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Il Governo presenta ‘Industria 4.0’: 10 miliardi di euro di investimenti in più nel 2017
MERCATI
Il Governo presenta ‘Industria 4.0’: 10 miliardi di euro di investimenti in più nel 2017
E-commerce del Made in Italy, valorizzazione delle eccellenze, ricerca attraverso le start-up e in collaborazione con le Università
23/09/2016 - Il piano nazionale Industria 4.0 mobiliterà 10 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nel 2017. Lo ha annunciato il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, intervenuto al Museo della scienza e della tecnologia di Milano per presentare la strategia del Governo che ricalca i piani già messi in atto da Stato Uniti, Francia e Germania.
Grazie alle misure di sostegno al Made in Italy, che saranno inserite nella Legge di Stabilità per il 2017, gli investimenti privati passeranno da 80 a 90 miliardi di euro e la spesa in ricerca e sviluppo crescerà di 11,3 miliardi.
Il piano, che il Governo ha concepito come una “quarta rivoluzione industriale”, metterà a sistema politica, imprese e mondo accademico. Ne deriveranno superammortamenti e credito di imposta alle imprese che investono, valorizzazione delle eccellenze e sviluppo della vendita sulle piattaforme digitali.
“La verifica sarà spietata” ha spiegato il Ministro Calenda. Nell’idea del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenuto all’incontro, “gli imprenditori tra un anno diranno cosa funziona e cosa no”.
Per quanto riguarda la ricerca universitaria, sui 5mila dottorati previsti nel Piano Nazionale della Ricerca, circa 1400 saranno dedicati a sviluppare gli obiettivi di Industria 4.0.
Ma non solo, perché il Governo punta a raddoppiare gli iscritti agli istituti tecnici e avere 200mila studenti universitari e 3mila manager specializzati sui temi dell’Industria 4.0.
La ricerca svolta dai privati non sarà più interna alle singole aziende. Le imprese finanzieranno piuttosto delle start-up e questa scelta sarà incentivata con detrazioni fiscali fino al 30% (oggi 19%). La società sponsor per i primi quattro anni assorbirà inoltre le perdite della start-up o della PMI supportata. Ipotizzando un investimento pari a 1 milione, la detrazione sarà pari a 300mila euro a fronte dei 95mila che si possono ottenere oggi considerando l'aliquota al 19% e il limite di 500 milioni agli investimenti.
Il credito di imposta alla ricerca salirà dal 25% al 50%. Ogni azienda contribuente avrà diritto ad un credito massimo di 20 milioni di euro, mentre fino ad oggi il limite è stato 5 milioni. Prendendo sempre come esempio un investimento di 1 milione di euro, si ottiene un credito di imposta di 500mila euro.
Per raggiungere questi obiettivi e supportare le catene digitali di vendita, il Governo destinerà 100 milioni di euro al Piano Made in Italy.
Sono inoltre previste azioni di tutoraggio alle imprese ad alto potenziale. Si tratta, ha spiegato il Ministro, di quelle che fatturano più di 500 milioni di euro. “Dobbiamo avere la capacità - ha aggiunto - di scegliere le eccellenze e fare investimenti lì”.
È previsto un iperammortamento con aliquota al 250% per gli investimenti connessi al piano Industria 4.0. Sarà inoltre prorogato l’attuale superammortamento con aliquota al 140% tranne che per i veicoli e altri mezzi di trasporto che usufruiranno del 120%. Riprendendo l'esempio dell'investimento da 1 milione di euro, con l'aliquota al 140% si otterrebbe una riduzione delle tasse pagate in cinque anni pari a 96mila euro. Con l'aliquota al 250% si arriverà a una riduzione pari a 360mila euro.
In questo modo, ha illustrato Calenda, le imprese potranno sostenere “investimenti più pesanti” e l’impatto sulla finanza pubblica risulterà più diluito.
Grazie alle misure di sostegno al Made in Italy, che saranno inserite nella Legge di Stabilità per il 2017, gli investimenti privati passeranno da 80 a 90 miliardi di euro e la spesa in ricerca e sviluppo crescerà di 11,3 miliardi.
