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Patent box: nel bonus rientrano anche i costi per il marketing

Patent box: nel bonus rientrano anche i costi per il marketing

In una circolare delle Entrate i chiarimenti sull'agevolazione per i redditi derivanti dall'utilizzo di software, brevetti e marchi

Vedi Aggiornamento del 11/12/2017
Patent box: nel bonus rientrano anche i costi per il marketing
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 11/12/2017
08/04/2016 - Le spese sostenute per ‘attività di presentazione, comunicazione e promozione’ rientrano a pieno titolo tra i costi qualificati da considerare per calcolare l’agevolazione prevista dal Patent Box.
 
A spiegarlo l’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 11/E, redatta in collaborazione con il Mise, in cui illustra le principali caratteristiche della norma, introdotta dalla Legge di Stabilità 2015, che prevede una tassazione agevolata sui redditi derivanti dalle opere di ingegno (brevetti, marchi, software, disegni e modelli).
 

Patent Box: gli step per il calcolo dell’agevolazione

L’Agenzia ricorda che i passi da seguire per determinare l’agevolazione spettante sono:
- individuare il reddito agevolabile derivante dall’utilizzo diretto o indiretto del bene immateriale;
- calcolare il nexus ratio, dato dal rapporto tra i costi qualificati e i costi complessivi;
- effettuare il prodotto tra il reddito agevolabile ed il nexus ratio per ottenere la quota di reddito agevolabile.
 
La quota di reddito agevolabile non concorre a formare il reddito d’impresa per il 50 per cento del relativo ammontare. Per il periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e a quello in corso al 31 dicembre 2015 la percentuale di esclusione dal concorso alla formazione del reddito d’impresa è fissata, rispettivamente, in misura pari al 30 e al 40 per cento.
 
Inoltre per il primo triennio di applicazione dell’agevolazione la determinazione del nexus ratio, al fine di consentire l’accesso al regime anche a quelle aziende non ancora dotate di sistemi analitici di contabilità gestionale, può essere fatta considerando i costi qualificati e i costi complessivi come grandezze aggregate, vale a dire senza distinzione per singolo bene immateriale.
 

Patent box: nel bonus anche i costi per il marketing

Le spese sostenute per “attività di presentazione, comunicazione e promozione” rientrano a pieno titolo tra i costi qualificati da considerare nel rapporto nexus. Naturalmente, spiega la circolare, tali spese si potranno computare nel nexus ratio solo a condizione che siano riferibili ad un marchio oggetto di opzione, nei casi in cui lo stesso risulti agevolato come bene autonomo o come bene complementare ad altri IP.
 
L’Agenzia chiarisce anche la tempistica di riferimento: le spese per la ricerca fondamentale confluiscono nel nexus ratio in coincidenza con il periodo d’imposta nel corso del quale le conoscenze acquisite per loro tramite si traducono in ricerca applicata.
 
Le Entrate inoltre specificano che la ricerca che non va a buon fine non deve essere considerata ai fini del rapporto.
 
La circolare infine spiega che il reddito agevolabile è costituito dalle componenti positive quali, ad esempio, “royalties implicite” o canoni derivanti dalla concessione in uso dei beni immateriali, al netto dei costi fiscalmente rilevanti diretti e indiretti ad essi connessi. Ai fini della determinazione del reddito, pertanto, assumono rilievo i costi fiscalmente riconosciuti, compresi gli ammortamenti fiscalmente rilevanti.
 
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