Presentato ‘Cultura Crea’, 114 milioni di euro per le imprese creative
FINANZIAMENTI
Presentato ‘Cultura Crea’, 114 milioni di euro per le imprese creative
Il bando è rivolto alle sviluppo del sistema imprenditoriale e no profit della filiera culturale del Mezzogiorno. Domande dal 15 settembre
21/07/2016 - È stato presentato martedì nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera “Cultura Crea”, il programma di incentivi da 114 milioni di euro, promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, per lo sviluppo del sistema imprenditoriale della filiera culturale e per sostenere le imprese no profit che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio in Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.
“Cultura Crea” si rivolge: alle imprese che producono contenuti culturali; alle imprese direttamente connesse alla fruizione turistico-culturale degli attrattori (cultura, turismo, prodotti tipici e artigianato); ai soggetti del terzo settore coinvolti nella gestione, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale.
1. creazione di nuove imprese dell’industria culturale e creativa che promuovano l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e la creatività a cui sono destinati 41,7 milioni di euro;
2. sviluppo delle imprese dell’industria culturale, turistica e manifatturiera a cui sono destinati 37,8 milioni di euro;
3. sostegno alle imprese del terzo settore attive nell’industria culturale turistica e manifatturiera a cui sono destinati 27,4 milioni di euro.
1. Crea la tua impresa - L’incentivo per la “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” finanzia: team di persone fisiche che vogliono costituire una impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni; imprese costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative.
Sono finanziabili progetti di investimento fino a 400.000 euro che prevedono la creazione o l’introduzione di prodotti e/o servizi innovativi in una delle seguenti aree tematiche:
- conoscenza: tecnologie che permettano di creare, organizzare, archiviare e accedere a dati e informazioni sull’industria culturale;
- conservazione: modalità e processi innovativi per le attività legate a restauro/manutenzione e recupero del patrimonio culturale (restauro, manutenzione, recupero e rifunzionalizzazione) come materiali, tecnologie, analisi della gestione dei rischi, valutazione dei fattori di degrado e tecniche di intervento, ecc;
- fruizione: modalità e strumenti innovativi di offerta di beni, anche in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione - acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione - del patrimonio culturale e risorse del territorio, piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione;
- gestione: sviluppo di strumenti e soluzioni applicative in grado di ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali.
Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente: un finanziamento agevolato a tasso zero, fino al 40% della spesa ammessa, un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa.
Il tetto delle agevolazioni è elevabile al 45% in caso di progetti presentati da imprese femminili, giovanili o in possesso del rating di legalità. Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
2. Sviluppa la tua impresa - L’incentivo “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale, turistica e manifatturiera” prevede il sostegno allo sviluppo e al consolidamento delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e del settore manifatturiero tipico locale. Si applica nei Comuni delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia inseriti nell’elenco delle aree di attrazione culturale.
Si rivolge alle imprese costituite in forma societaria da non meno di 36 mesi, incluse le cooperative che vogliono presentare progetti di investimento nei settori dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tipici locali.
Sono finanziabili progetti con piani di spesa fino a 500.000 euro che prevedono investimenti nelle seguenti aree di intervento: servizi per la fruizione turistica e culturale; promozione finalizzata alla valorizzazione delle risorse culturali; recupero e valorizzazione di produzioni tipiche locali.
Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente: un finanziamento agevolato a tasso zero fino al 60% della spesa ammessa, elevabile al 65% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità; un contributo a fondo perduto fino al 20% della spesa ammessa, elevabile al 25% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità. Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
3. La tua impresa no profit - L’incentivo “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale” punta a sostenere lo sviluppo e il consolidamento di micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e manifatturiero tipico locale.
Prevede il rafforzamento della collaborazione pubblico-privata sostenendo una maggiore presenza del terzo settore nel campo della gestione del patrimonio e delle attività culturali. Si applica nei Comuni delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia inseriti nell’elenco delle aree di attrazione culturale.
