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Pronto lo schema del Regolamento edilizio tipo

Pronto lo schema del Regolamento edilizio tipo

Nella prima fase di attuazione le Regioni potranno integrare le definizioni standardizzate. Decreto vicino al varo

Vedi Aggiornamento del 26/10/2018
Pronto lo schema del Regolamento edilizio tipo
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 26/10/2018
29/09/2016 - Più vicina l’adozione del regolamento edilizio tipo, che sostituirà le oltre 8mila norme comunali. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha messo a punto lo schema del decreto che contiene al suo interno le 42 definizioni standardizzate adottate all’inizio dell’anno.
 
Si tratta di un indice cui gli Enti locali dovranno attenersi, ma nella sostanza ci sarà abbastanza margine di manovra e la possibilità di adattarlo alle proprie esigenze. Il testo sarà esaminato il 3 ottobre in una riunione tecnica e passerà poi all’esame della Conferenza Unificata. Una volta che Stato, Comuni e Regioni avranno trovato l’accordo sui contenuti e sulle modalità di attuazione, partirà la fase di adeguamento.
 

Regolamento edilizio tipo, non più unico

In un primo momento, per assicurare la massima semplificazione il Governo aveva parlato di un Regolamento edilizio unico, uguale in tutta Italia e con poche variazioni.
 
Nella bozza di accordo che Stato, Comuni e Regioni dovranno sottoscrivere in Conferenza Unificata spicca subito una cosa: in via transitoria le Regioni potranno integrare le definizioni standard in maniera conforme alle disposizioni regionali vigenti.
 
Allo stesso tempo, il recepimento delle definizioni non comporterà la modifica delle previsioni dimensionali contenute negli strumenti urbanistici vigenti.
 
Dal momento dell’accordo, le Regioni avranno 180 giorni di tempo per recepire il Regolamento edilizio tipo e fisseranno le scadenze che i Comuni dovranno rispettare.
 

Cosa prevede il Regolamento edilizio tipo

Il Regolamento edilizio tipo è suddiviso in due parti. Tutti i Regolamenti edilizi comunali avranno un capitolo dedicato ai princìpi generali e uno alle disposizioni regolamentari comunali.
 
Appartengono ai princìpi generali la definizione dei parametri urbanistici ed edilizi, la definizione degli interventi edilizi e delle destinazioni d’uso, le procedure da seguire per ottenere e depositare i titoli abilitativi, la modulistica unificata completa di elaborati da allegare, i requisiti generali delle opere edilizie, cioè limiti di altezza, densità e distanze tra edifici, le regole per gli immobili vincolati.
 
Le disposizioni regolamentari comunali conterranno invece le procedure interne, le norme su qualità, sostenibilità e requisiti tecnici complementari. Ad ogni modo, si legge nel decreto, bisognerà perseguire gli obiettivi di semplificazione, igiene pubblica, estetica, incremento della sostenibilità ambientale, superamento delle barriere architettoniche e riqualificazione urbana.
 
Il Regolamento edilizio tipo fissa un indice  cui i Comuni dovranno attenersi. Quindi un impianto uguale ma su cui, almeno secondo l’attuale formulazione del decreto, potranno esserci diverse variazioni sul tema.
 
 
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