Debiti e crediti con la PA, si potranno compensare anche nel 2016
NORMATIVA
Debiti e crediti con la PA, si potranno compensare anche nel 2016
Le cartelle esattoriali notificate entro il 31 dicembre 2015 compenseranno i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili
14/07/2016 - Anche nel 2016 si potranno compensare debiti e crediti con la Pubblica Amministrazione. Lo prevede il DM 27 giugno 2016 pubblicato in Gazzetta Ufficiale e già in vigore.
Professionisti e imprese potranno compensare le cartelle esattoriali notificate entro il 31 dicembre 2015 con i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione.
La compensazione è possibile quando il debito è di importo minore o uguale al credito vantato. Dopo aver acquisito la certificazione, il creditore la presenta all'agente della riscossione competente. Questi ne verifica i contenuti e, in caso di esito positivo, il debito si estingue limitatamente all'importo corrispondente al credito certificato. L’agente può anche procedere alla riscossione coattiva se l’ente pubblico non gli versa quanto dovuto entro sessanta giorni.
Secondo Confartigianato il problema persiste e riguarda 647 mila imprese fornitrici, pari al 15,1% delle imprese attive. Le ultime valutazioni della Banca d’Italia indicano tempi medi di pagamento di 115 giorni, in riduzione rispetto ai 120 del 2014. Nel confronto internazionale, effettuato su 25 paesi dell’Unione Europea, emerge che l’Italia impiega 80 giorni in più per saldare i pagamenti.
I debiti commerciali complessivi delle Amministrazioni pubbliche sono pari al 4% del PIL, valutabili in 65,4 miliardi di euro.
Professionisti e imprese potranno compensare le cartelle esattoriali notificate entro il 31 dicembre 2015 con i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Compensazione debiti e crediti con la Pubblica Amministrazione
Perché l’operazione sia possibile, i crediti devono essere certificati secondo quanto previsto dal DM 22 maggio 2012 e dal DM 25 giugno 2012 e attraverso la piattaforma elettronica messa a disposizione dal Ministero dell’Economia. L'amministrazione debitrice che riceve l’istanza dal creditore, certifica entro 60 giorni che il credito è certo, liquido ed esigibile, ma può anche rilevare l'insussistenza o l’inesigibilità totale o parziale. In caso di inerzia dell’Amministrazione può essere nominato un commissario ad acta.La compensazione è possibile quando il debito è di importo minore o uguale al credito vantato. Dopo aver acquisito la certificazione, il creditore la presenta all'agente della riscossione competente. Questi ne verifica i contenuti e, in caso di esito positivo, il debito si estingue limitatamente all'importo corrispondente al credito certificato. L’agente può anche procedere alla riscossione coattiva se l’ente pubblico non gli versa quanto dovuto entro sessanta giorni.
Ritardo nei pagamenti della Pubblica Amministrazione
La compensazione dei debiti e dei crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione è nata per alleggerire professionisti e imprese dal problema dei ritardati pagamenti.Secondo Confartigianato il problema persiste e riguarda 647 mila imprese fornitrici, pari al 15,1% delle imprese attive. Le ultime valutazioni della Banca d’Italia indicano tempi medi di pagamento di 115 giorni, in riduzione rispetto ai 120 del 2014. Nel confronto internazionale, effettuato su 25 paesi dell’Unione Europea, emerge che l’Italia impiega 80 giorni in più per saldare i pagamenti.
I debiti commerciali complessivi delle Amministrazioni pubbliche sono pari al 4% del PIL, valutabili in 65,4 miliardi di euro.