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Bolzano riscrive la legge su territorio e paesaggio

Bolzano riscrive la legge su territorio e paesaggio

Consumo parsimonioso del suolo, utilizzo intensivo del patrimonio esistente, pianificazione comunale del verde

Vedi Aggiornamento del 27/07/2016
Bolzano riscrive la legge su territorio e paesaggio
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 27/07/2016
23/05/2016 - Sta prendendo forma la nuova legge su territorio e paesaggio della Provincia Autonoma di Bolzano. Nei giorni scorsi l’assessore provinciale Richard Theiner ha illustrato il disegno di legge che un team di esperti sta mettendo a punto sulla base delle linee guida e degli obiettivi approvati nel 2015 dalla Giunta provinciale.
 
Il testo tiene conto dell’esigenza di una salvaguardia responsabile e della necessità di creare una nuova base giuridica, che per la prima volta racchiuda i settori dello sviluppo del territorio e della tutela del paesaggio in un unico testo di legge. Un altro aspetto centrale è l’uso intelligente delle superfici per risparmiare suolo prezioso. Al di fuori degli insediamenti l’obiettivo è la tutela del paesaggio, all’interno dei perimetri urbanizzati si tratta di garantire il fabbisogno di spazi abitativi e superfici produttive.
 
“Sviluppo del territorio e tutela del paesaggio sono temi centrali quando si imposta una politica. Per questo vogliamo sfruttare tutti i margini di manovra concessi dallo Statuto di autonomia per consolidare la via altoatesina negli ambiti del territorio e del paesaggio. Allo stesso tempo dobbiamo ovviamente tenere conto anche della cornice legislativa statale”, ha ricordato Theiner citando come esempi il ddl sul risparmio del suolo approvato di recente alla Camera e una serie di norme e standard in materia di edilizia varati dallo Stato negli ultimi due anni. “Per questo è necessaria una regolamentazione autonoma in tema di sviluppo del territorio e tutela del paesaggio” - ha concluso Theiner.
 

I contenuti del disegno di legge

Il ddl attribuisce ai Comuni maggiore autonomia nella pianificazione locale e introduce la pianificazione sovracomunale. “Piano urbanistico e piano paesaggistico vengono accorpati in un unico piano. Però maggiore autonomia significa anche maggiore responsabilità dei Comuni” - ha osservato Theiner. Di conseguenza i cittadini possono essere coinvolti maggiormente nelle decisioni e risparmiare tempo e denaro grazie a procedure di autorizzazione più brevi e quindi più veloci.
 
La nuova legge viene elaborata con una struttura chiara e semplice articolata in 7 capi: 1) Disposizioni generali, 2) Paesaggio, 3) Urbanistica, 4) Strumenti di pianificazione, 5) Interventi paesaggistici e edilizia, 6) Sorveglianza e sanzioni, 7) Disposizioni transitorie e finali. Finora sono stati elaborati in forma di bozza i primi 4 capi.
 

Paesaggio: consumo parsimonioso del suolo

“Il consumo parsimonioso del suolo è il filo rosso di questo capo”  ha detto Konrad Stockner, vicedirettore dell’Ufficio provinciale ecologia del paesaggio, illustrando il capo ‘Paesaggio’. “Da un lato significa evitare la dispersione edilizia, dall’altro salvaguardare superfici significative sul piano ecologico”, ha detto Stockner. È necessario un adeguamento alla Convenzione europea per il paesaggio e alle direttive nazionali, perché molto è cambiato dall’approvazione della legge di tutela del paesaggio del 1970.
 
Il concetto di paesaggio oggi è diverso: “La nuova legge porterà maggiore qualità nel cosiddetto paesaggio quotidiano.” Dall’aspetto della pura tutela si passa a un nuovo ruolo dello sviluppo del paesaggio, “che in futuro dovrà essere maggiormente applicato nella pianificazione attraverso il rafforzamento del ruolo dei Comuni”, ha spiegato l’esperto.
 
Novità anche per l’autorizzazione paesaggistica, una competenza che a livello statale è riservata a Regioni e Province, ma può essere delegata ai Comuni. “È quanto prevede il ddl con la nuova Commissione comunale per il territorio e il paesaggio.”, ha rilevato Stockner.
 

Urbanistica: chiarezza nell’uso del territorio

“La delimitazione degli insediamenti rispetto al paesaggio naturale e culturale dovrà portare chiarezza nell’uso del territorio”. Ciò permette di delegare maggiori competenze ai Comuni. È questo il messaggio centrale sul piano urbanistico lanciato da Frank Weber, direttore dell’Ufficio urbanistica sud-ovest, che ha presentato le novità contenute nei capi ‘Urbanistica’ e ‘Strumenti di pianificazione’.
 
“La nuova legge realizza un cambio di strategia: da un utilizzo estensivo a un utilizzo intensivo del patrimonio esistente, anche per quanto riguarda le aree edificabili e il recupero di spazi vuoti”. Un’espansione degli insediamenti sarà possibile solo se saranno annessi all’esistente. “La qualità avrà la precedenza sulla qualità e in primo piano, all’interno dei perimetri degli insediamenti, va promosso un uso intelligente del territorio”, ha detto Weber.
 
Un altro obiettivo è quello di rafforzare la compartecipazione della popolazione, ad esempio attraverso la discussione pubblica dei piani di attuazione a livello comunale prima della loro pubblicazione. “Va ricordato infine che il regime del conguaglio viene mantenuto e anche in futuro alla popolazione residente saranno riservati alloggi”, ha osservato Weber.
 

Strumenti di pianificazione: novità a livello comunale

“Per quanto concerne la pianificazione comunale, sono previste numerose novità”, ha spiegato Weber. Così il ddl prevede il programma di sviluppo regionale, che viene elaborato dal Comune e va concordato con i Comuni confinanti e la Provincia, ad esempio nei casi di zone produttive sovracomunali. Questo strumento permette al Comune di pianificare e di riprogrammare senza essere limitato sul piano del diritto privato.
 
Nuovo è anche il piano comunale, che accorpa a livello comunale il piano urbanistico e il piano paesaggistico. Non fissa più la densità edilizia ma invece stabilisce l’ordinato utilizzo del territorio comunale e riduce a cinque le zonizzazioni nelle aree di insediamenti: uso misto, zona produttiva, zona con particolare utilizzo, mobilità e infrastrutture, aree verdi. Infine il piano di attuazione determina non solo la suddivisione dei volumi, ma fissa ora anche la cubatura ammessa. “Inoltre per la prima volta nel piano è prescritta formalmente la pianificazione del verde”, ha aggiunto Weber.
 

I prossimi passi

I pacchetti di lavoro illustrati alle associazioni di categoria sono la base della discussione; tra due settimane ci sarà l’approfondimento. A giugno i lavori di stesura del ddl proseguono con la definizione dei restanti capi. “Entro inizio autunno potremo contare anche sulle norme transitorie e finali”, ha concluso Theiner.
 
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