Abusi edilizi in aree a rischio, a disposizione dei Comuni 10 milioni per demolirli
AMBIENTE
Abusi edilizi in aree a rischio, a disposizione dei Comuni 10 milioni per demolirli
Pubblicate le istruzioni per presentare i progetti e farsi anticipare le risorse dal Ministero dell’Ambiente
28/10/2016 - Attivato il Fondo da 10 milioni di euro per la demolizione degli edifici abusivi nelle aree a rischio idrogeologico. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 22 luglio 2016 contenente le istruzioni per la presentazione delle domande di finanziamento degli interventi.
Il Fondo, lo ricordiamo, è stato istituito con il Collegato Ambiente (Legge 221/2015) e servirà ad anticipare ai Comuni le risorse necessarie per rimuovere le opere abusive nella aree a rischio, che a volte restano in piedi proprio per mancanza di fondi negli Enti locali. I Comuni, a loro volta, si rivarranno sui responsabili degli abusi e restituiranno le risorse spese al Fondo.
Una volta ottenuto il finanziamento, i Comuni avranno 120 giorni di tempo per eseguire gli abbattimenti, altrimenti dovranno restituirlo. I Comuni si rivarranno inoltre sui responsabili per il recupero delle spese, più rivalutazioni e interessi. Queste somme torneranno quindi al Fondo.
I Comuni dovranno presentare il progetto dell’attività di rimozione con l’elenco dettagliato dei costi, l’elenco delle opere per cui sono stati adottati provvedimenti definitivi di rimozione e demolizione non eseguiti nei tempi stabiliti, la documentazione comprovante che l’immobile è localizzato in zona demaniale o in area a rischio e l’impegno del legale rappresentante a concludere l’intervento entro i 120 giorni stabiliti.
Il Fondo, lo ricordiamo, è stato istituito con il Collegato Ambiente (Legge 221/2015) e servirà ad anticipare ai Comuni le risorse necessarie per rimuovere le opere abusive nella aree a rischio, che a volte restano in piedi proprio per mancanza di fondi negli Enti locali. I Comuni, a loro volta, si rivarranno sui responsabili degli abusi e restituiranno le risorse spese al Fondo.
Abusi edilizi, 10 milioni per la demolizione
Le demolizioni riguarderanno opere abusive già destinatarie di ordinanze di demolizione non ancora eseguite, dando priorità ai manufatti costruiti in aree classificate a rischio molto elevato (R3 e R4). La classificazione sarà aggiornata ogni tre mesi dal Ministero dell’Ambiente, che potrà chiedere ai Comuni altre informazioni comprovanti l’esposizione degli immobili al rischio idrogeologico.Una volta ottenuto il finanziamento, i Comuni avranno 120 giorni di tempo per eseguire gli abbattimenti, altrimenti dovranno restituirlo. I Comuni si rivarranno inoltre sui responsabili per il recupero delle spese, più rivalutazioni e interessi. Queste somme torneranno quindi al Fondo.
Fondo da 10 milioni per la demolizione degli abusi in aree a rischio
Il Fondo coprirà i costi degli interventi di demolizione e le spese tecniche ed amministrative connesse. Nelle spese tecniche rientrano i costi di smaltimento dei materiali derivanti dalle demolizioni e gli interventi per favorire la ripresa della vegetazione autoctona.I Comuni dovranno presentare il progetto dell’attività di rimozione con l’elenco dettagliato dei costi, l’elenco delle opere per cui sono stati adottati provvedimenti definitivi di rimozione e demolizione non eseguiti nei tempi stabiliti, la documentazione comprovante che l’immobile è localizzato in zona demaniale o in area a rischio e l’impegno del legale rappresentante a concludere l’intervento entro i 120 giorni stabiliti.