Si rivolge alle imprese - comprese le cooperative - e ai soggetti del terzo settore che hanno progetti di investimento con piani di spesa fino a 400.000 euro in una o più delle seguenti aree di intervento: gestione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio; fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio; animazione e partecipazione culturale.
Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono: un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa, elevabile al 90% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità. Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
“Cultura Crea” si rivolge: alle imprese che producono contenuti culturali; alle imprese direttamente connesse alla fruizione turistico-culturale degli attrattori (cultura, turismo, prodotti tipici e artigianato); ai soggetti del terzo settore coinvolti nella gestione, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale.
Cultura Crea, cosa finanzia
Sono tre le linee di intervento previste, per 107 milioni di euro, più una dotazione aggiuntiva di 7 milioni di euro da ridistribuire proporzionalmente sui tre filoni:1. creazione di nuove imprese dell’industria culturale e creativa che promuovano l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e la creatività a cui sono destinati 41,7 milioni di euro;
2. sviluppo delle imprese dell’industria culturale, turistica e manifatturiera a cui sono destinati 37,8 milioni di euro;
3. sostegno alle imprese del terzo settore attive nell’industria culturale turistica e manifatturiera a cui sono destinati 27,4 milioni di euro.
1. Crea la tua impresa - L’incentivo per la “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” finanzia: team di persone fisiche che vogliono costituire una impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni; imprese costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative.
Sono finanziabili progetti di investimento fino a 400.000 euro che prevedono la creazione o l’introduzione di prodotti e/o servizi innovativi in una delle seguenti aree tematiche:
- conoscenza: tecnologie che permettano di creare, organizzare, archiviare e accedere a dati e informazioni sull’industria culturale;
- conservazione: modalità e processi innovativi per le attività legate a restauro/manutenzione e recupero del patrimonio culturale (restauro, manutenzione, recupero e rifunzionalizzazione) come materiali, tecnologie, analisi della gestione dei rischi, valutazione dei fattori di degrado e tecniche di intervento, ecc;
- fruizione: modalità e strumenti innovativi di offerta di beni, anche in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione - acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione - del patrimonio culturale e risorse del territorio, piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione;
- gestione: sviluppo di strumenti e soluzioni applicative in grado di ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali.
Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente: un finanziamento agevolato a tasso zero, fino al 40% della spesa ammessa, un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa.
Il tetto delle agevolazioni è elevabile al 45% in caso di progetti presentati da imprese femminili, giovanili o in possesso del rating di legalità. Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
2. Sviluppa la tua impresa - L’incentivo “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale, turistica e manifatturiera” prevede il sostegno allo sviluppo e al consolidamento delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e del settore manifatturiero tipico locale. Si applica nei Comuni delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia inseriti nell’elenco delle aree di attrazione culturale.
Si rivolge alle imprese costituite in forma societaria da non meno di 36 mesi, incluse le cooperative che vogliono presentare progetti di investimento nei settori dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tipici locali.
Sono finanziabili progetti con piani di spesa fino a 500.000 euro che prevedono investimenti nelle seguenti aree di intervento: servizi per la fruizione turistica e culturale; promozione finalizzata alla valorizzazione delle risorse culturali; recupero e valorizzazione di produzioni tipiche locali.
Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente: un finanziamento agevolato a tasso zero fino al 60% della spesa ammessa, elevabile al 65% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità; un contributo a fondo perduto fino al 20% della spesa ammessa, elevabile al 25% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità. Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
3. La tua impresa no profit - L’incentivo “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale” punta a sostenere lo sviluppo e il consolidamento di micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e manifatturiero tipico locale.
Prevede il rafforzamento della collaborazione pubblico-privata sostenendo una maggiore presenza del terzo settore nel campo della gestione del patrimonio e delle attività culturali. Si applica nei Comuni delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia inseriti nell’elenco delle aree di attrazione culturale.
Si rivolge alle imprese - comprese le cooperative - e ai soggetti del terzo settore che hanno progetti di investimento con piani di spesa fino a 400.000 euro in una o più delle seguenti aree di intervento: gestione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio; fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio; animazione e partecipazione culturale.
Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono: un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa, elevabile al 90% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità. Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.