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Nuovo Codice Appalti, Anac: la prossima settimana la bozza di linee guida

Nuovo Codice Appalti, Anac: la prossima settimana la bozza di linee guida

Anticorruzione e Ministero delle Infrastrutture: 'le procedure pubblicate entro il 18 aprile 2016 ricadono nella vecchia normativa'

Vedi Aggiornamento del 29/04/2016
Nuovo Codice Appalti, Anac: la prossima settimana la bozza di linee guida
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 29/04/2016
22/04/2016 - All’inizio della prossima settimana potrebbe essere messa in consultazione la bozza delle linee guida per l’attuazione del nuovo Codice Appalti. Lo ha annunciato Michele Corradino, consigliere dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), intervenuto a Milano al forum internazionale sul BIM organizzato da Oice, l'Associazione delle società di ingegneria e architettura italiane aderente a Confindustria.
 

Le linee guida dell’ANAC

Ricordiamo che, dopo l’entrata in vigore del Codice Appalti, alcune norme sono direttamente operative. Sono il criterio di aggiudicazione con l’offerta economicamente più vantaggiosa, il divieto di appalto integrato, il limite del 30% al subappalto e la cancellazione dell’incentivo 2% ai progettisti interni alla Pubblica Amministrazione. Questo significa che le nuove gare devono già tenere conto di queste regole.
 
Per l’entrata a regime di altre regole, come la qualificazione di imprese e Stazioni Appaltanti e il dèbat public, si dovranno attendere le linee guida dell’Anac. Si tratta di disposizioni più soft rispetto al vecchio regolamento attuativo, in grado di adattarsi alle esigenze di un mercato in evoluzione e di costituire una base di raccordo da cui partire per l’adozione dei decreti che regolamenteranno nel dettaglio i vari settori.
 

Comunicato congiunto ANAC - Ministero delle Infrastrutture

Dato che il Codice Appalti è entrato in vigore lo stesso giorno della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, cioè il 19 aprile 2016, le Stazioni Appaltanti si sono trovate da subito a doversi confrontare con le nuove regole e hanno espresso dubbi sulle gare in corso. L’Anac e il Ministero delle Infrastrutture hanno quindi pubblicato un comunicato congiunto per chiarire i confini di applicazione delle vecchie e delle nuove norme.

"A seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante il nuovo Codice dei contratti pubblici, pubblicato nella G.U. Serie Generale n. 91 del 19 aprile 2016 - Supplemento Ordinario n. 10, si rende opportuno precisare quanto segue:
1. Ricadono nel previgente assetto normativo, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, le procedure di scelta del contraente ed i contratti per i quali i relativi bandi o avvisi siano stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (GURI) ovvero in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUCE) ovvero nell’albo pretorio del Comune ove si svolgono i lavori, entro la data del 18 aprile 2016. 
In caso di contratti senza pubblicazione di bandi o avvisi, restano egualmente  disciplinate dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, le procedure di scelta del contraente in relazione alle quali, alla medesima data del 18 aprile 2016, siano stati inviati gli inviti a presentare offerta. 

2. La nuova disciplina in materia di contratti pubblici, dettata dal decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50, come previsto dall’art. 216 dello stesso, si applica alle procedure ed ai contratti per i quali i bandi e gli avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano pubblicati a decorrere dal 19 aprile 2016, data di entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici. Tale disciplina trova altresì applicazione, nei casi di contratti senza pubblicazione di bandi o avvisi, alle procedure di selezione in relazione alle quali i relativi inviti a presentare offerta siano inviati a decorrere dalla data del 19 aprile 2016.

3. Gli atti di gara già adottati dalle amministrazioni, non rientranti nelle ipotesi indicate al punto 1., dovranno essere riformulati in conformità al nuovo assetto normativo recato dal decreto legislativo n. 50 del  2016".  
 

BIM

Una delle novità di maggior rilievo del Codice, che dovrà essere regolata nel dettaglio con le linee guida dell’Anac, è proprio l’utilizzo del BIM che secondo Michele Corradino “può costituire uno strumento per rimodellare il rapporto fra impresa e amministrazione in chiave di innovazione e qualità e per ridurre conseguentemente le varianti”. Di BIM si parla nel Codice Appalti, ma solo in termini generali, spiegando che il passaggio a questo sistema avverrà in modo molto graduale.
 
Corradino ha anche messo in guardia dai potenziali rischi che potrebbero derivare da un approccio sbagliato al sistema. “Va evitato il rischio di una banalizzazione dello strumento, che non deve essere un costo in più per le piccole e medie imprese; bisogna inoltre stare molto attenti ad evitare distorsioni della concorrenza nell'uso del BIM e quindi non possiamo consentire alcun privilegio sui modelli da utilizzare perché va sempre garantita la clausola di equivalenza”.
 
“Siamo all'inizio di una nuova era di regole che valorizzano la centralità del progetto -ha commentato il presidente dell’Oice, Gabriele Scicolone -  sul BIM eravamo perplessi in ordine alla sua obbligatorietà ma l'approccio finale, graduale, rappresenta adesso un elemento positivo. Le nostre società sono pronte o si stanno attrezzando, il punto è che anche le stazioni appaltanti devono rapidamente organizzarsi. Questa è la sfida del futuro”.
 
Se per Bernd Kordes, rappresentante della Federazione internazionale degli ingegneri consulenti (FIDIC), il BIM “cambierà nel profondo il modo di progettare nei prossimi anni, che sarà davvero molto diverso e rivoluzionario e consentirà anche di ridurre fortemente i costi di progettazione”, Christophe Castaing, Coordinatore del Gruppo di Lavoro BIM della Federazione europea delle società di ingegneria (EFCA) pensa che “è fondamentale la soluzione del problema della standardizzazione sul quale si sta lavorando al CEN in collaborazione con ISO in modo che il BIM non sia un incubo, ma una grande opportunità”
 
Andrew McNaughton, Direttore Tecnico HS2-High Speed Two, ha annunciato una delle prossime applicazioni pratiche della progettazione in BIM. “H2S progetterà, costruirà e gestirà in digitale l'alta velocità fase 2 che, entro il 2026, assicurerà i collegamenti ferroviari nel Regno Unito per i prossimi 200 anni con un numero di treni che non avrà confronti con il resto del mondo in assoluta sicurezza; è un programma da 55 miliardi di sterline e tutto si farà in BIM per interfacciare la nuova rete con le città e con gli edifici esistenti e nuovi, dal punto di vista urbanistico. Una sorta di condivisione ingegneristica in progress con l'obiettivo iniziale di risparmiare mezzo milione di sterline, ma si potrebbe arrivare anche a dieci volte di più”.
 
Sull’importanza dell’innovazione e dell’utilizzo del BIM per ampliare le potenzialità commerciali, diminuire i costi e creare integrazione nei processi internisi è soffermato anche Matteo Triglia, Amministratore Delegato Italferr.
 
Ha chiuso i lavori Bilal Succar, professore all’Università di Newcastle in Australia secondo il quale “il BIM non è un optional, è necessario; più si è pronti, più si avranno vantaggi. Vi saranno forti impatti anche sui project manager interni alle società di ingegneria, sulle imprese di costruzioni e nei rapporti con il cliente, che diverranno più trasparenti e efficaci. Ci vuole almeno un anno per passare dal pre-BIM al BIM integrato e bisogna dedicare molto tempo alla formazione”.
 
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