare e al loro importo.
 

Criteri di aggiudicazione delle gare

Per garantire la qualità, le gare saranno aggiudicate col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il criterio del prezzo più basso dovrà sempre essere motivato. 
 

Requisiti per la partecipazione alle gare

Il fatturato richiesto non potrà superare il doppio del valore stimato dell’appalto. Per provare la capacità tecnica sarà inoltre necessario elencare i servizi prestati negli ultimi tre anni, i collaboratori tecnici, le attrezzature di cui si dispone, i titoli di studio dei prestatori di servizio e dei dirigenti, il numero medio annuo di dipendenti impiegati e il numero di dirigenti negli ultimi tre anni.

Secondo l’Oice, Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica, la soglia di 150 mila euro per l’affidamento dei servizi con trattativa privata sottrarrebbe alla concorrenza l’85% degli affidamenti di incarichi di progettazione. L’Associazione ritiene inoltre non evidenti i limiti agli appalti integrati e giudica eccessivo obbligare le Amministrazioni a svolgere concorsi di progettazione per le opere di natura tecnologica.
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