
Rinnovabili, Renzi annuncia #energienove: 9 miliardi di euro in 20 anni
RISPARMIO ENERGETICO
Rinnovabili, Renzi annuncia #energienove: 9 miliardi di euro in 20 anni
Firmato il decreto da 400 milioni di euro l’anno. Il premier: ‘L’Italia sarà il Paese più rinnovabile del mondo’
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del 20/01/2017

24/06/2016 - “L'Italia non è soltanto il Paese più bello del mondo, è il Paese che può essere più rinnovabile. Puntiamo ad ‘energienove’ con 9 miliardi di euro in 20 anni”.
A dichiararlo il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che, lanciando l’hashtag 'gobettiano' #Energienove, ha presentato oggi in conferenza stampa, con Eni, Enel, Terna e i Ministri dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, la ‘strategia green’ che il Governo metterà in campo per le rinnovabili non fotovoltaiche.
Il periodo di incentivazione avrà durata di 20 anni (25 per il solare termodinamico). I nuovi incentivi verranno comunque erogati nel rispetto del tetto complessivo di 5,8 miliardi di euro annui previsto per le energie rinnovabili, diverse dal fotovoltaico, oggi in bolletta.
Il Decreto garantisce incentivi specifici per ciascuna fonte. In particolare, alle tecnologie “mature” più efficienti (come l’eolico) viene assegnata circa la metà delle risorse disponibili. La restante parte è equamente distribuita tra le tecnologie ad alto potenziale, con forti prospettive di sviluppo e penetrazione sui mercati esteri (come il solare termodinamico), e alle fonti biologiche il cui utilizzo è connesso alle potenzialità dell’economia circolare.
Complessivamente, il settore con uno stanziamento di incentivi maggiori sarà quello delle biomasse, con 105 milioni di euro per la valorizzazione energetica di scarti e dei residui dell’agricoltura. Il solare termodinamico potrà contare su 98 milioni di euro per lo sviluppo di tecnologie innovative, l’eolico conterà su 85 milioni per l'on-shore e su 10 milioni per l'off-shore. All'idroelettrico andranno 61 milioni di euro, al geotermico 37 milioni.
29 milioni di euro, invece, saranno messi a disposizione dei “rifacimenti”, ovvero saranno utilizzati per incentivare le bonifiche e le riqualificazioni di vecchie centrali con l’obiettivo del mantenimento in efficienza della potenza (eolica e idrica, soprattutto) esistente, a costi contenuti e con un miglioramento dell’efficienza impiantistica, senza nuovi impatti ambientali.
Gli incentivi verranno assegnati attraverso procedure di aste al ribasso differenziate per tecnologia per gli impianti di grandi dimensioni (>5 MW), mentre gli impianti inferiori a tale soglia dovranno chiedere l’iscrizione ad appositi registri. Lo schema di Decreto era stato preventivamente autorizzato dalla Commissione Europea per garantirne la compatibilità con le linee guida sugli aiuti di Stato in materia di energia e ambiente.
Galletti ha anche ricordato: "Il 31 maggio è partito il conto termico 2.0 con 900 milioni di contributi ai privati egli enti pubblici che vogliono efficientare gli edifici. A questo si somma l'Ecobonus 65%. Abbiamo 250 milioni per l'efficientamento delle scuole, bando già aperto un mese e mezzo fa. Abbiamo 90 milioni sulla mobilità sostenibile, in parte sull'economia verde, in parte sui percorsi casa-scuola, casa-lavoro".
Infine Renzi ha evidenziato l’importanza degli accordi fatti con le tre grandi aziende energetiche italiane Eni, Enel e Terna; ha infatti dichiarato: “Eni investirà da Manfredonia a Gela, da Venezia alla Sardegna nelle rinnovabili. E non si disimpegna dalla chimica verde. Enel ha pronti oltre due miliardi sui contatori digitali e altrettanti per le rinnovabili. Entrambe le aziende sono impegnate in accordi universitari di grande profilo con Politecnici italiani. Terna impegnerà un miliardo all'anno per i prossimi quattro anni nella distribuzione”.
Il Premier ha poi concluso: "L'Italia non è soltanto il Paese più bello del mondo: è il Paese che può essere più rinnovabile. Basta prendere lezioni dagli altri: siamo all'avanguardia su questi settori. Ma essere all'avanguardia vuol dire cambiare sempre. Dopo la stagione delle polemiche, della demagogia, della campagna referendaria, tutti insieme possiamo lavorare per fare dell'Italia il Paese più rinnovabile".