Il piano, che il Governo ha concepito come una “quarta rivoluzione industriale”, metterà a sistema politica, imprese e mondo accademico. Ne deriveranno superammortamenti e credito di imposta alle imprese che investono, valorizzazione delle eccellenze e sviluppo della vendita sulle piattaforme digitali.
“La verifica sarà spietata” ha spiegato il Ministro Calenda. Nell’idea del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenuto all’incontro, “gli imprenditori tra un anno diranno cosa funziona e cosa no”.
Industria 4.0: Università, ricerca e start-up
Il sistema politico collaborerà con i Politecnici di Bari, Milano, Torino, Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Crui, Centri di ricerca, Cassa Depositi e Prestiti e sindacati. I rappresentanti di questi enti e del mondo imprenditoriale formeranno una cabina di regia che monitorerà l'andamento del piano studiando possibili aggiustamenti.Per quanto riguarda la ricerca universitaria, sui 5mila dottorati previsti nel Piano Nazionale della Ricerca, circa 1400 saranno dedicati a sviluppare gli obiettivi di Industria 4.0.
Ma non solo, perché il Governo punta a raddoppiare gli iscritti agli istituti tecnici e avere 200mila studenti universitari e 3mila manager specializzati sui temi dell’Industria 4.0.
La ricerca svolta dai privati non sarà più interna alle singole aziende. Le imprese finanzieranno piuttosto delle start-up e questa scelta sarà incentivata con detrazioni fiscali fino al 30% (oggi 19%). La società sponsor per i primi quattro anni assorbirà inoltre le perdite della start-up o della PMI supportata. Ipotizzando un investimento pari a 1 milione, la detrazione sarà pari a 300mila euro a fronte dei 95mila che si possono ottenere oggi considerando l'aliquota al 19% e il limite di 500 milioni agli investimenti.
Il credito di imposta alla ricerca salirà dal 25% al 50%. Ogni azienda contribuente avrà diritto ad un credito massimo di 20 milioni di euro, mentre fino ad oggi il limite è stato 5 milioni. Prendendo sempre come esempio un investimento di 1 milione di euro, si ottiene un credito di imposta di 500mila euro.
Industria 4.0, e-commerce e consulenza
Il Ministro Calenda si è concentrato anche sugli obiettivi di digitalizzazione e sviluppo tecnologico. “I prodotti italiani devono andare sulle piattaforme digitali” ha spiegato. Per questo il Governo continuerà ad investire sulla banda larga e sulle infrastrutture abilitanti. Ma cosa si intende per tecnologie abilitanti? Secondo le slide del Mise, sono robot collaborativi interconnessi, stampanti 3D, realtà aumentata, simulazione tra macchine interconnesse, integrazione delle informazioni, comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti, gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti, sicurezza durante le operazioni in rete, analisi dei Big Data per l’ottimizzazione di prodotti e processi produttivi.Per raggiungere questi obiettivi e supportare le catene digitali di vendita, il Governo destinerà 100 milioni di euro al Piano Made in Italy.
Sono inoltre previste azioni di tutoraggio alle imprese ad alto potenziale. Si tratta, ha spiegato il Ministro, di quelle che fatturano più di 500 milioni di euro. “Dobbiamo avere la capacità - ha aggiunto - di scegliere le eccellenze e fare investimenti lì”.
Industria 4.0, iperammortamento e superammortamento
Gli incentivi, ha illustrato Calenda, saranno orizzontali, non più verticali e settoriali. “È finito il tempo degli incentivi a bando, abbiamo imparato che è il modo di non spendere”.È previsto un iperammortamento con aliquota al 250% per gli investimenti connessi al piano Industria 4.0. Sarà inoltre prorogato l’attuale superammortamento con aliquota al 140% tranne che per i veicoli e altri mezzi di trasporto che usufruiranno del 120%. Riprendendo l'esempio dell'investimento da 1 milione di euro, con l'aliquota al 140% si otterrebbe una riduzione delle tasse pagate in cinque anni pari a 96mila euro. Con l'aliquota al 250% si arriverà a una riduzione pari a 360mila euro.
In questo modo, ha illustrato Calenda, le imprese potranno sostenere “investimenti più pesanti” e l’impatto sulla finanza pubblica risulterà più diluito.