A dichiararlo il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che, lanciando l’hashtag 'gobettiano' #Energienove, ha presentato oggi in conferenza stampa, con Eni, Enel, Terna e i Ministri dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, la ‘strategia green’ che il Governo metterà in campo per le rinnovabili non fotovoltaiche.
Rinnovabili non fotovoltaiche: la distribuzione delle risorse
Nel corso dell conferenza stampa, il Ministro Calenda ha firmato il decreto per l’incentivazione delle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Il DM mette a disposizione, a regime, oltre 400 milioni di euro all’anno a favore dei nuovi impianti che verranno selezionati nel 2016.Il periodo di incentivazione avrà durata di 20 anni (25 per il solare termodinamico). I nuovi incentivi verranno comunque erogati nel rispetto del tetto complessivo di 5,8 miliardi di euro annui previsto per le energie rinnovabili, diverse dal fotovoltaico, oggi in bolletta.
Il Decreto garantisce incentivi specifici per ciascuna fonte. In particolare, alle tecnologie “mature” più efficienti (come l’eolico) viene assegnata circa la metà delle risorse disponibili. La restante parte è equamente distribuita tra le tecnologie ad alto potenziale, con forti prospettive di sviluppo e penetrazione sui mercati esteri (come il solare termodinamico), e alle fonti biologiche il cui utilizzo è connesso alle potenzialità dell’economia circolare.
Complessivamente, il settore con uno stanziamento di incentivi maggiori sarà quello delle biomasse, con 105 milioni di euro per la valorizzazione energetica di scarti e dei residui dell’agricoltura. Il solare termodinamico potrà contare su 98 milioni di euro per lo sviluppo di tecnologie innovative, l’eolico conterà su 85 milioni per l'on-shore e su 10 milioni per l'off-shore. All'idroelettrico andranno 61 milioni di euro, al geotermico 37 milioni.
29 milioni di euro, invece, saranno messi a disposizione dei “rifacimenti”, ovvero saranno utilizzati per incentivare le bonifiche e le riqualificazioni di vecchie centrali con l’obiettivo del mantenimento in efficienza della potenza (eolica e idrica, soprattutto) esistente, a costi contenuti e con un miglioramento dell’efficienza impiantistica, senza nuovi impatti ambientali.
Gli incentivi verranno assegnati attraverso procedure di aste al ribasso differenziate per tecnologia per gli impianti di grandi dimensioni (>5 MW), mentre gli impianti inferiori a tale soglia dovranno chiedere l’iscrizione ad appositi registri. Lo schema di Decreto era stato preventivamente autorizzato dalla Commissione Europea per garantirne la compatibilità con le linee guida sugli aiuti di Stato in materia di energia e ambiente.
Efficienza energetica e rinnovabili: tutte le misure del Governo
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti che ha dichiarato: “Sommando gli investimenti annunciati sulle rinnovabili per i prossimi dieci anni, superiamo i dieci miliardi".Galletti ha anche ricordato: "Il 31 maggio è partito il conto termico 2.0 con 900 milioni di contributi ai privati egli enti pubblici che vogliono efficientare gli edifici. A questo si somma l'Ecobonus 65%. Abbiamo 250 milioni per l'efficientamento delle scuole, bando già aperto un mese e mezzo fa. Abbiamo 90 milioni sulla mobilità sostenibile, in parte sull'economia verde, in parte sui percorsi casa-scuola, casa-lavoro".
Infine Renzi ha evidenziato l’importanza degli accordi fatti con le tre grandi aziende energetiche italiane Eni, Enel e Terna; ha infatti dichiarato: “Eni investirà da Manfredonia a Gela, da Venezia alla Sardegna nelle rinnovabili. E non si disimpegna dalla chimica verde. Enel ha pronti oltre due miliardi sui contatori digitali e altrettanti per le rinnovabili. Entrambe le aziende sono impegnate in accordi universitari di grande profilo con Politecnici italiani. Terna impegnerà un miliardo all'anno per i prossimi quattro anni nella distribuzione”.
Il Premier ha poi concluso: "L'Italia non è soltanto il Paese più bello del mondo: è il Paese che può essere più rinnovabile. Basta prendere lezioni dagli altri: siamo all'avanguardia su questi settori. Ma essere all'avanguardia vuol dire cambiare sempre. Dopo la stagione delle polemiche, della demagogia, della campagna referendaria, tutti insieme possiamo lavorare per fare dell'Italia il Paese più rinnovabile".